Licanìas 2025 a Neoneli: dal 19 al 22 giugno

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Nel segno della Libertà la nona edizione di Licanìas, dal 19 al 22 giugno a Neoneli

Licanìas 2025,  il festival culturale diretto da Giuseppe Culicchia e promosso dall’amministrazione comunale, si svolgerà dal 19 al 22 giugno nel piccolo centro dell’oristanese famoso per il canto a tenores. Quella di quest’anno è la nona edizione del festival di parole, arti e paesaggi che ogni anno incanta tutta la Sardegna. Ci aspettano quattro giornate di incontri, spettacoli e concerti, con al timone, per il terzo anno consecutivo, il direttore artistico Giuseppe Culicchia.

Scopriamo insieme qualcosa di più su cosa ci aspetta a Neoneli.

Licanìas 2025 a Neoneli

Sarà una riflessione sulla Libertà ad accendere la nona edizione di Licanìas, il festival di parole, arti e paesaggi in programma a Neoneli da giovedì 19 a domenica 22 giugno. Nel piccolo centro nel territorio del Barigadu, in provincia di Oristano, la manifestazione promossa dal Comune rinnova il suo appuntamento per quattro giornate di incontri, spettacoli e concerti, con al timone, per il terzo anno consecutivo, il direttore artistico Giuseppe Culicchia.

Conto e carta

difficile da pignorare

 

Scrittore e traduttore per le maggiori case editrici, Culicchia è da molti anni un esponente di rilievo del mondo culturale italiano. La sua analisi sul tema del festival si snoda a partire da una citazione del film “Apocalypse Now“, quando il colonnello Kurtz, iconico personaggio interpretato da Marlon Brando, chiede al capitano Benjamin Willard, inviato dai servizi segreti americani per ucciderlo: “Ha mai preso in considerazione delle vere libertà? Libertà dalle opinioni altrui, perfino dalle proprie opinioni”. Da qui si sviluppa il concept di Licanìas 2025, che attraversa le contraddizioni del mondo contemporaneo arrivando al cuore dei problemi del nostro tempo.

Le parole di Culicchia

Ecco qua di seguito le parole del direttore artistico del festival: «Il tema della Libertà si può intendere in tanti modi: dalla fame, dal dolore, dal bisogno, dalla paura, ma anche nel senso di libertà di parola, di religione, di coscienza, d’opinione, d’azione, di voto, oppure sessuale. Una libertà che in Occidente è sinonimo di democrazia, e che però nella culla della democrazia e della civiltà occidentale, l’Atene di Aristotele e Socrate, conviveva con la pratica della schiavitù, che della libertà era e resta l’esatto contrario. Anche oggi noi che viviamo nel cosiddetto mondo libero e che in linea di massima ci riteniamo liberi abbiamo sotto gli occhi non pochi esempi di schiavitù contemporanea, e non ci si riferisce qui soltanto a chi in tali condizioni molto spesso raccoglie il cibo che finisce sulle nostre tavole o cuce gli abiti che indossiamo o assembla i componenti degli strumenti elettronici che usiamo. A nostra volta siamo schiavi delle nuove tecnologie, che se da un lato non vanno demonizzate – pensiamo ai progressi ottenuti dalla scienza, o alla facilità con cui possiamo accedere a biblioteche che stanno dall’altra parte del globo – dall’altro non sono certo scevre di aspetti negativi, a cominciare dall’impatto sulle nostre capacità mnemoniche, per tacere del fatto che tra le altre cose ci consentono – o ci spingono – ad agire come consumatori 24 ore su 24, sette giorni su sette. E in una realtà in cui ormai ogni cosa e ogni azione, ogni scelta e ogni forma di espressione è oggetto di valutazione, ci siamo ritrovati schiavi di nuove forme di dipendenza, capaci di espandere a dismisura il concetto di tossicità e di coinvolgere anche i nostri figli fin dalla più tenera età. In vaste zone del pianeta, Italia compresa, c’è chi vive ostaggio delle mafie. Altrove c’è chi perde la libertà o la vita per il semplice fatto di non indossare un velo, o per le sue opinioni politiche. C’è poi un’altra forma ancora di oppressione della libertà di pensiero e di parola, ed è quella venutasi ad affermare con l’ideologia Woke, che pretende di riscrivere o cancellare il passato quando questo non risulta conforme all’attuale spirito del tempo, e che instilla così facendo il morbo dell’autocensura, replicando subdolamente i meccanismi raccontati da George Orwell in “1984”. Licanìas 2025 sarà dunque un’occasione per confrontarci intorno a questi temi: e lo faremo in libertà!».

Maggiori informazioni

La nona edizione del festival Licanìas è promossa dal Comune di Neoneli con il contributo della Regione Autonoma della Sardegna e della Fondazione di Sardegna.

Se avete bisogno di maggiori informazioni potete seguire i canali ufficiali del festval:

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Dove si trova Neoneli

Neoneli è un piccolo borgo di circa 640 abitanti che si trova nel cuore del Barigadu, in provincia di Oristano, nella Sardegna centro-occidentale. Il paese, adagiato su verdi colline nel cuore dell’Isola, a pochi passi dal lago Omodeo, è famoso per coro a tenores, manufatti di sughero, natura e archeologia. Ecco qua di seguito le indicazioni di Google Maps da seguire per raggiungere Neoneli. Impostate le coordinate sul vostro smartphone o sul navigatore satellitare per giungere facilmente a destinazione.





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