IRPeF, chi ci guadagna e quanto: un cornetto e cappuccino l’anno, ma 900 pagheranno. Mercoledì in aula

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Aumento della soglia di esenzione e diminuzione dell’aliquota. Sono queste le due novità previste nel 2025 a Spoleto per quanto riguarda l’addizionale comunale IRPEF, approvata dal Consiglio comunale. Licenziate con 13 voti favorevoli e 6 contrari, le due modifiche definite dall’amministrazione comunale hanno portato la soglia di esenzione dai € 10.000,00 previsti in precedenza, ai € 13.000,00 attuali ed il livello dell’aliquota, a Spoleto stabilmente al massimo da molti anni, da 0,80% a 0,78%.

Con l’approvazione da parte del massimo consesso cittadino aumenta quindi il numero dei lavoratori e delle lavoratrici che non dovranno pagare l’addizionale IRPEF. Nello specifico si tratta di 1.633 soggetti in meno (dai 10.212 del 2024 agli 8.579 del 2025), tra lavoro dipendente, lavoro autonomo, impresa, partecipazione in società di persone, immobiliare, pensione.

L’esenzione fissata a € 13.000,00 ha un impatto soprattutto per i lavoratori e le lavoratrici dipendenti, che passano da 5.056 a 5.889, ed i pensionati, che dai 2.078 dello scorso anno salgono a 2.777. Le imprese esentate passando da 178 a 208, la partecipazione in società di persone da 280 a 333, il lavoro autonomo da 20 a 22 (nella categoria “Altro”, che ricomprende tutte le altre tipologie lavorative, si passa da 380 a 387).

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Siamo riusciti a diminuire la pressione fiscale senza toccare la qualità e la quantità dei servizi pubblici erogati dall’Ente – ha spiegato il sindaco Andrea Sisti – Da quest’anno più di 1.600 lavoratori e lavoratrici a basso reddito non pagheranno più l’Irpef. In un periodo storico caratterizzato da un’inflazione e da un caro bollette molto pesante cerchiamo di aiutare chi è più in difficoltà. Aver risanato in tre anni il bilancio comunale ci permette oggi di lavorare in questa direzione”.

IrpeF, cornetto e cappuccino (l’anno) per tutti, ma 900 pagheranno

Nessun commento sugli svarioni presi all’ultimo consiglio comunale dove il primo cittadino aveva parlato di risparmi da 400 a 1000 euro, anziché 4 e 10 euro. Un errore che il primo cittadino avrebbe però ammesso in sede di commissione bilancio, scusandosi di aver rifatto i conti di mattina presto. Che fa venir il dubbio allora su cosa ci stiano a fare dirigente e addetti al settore finanziario.

Fin qui comunque la versione della giunta Sisti. Che però – oltre a non ricordare come sia stato merito dell’opposizione di far innalzare la soglia di esenzione grazie all’emendamento che prevedeva di portarla almeno a 12mila euro, poi divenuti 13mila quando a palazzo si sono accorti che vi erano le risorse – è tornata a criticare la “misera” diminuzione dell’addizionale per le altre fasce di reddito.

In sintesi, quello 0,02% in meno (da 0,8 a 0,78) vale, tradotto in euro, 4 euro di minor irpef per chi ne guadagna 20mila, 6 euro per chi ne ha 30mila, 10 euro per chi è a 50mila, ben 20 euro (diconsi venti) per 100mila. Insomma dal valore di un cornetto e cappuccino (ma uno all’anno, non ci si illuda) a un piatto di ragù al ristorante per i più abbienti (sempre un pasto su 730, per chi se ne può permettere 2 per tutti i 365 giorni).

E’ da questo dato che l’opposizione – Alessandra Dottarelli e Gianmarco Profili (Alleanza civica), Diego Catanossi (Spoleto 2030), Giancarlo Cintioli e Paolo Piccioni (Insieme per Spoleto), Alessandro Cretoni (Fd’I), Sergio Grifoni (Obiettivo comune), Maria Elena Bececco (Spoleto Futura) e Paolo Imbriani (Lega) – hanno insistito affinché giunta e consiglieri a trazione pd-m5s-civici umbri riflettessero se non fosse meglio rinunciare a tale ridicola riduzione per aumentare la soglia di esenzione a chi, ad esempio, guadagna 14mila euro (che verserà ca. 110 euro di addizionale comunale). Secondo una stima della minoranza, si sarebbero esentati circa altri 900 spoletini aventi tale reddito. Ma la maggioranza è stata irremovibile, dalla presidente della bilancio Maso alla consigliera Panetti, tutte e tutti a esaltare la manovra economico-finanziaria. Contenti loro.

Imu, ok della maggioranza

Su questo fronte invece nessun ripensamento sull’emendamento della opposizione che chiedeva di rimodulare o esentare alcune rendite. Scrive il municipio: “Per quanto riguarda l’IMU, che ha ottenuto 13 voti favorevoli e 6 voti contrari, non sono previste variazioni rispetto al 2024. Confermata l’esenzione per l’abitazione principale e sue pertinenze, così come per i fabbricati costruiti e destinati dall’impresa costruttrice alla vendita, mentre per le abitazioni principali classificate nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9 e relative pertinenze l’aliquota resta dello 0,60%. I fabbricati rurali ad uso strumentale continueranno a pagare lo 0,10%, gli immobili ad uso produttivo classificati nel gruppo catastale D l’1,06% (di cui 0,76% a favore Stato e 0,30 % a favore del Comune), le unità immobiliari ad uso abitativo e loro pertinenze concesse in comodato lo 0,70%. In questo ultimo caso è prevista una riduzione dell’imponibile del 50% nei casi in cui l’immobile concesso in comodato sia adibito ad uso abitativo (ad eccezione per le categorie catastali A/1, A/8 e A/9); il comodante risieda nello stesso Comune del Comodatario; il comodante non possieda altri immobili abitativi in Italia ad eccezione della propria abitazione di residenza, che deve essere ubicata nello stesso Comune e non deve essere classificata nella categoria catastale A1/A8/A9; il contratto è registrato presso l’Agenzia delle Entrate. L’aliquota IMU per gli immobili ad uso abitativo locati a canone agevolato e concordato resta dell’1%, a patto che i contratti siano muniti di attestazione di rispondenza del contenuto economico e normativo alle disposizioni della Legge 431/1998 e ss.mm.ii., e viene applicata indipendentemente dal trasferimento presso l’unità abitativa della residenza anagrafica da parte dell’affittuario, mentre per tutti gli altri immobili l’aliquota rimane dell’1,06%, così come per le aree edificabili. Esenti dal pagamento dell’IMU i proprietari dei terreni agricoli

Bilancio, si torna in aula

Ma è nelle prossime ore che si svelerà la strategia circa gli investimenti che la Giunta Sisti intende avviare per il rilancio dell’economia della città. Due soli i punti all’ordine del giorno per mercoledì 26 febbraio dalle 9,30 e giovedì 27 febbraio sempre alle 9,30 in diretta streaming): documento unico di programmazione (dup) 2025-2027- nota di aggiornamento: esame ed approvazione” (Relatore presidente commissione Maso – dirigente Segretario generale Ruggieri) e “approvazione del bilancio di previsione finanziario relativo al triennio 2025-2027 e relativi allegati” (Relatore presidente commissione Maso – dirigente Tedeschi)

Contributi e agevolazioni

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