Comunità energetiche rinnovabili: progetti «incagliati», il rischio è perdere i fondi

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Uncem e GSE siglano un patto di sviluppo per la montagna e il Paese di cui l’Appennino è la spina dorsale. Marco Bussone, presidente Uncem, insieme a Candido Paglione, presidente dell’Uncem Molise e al presidente della Provincia di Isernia, Daniele Saia: «Vogliamo azioni concrete, superando gli slogan, per una transizione energetica reale e inclusiva».

Le dichiarazioni sono state rese nel corso di un seminario svoltosi presso la sede del Gestore dei Servizi energetici a Roma, nei giorni scorsi. In quella sede è stato annunciato un nuovo patto Uncem-GSE, volto a garantire che «gli impianti vengano costruiti, le comunità costituite e gli incentivi erogati», evitando così la perdita di fondi o l’esclusione di Comuni attualmente non ammessi ai benefici del PNRR. Una svolta energetica che interessa, e da vicino, anche l’Alto Molise, dove dall’aggressione eolica, ancora in corso soprattutto nel vicino Alto Vastese, si dovrebbe finalmente passare alla realizzazione della vera svolta energetica che preveda, però, il coinvolgimento diretto delle comunità locali, a differenza di quanto avvenuto fino ad oggi con i progetti delle wind farm calati dall’alto e in qualche misura imposti ai sindaci a suon di “ristori” per i Comuni.

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«Siamo pronti come Uncem a lavorare con il Gestore servizi energetici e il Ministero dell’Ambiente per disincagliare i progetti di Comunità energetiche rinnovabili fermi sui territori. Abbiamo stretto un patto nuovo Uncem-GSE. – ha spiegato Bussone, di ritorno dal tavolo romano – Tra tante buone intenzioni, superiamo le troppe fatiche. E le assurdità burocratiche degli algoritmi. Dobbiamo andare oltre. È il tempo del fare. Gli impianti vanno fatti, le comunità devono essere costituite, gli incentivi devono arrivare, mentre il rischio è che vengano persi i fondi o ancora aumentate le platee dei Comuni ammissibili agli incentivi Pnrr, oggi riservati ai Comuni con meno di 5mila abitanti. Con GSE siamo pronti a un intenso lavoro. La sfida energetica non si ferma alle porte delle zone urbane dove teste e risorse arrivano più facilmente. Coinvolgiamo veramente, oltre operazioni fantasiose e millantatrici, mosse da speculatori, tutti i piccoli Comuni. Le Comunità energetiche rinnovabili sono in primis per loro».

Al tavolo ministeriale hanno preso parte anche il presidente del GSE, Paolo Arrigoni e il Consigliere sui temi della montagna del Ministro Calderoli, Luigi Augussori. «Fare le Cer, con il quadro normativo e burocratico attuale, è difficilissimo. – è la posizione espressa dall’Uncem – Accedere agli incentivi Pnrr ancor di più. Semplificare deve essere la regola. Così finora non è stato. Il portale per la registrazione delle Comunità energetiche è fatto quasi per nerd. Ma tutto questo non deve fermare i territori, i Comuni insieme, quelli in primis che sono dentro le quaranta Green Community finanziate dal PNRR. Comunità energetiche e Green Community sono due cose molto diverse. Ma sono complementari. Le seconde, aree strategiche di programmazione, contengono le CER. Dobbiamo, vogliamo lavorarci, aiutando Mase, GSE, il Ministero guidato da Calderoli ad agire per drenare risorse che contrastino la povertà energetica».

I progetti che vanno in questa direzione hanno subito una battuta d’arresto anche in Alto Molise. «Vogliamo fare rinnovabili, anche stanando le Regioni che non possono vietarle rendendo inidonee troppi aree di territorio. – continuano all’unisono dall’Uncem – Le aree parco ad esempio devono essere considerate idonee alle rinnovabili, privilegiate, con impianti e Cer ben fatti. È nell’interesse della montagna. Ecco perché Uncem stringe un nuovo patto fattivo con il GSE e i Ministeri sulle Cer. Abbiamo grandissimo lavoro da fare per stare nella concretezza, andare oltre gli slogan e definire politiche di sviluppo reali, concrete, veramente che affrontino la crisi energetica utilizzando tutte le risorse economiche disponibili, dalle Cer al Conto termico 2.0 per efficientare gli edifici e renderli NZEB, il Fesr per illuminazione pubblica e generare progetti smart e green. Ci crediamo e il GSE sta in un patto di sviluppo e crescita a vantaggio della Montagna e del Paese. Da Uncem tutto il supporto per generare comunità, fiducia, coesione attorno alle sfide energetiche».

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