Banche italiane “troppo ottimiste” sul futuro: l’analisi di Scope Rating

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Carta di credito con fido

Procedura celere

 


Dopo le performance da record del 2024, le banche italiane sono alla ricerca di nuove leve per generare valore. Negli ultimi mesi, diversi istituti hanno avanzato proposte di fusione e acquisizione per aumentare la propria dimensione e far fronte ad uno scenario futuro sfidante. La prospettiva di un consolidamento del settore porta con sé opportunità di crescita, ma anche rischi: ecco l’analisi trimestrale di Scope Ratings sul comparto bancario italiano.

Banche italiane resilienti nel 2024

La recente discesa dei tassi (in particolare dell’Euribor a tre mesi, in calo di 56 bp nel 4Q al 2,714%) ha compresso gli spread e i margini di interesse, ma questo non ha impedito alle banche italiane di raggiungere risultati positivi. Nell’ultimo trimestre del 2024, infatti, il settore ha saputo compensare la contrazione del net interest income grazie a un robusto aumento delle commissioni e dei servizi di asset management.

Il campione di otto banche italiane (Intesa, Unicredit, Banco Bpm, Bper, Mps, Mediobanca, Banca Popolare di Sondrio e Credem) analizzato da Scope ha registrato un Return on Equity medio dell’11,2% nell’ultimo trimestre del 2024, in calo rispetto al 16,6% del trimestre precedente e al 17,3% dello stesso periodo del 2023, principalmente a causa di oneri straordinari.

La qualità del credito si è mantenuta elevata, con un gross NPL ratio sui minimi storici (2,7%). Fattori come l’elevata quota di mutui a tasso fisso e l’uso strategico dei buffer di liquidità aziendale hanno contribuito a mantenere i tassi di default a livelli contenuti, garantendo una resilienza del credito sia nel segmento retail che in quello corporate.

Inoltre, le banche hanno conservato posizioni di capitale robuste, con un CET1 fully loaded mediamente pari al 15,5% a fine 2024.

In risposta alla mancanza di opportunità di crescita organica e per salvaguardare il valore delle proprie azioni, alcuni istituti hanno aumentato significativamente i payout, arrivando a distribuire agli azionisti anche l’80% degli utili netti.

Prestito personale

Delibera veloce

 

Per Scope previsioni “ottimistiche” fra tagli Bce e rischi geopolitici

Tuttavia, il quadro macroeconomico del 2025 si presenta sfidante, con una probabile compressione dei margini e una crescita moderata del credito. La progressiva discesa dell’inflazione e l’economia stagnante dell’eurozona dovrebbero convincere la Bce a tagliare ancora i tassi nel corso dell’anno, frenando ulteriormente la crescita dei margini. A questo si aggiungono le incertezze derivanti da eventuali pressioni esterne, come i dazi statunitensi o i rischi geopolitici.

In questo scenario, le banche stanno puntando ad incrementare i ricavi derivanti da commissioni e servizi accessori, come le attività di wealth management, assicurazione e trading, per replicare, o persino migliorare, le performance del 2024.

Secondo Scope Ratings, le previsioni per il 2026-2027 dei grandi gruppi, con obiettivi di ROTE superiori al 16% (e in alcuni casi, come Banco BPM, oltre il 24%), sono considerate troppo ottimistiche in un contesto economico e monetario incerto.

La capacità di mantenere una solida qualità degli asset e una robusta generazione di capitale rappresenta il principale elemento di resilienza, ma il futuro richiederà un’attenta gestione dei rischi e una continua innovazione per rimanere competitivi.

Le banche italiane guardano all’M&A per crescere

Per rafforzare la propria posizione sul mercato, molti istituti stanno cercando di percorrere la strada della crescita esogena. La mossa di UniCredit per Banco BPM ha innescato una vera e propria corsa all’M&A, spingendo sia i grandi player (ad eccezione di Intesa) sia alcuni operatori di medie dimensioni a cercare opportunità di espansione per linee esterne.

Il fermento nel settore ha coinvolto anche alcuni investitori esteri come Crédit Agricole, che ha aumentato la propria partecipazione in Banco BPM per consolidare la propria presenza nel mercato italiano.

Secondo Scope Ratings questa dinamica, motivata dal timore di rimanere indietro, porta con sé significative opportunità di crescita e sinergie, ma anche il rischio di pagare troppo o di concludere operazioni non ottimali.

Cessione crediti fiscali

procedure celeri

 

Settore bancario italiano verso il consolidamento

Con 428 banche attive (a fine 2023) e una concentrazione inferiore rispetto ad altri mercati europei, il settore del credito in Italia si presenta ancora molto frammentato. La prospettiva, per Scope Ratings, è quella di una maggiore scala operativa e di una progressiva diminuzione del numero di banche, per le quali sarà necessaria una crescente differenziazione per competere con player digitali e fintech.

Mentre i player specializzati potrebbero prosperare in nicchie di mercato, le banche tradizionali, come quelle cooperative, potrebbero resistere grazie a solide relazioni locali.



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Richiedi prestito online

Procedura celere

 

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link