Si chiama Vicino a Vu, e non serve essere molisani o comunque meridionali per comprenderne il senso profondo. Vicino a voi, agli anziani. O meglio, agli over 65 che hanno bisogno di un supporto perché, come chiarisce il direttore di distretto sanitario di Termoli Giovanni Giorgetta, “non stanno così male da richiedere assistenza Asrem ma non sono nemmeno in perfette condizioni di salute e sociali”. Una fascia anagrafica ‘critica’ quella alla quale il progetto si rivolge, che rappresenta – con l’invecchiamento della popolazione, soprattutto in una regione come il Molise – un target sempre più numeroso.
Avviato nel febbraio 2024, a un anno di distanza è stato illustrato, con tanto di numeri e bilancio, nella Sala Consiliare del Municipio di Montenero di Bisaccia. L’iniziativa, che vale circa 1,7 milioni di euro, presentata dal Comune capofila in collaborazione con Petacciato e San Giacomo degli Schiavoni, ha attirato numerosi cittadini e amministratori, che hanno preso atto in dettaglio delle azioni già realizzate e di quelle in programma, delle modalità di attivazione dei servizi e dei benefici concreti per le comunità interne del Molise.
Durante l’incontro, la sindaca Simona Contucci, insieme a Paolo Borgia (Incaricato di E.Q. del Comune di Montenero), al sindaco di San Giacomo degli Schiavoni, Costanzo della Porta, al sindaco di Petacciato, Antonio Di Pardo, al direttore del Distretto Socio-Sanitario di Termoli, Giovanni Giorgetta, e a rappresentanti del Consorzio Magma Sociale, ha illustrato come il progetto, finanziato dal PNRR (missione 5, componente 3, investimento 1.1.1) e successivamente gestito dal Dipartimento per le Politiche di Coesione e per il Sud – Presidenza del Consiglio dei Ministri, miri a rafforzare e innovare i servizi di assistenza domiciliare per anziani e persone fragili.
“Il progetto Vicino a Voi è un progetto che parte come finanziamento PNRR, attualmente sotto copertura Fondi di coesione, e per questo motivo noi abbiamo un forte interesse alla proroga e al rifinanziamento” ha detto con convinzione la sindaca di Montenero Simona Contucci. Le sue parole evidenziano un percorso ambizioso ma anche una sfida riuscita, che punta a evitare l’accesso indiscriminato ai nosocomi, offrendo un ventaglio di servizi studiati per garantire supporto quotidiano e personalizzato agli anziani. L’assistenza domiciliare, ad esempio, non si limita alla cura pratica – come la preparazione dei pasti, la pulizia della casa e l’aiuto nella mobilità – ma si estende alla socializzazione e al benessere emotivo, grazie alla presenza costante di operatori specializzati.
Parallelamente, il servizio di trasporto sociale, pensato sia in modalità individuale che collettiva, consente agli over 65 di raggiungere le strutture per esami clinici, trattamenti specifici – come le cure chemioterapiche – e centri di fisioterapia, garantendo così un accesso facilitato alle cure.
SIMONA CONTUCCI ILLUSTRA IN DETTAGLIO IL PROGETTO
Giovanni Giorgetta ha sottolineato come il progetto integri e potenzi le attività già consolidate nel territorio, posizionando il Molise tra le prime quattro regioni italiane per assistenza domiciliare agli anziani. “Stiamo attivando la telemedicina e, grazie ai finanziamenti del PNRR, da giugno disporremo di una piattaforma dedicata che metterà in rete dispositivi tecnologici avanzati” spiega, evidenziando come l’innovazione digitale permetta di monitorare costantemente la salute di chi, pur non essendo gravemente malato, si trova in una condizione di fragilità.
Il sindaco di Petacciato, Antonio Di Pardo, ha ribadito anche il valore umano del progetto, sottolineando l’importanza di “entrare nelle case della gente” per offrire un sostegno concreto a chi, spesso, vive in condizioni di isolamento o in difficoltà economiche. E il sindaco di San Giacomo degli Schiavoni, Costanzo della Porta, senatore di Fratelli d’Italia, ha messo in luce l’aspetto forse più rilevante della strategia di intervento, cioè la collaborazione tra i Comuni, la rete, che consente di accedere a migliori punteggi per l’accesso ai fondi pubblici. “Il valore di questo progetto – ha detto – è quello di ridurre l’abuso degli ospedali, integrando l’assistenza domiciliare con interventi medico-sanitari e offrendo così benefici economici per l’intera collettività”. Tra le innovazioni spicca anche l’iniziativa “Ostetrica a Scuola”, pensato per informare e creare un approccio affettivo all’educazione sessuale per i giovani, dimostrando come l’investimento nella prevenzione possa andare ben oltre il solo ambito assistenziale.
I numeri, poi, raccontano un successo concreto: a Montenero di Bisaccia, per esempio, il più grande dei tre paesi aderenti, 113 utenti beneficiano dell’assistenza domiciliare, 51 partecipano a percorsi di ginnastica riabilitativa, 29 usufruiscono del trasporto sociale, 40 sono supportati dal sistema di telesoccorso e teleassistenza e quasi un centinaio ricevono servizi infermieristici e di prevenzione. In termini occupazionali, il progetto ha generato 27 nuove posizioni: 17 assistenti domiciliari, 7 operatori socio-sanitari, 1 fisioterapista geriatrico, 1 ostetrica di comunità e 1 infermiere di comunità. Cifre che testimoniano l’impatto positivo non solo in termini di assistenza, ma anche di sviluppo economico e occupazionale, in particolare per le donne e per le donne specializzate.
Oltre all’aspetto sanitario, il progetto include interventi sul territorio con una linea secondaria agganciata alla misura: la riqualificazione degli spazi sportivi, con il recupero dei campi da tennis in condizioni drammatiche e la realizzazione, in collaborazione con Percorso Vita, di un campo da bocce, dimostra come l’iniziativa miri a migliorare la qualità della vita urbana, favorendo il benessere sociale e culturale.
Parole chiave: sinergia intercomunale, innovazione tecnologica – con la telemedicina e le piattaforme digitali – e attenzione all’aspetto umano, come hanno messo in evidenza gli operatori intervenuti per testimoniare la vicinanza agli over 65. I tre comuni, lavorando in rete, sono riusciti a creare un modello assistenziale integrato e capillare. Con una visione che guarda al futuro, in un territorio dove l’invecchiamento della popolazione rappresenta un fenomeno inarrestabile, e con l’ambizione di fungere da esempio per estendere il modello a tutti i Comuni molisani. Insieme è possibile, e se altrove sono riusciti a farlo vuol dire che si può. E si deve “come dovere morale, prima ancora che amministrativo” ha sintetizzato il sindaco di san Giacomo degli Schiavoni.
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