Santa Croce vara il nuovo regolamento per gli impianti di telecomunicazione. I gestori chiedono un solo nuovo sito

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Santa Croce vara il nuovo regolamento per gli impianti di telecomunicazione. I gestori chiedono un solo nuovo sito – Comune di Santa Croce sull’Arno
















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24 Febbraio 2025

Il consiglio comunale di Santa Croce sull’Arno nella seduta di venerdì scorso (21 febbraio), ha approvato il regolamento comunale per l’installazione di impianti di telecomunicazioni, in altre parole il piano con cui viene stabilita la localizzazione degli impianti di ripetizione per la telefonia mobile e per il traffico dati.
Il regolamento ha valenza triennale, ma ogni anno le aziende della telefonia mobile possono individuare delle zone dove andare a impiantare delle antenne e richiederne l’autorizzazione al comune. Se il comune accoglie la loro richiesta il regolamento viene aggiornato e passa nuovamente dal voto del consiglio.
La buona notizia è che a Santa Croce il piano degli impianti di telecomunicazione è già stato costruito in modo abbastanza efficiente per le esigenze del territorio e infatti l’unica novità del 2025 è l’individuazione di una sola nuova area per l’installazione di un nuovo impianto, nella zona della piscina intercomunale, al confine tra Santa Croce e Fucecchio. Ben inteso, si tratta dell’individuazione di un’area dove potenzialmente le compagnie telefoniche possono installare un traliccio, ma non è detto che questo nella pratica accada. Qualora poi questi decidano di andare a posizionare un impianto, allora si apre una fase in cui loro installano i ripetitori, ma lo devono fare secondo quanto previsto dal regolamento comunale, che pone una serie di vincoli non di poco conto.
Le principali limitazioni riguardano la tutela della popolazione dai campi elettromagnetici, in particolare i siti definiti sensibili ovvero nel caso del comune di Santa Croce le scuole, le strutture sanitarie residenziali, gli edifici di culto, gli asili nido. Poi le antenne devono avere una collocazione urbanisticamente e paesaggistica accettata dal comune, infatti nel regolamento si richiama alla tutela paesaggistica e dei luoghi e degli edifici di pregio. In generale l’obiettivo del regolamento è minimizzare l’esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici. Per questo ogni volta che viene installata un nuovo impianto è richiesto anche ad Arpat, l’azienda della Regione che si occupa dell’ambiente, di andare a verificare le emissioni e la sostenibilità ambientale dell’impianto in genere.
“La nuova area – dice il sindaco Roberto Giannoni – che è stata individuata da un gestore è risultata, dopo tutte le verifiche del caso, accettabile. Ma il fatto che sia arrivata una sola richiesta al comune è indice che il nostro territorio è bene coperto dai siti già esistenti. Oggi per altro con la nuova legge gli impianti per le telecomunicazioni sono visti come un elemento che ha la stessa importanza delle opere di urbanizzazione per il diritto dei cittadini di poter usufruire della rete e delle nuove tecnologie. Inoltre c’è da dire che con questa legge – continua Giannoni – che recepisce le disposizione dell’ Unione Europea si cerca di mediare tra il diritto fondamentale del cittadino come il diritto alla salute, il diritto a non avere l’antenna davanti casa e tutto ciò che ne consegue e gli interessi legittimi dei gestori, in sostanza due temi che potenzialmente vanno in conflitto tra loro, ma che possono coesistere garantendo gli interessi di tutti, solo con un buon regolamento comunale, come lo è il nostro, che sia in grado di indirizzare le scelte delle compagnie telefoniche garantendo i diritti dei cittadini”
Tra le altre novità della legge vigente vi è l’innalzamento dei limiti delle emissioni del campo elettromagnetico generato dagli impianti per la telefonia, che passa da 6 volt/metro a 15volt/metro. Questo però non deve trarre in inganno perché la valutazione è sulla base delle 24 ore e quindi di fatto non cambia i limiti delle emissioni istantanee, fermo restando che il sistema dei ripetitori di Santa Croce sull’Arno è comunque soggetto a verifiche da parte di Arpat.





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