Aree di sosta a rischio, lettera aperta al MITUR

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Con questa lettera aperta vogliamo esprimere la nostra sincera riconoscenza per il fondamentale operato svolto dal Ministero del Turismo finalizzato allo sviluppo del turismo all’aria aperta, attraverso l’istituzione di un fondo 
– con una dotazione di ben 32.870.000 euro – destinato a finanziare i Comuni e a incoraggiarli nella creazione e riqualificazione di aree attrezzate per la sosta temporanea dei camper, che ha visto una nutrita partecipazione di amministrazioni locali.

Il bando del MITUR

Per la prima volta nel nostro Paese si avverte un reale e concreto interessamento da parte delle massime istituzioni per la crescita di questo settore puntando su una nuova identità delle infrastrutture dedicate alla sosta dei veicoli ricreazionali, che saranno sempre più performanti e tecnologiche.

Il bando lanciato dal Mitur, oltre a rappresentare una grande opportunità, rappresenta una sfida stimolante per dare un forte segnale al mercato turistico internazionale e far capire che l’Italia c’è, è pronta ed è competitiva.

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PleinAir e A.I.A.S.C.-Associazione Italiana Aree Sosta Camper hanno ad oggi assistito più di 50 Comuni impegnati nella partecipazione al bando, supportandoli in modo puntuale in tutto il percorso. Abbiamo con soddisfazione constatato un forte interessamento per questa iniziativa, presentando progetti sostenibili ed architettonicamente accattivanti, con location vincenti e tecnologie all’avanguardia. Tutto questo ci ha spinto a portare all’attenzione le nostre percezioni e soluzioni atte a non vanificare questo percorso virtuoso di sviluppo.

Il Ministero dell’Interno e l’obbligatorietà di identificazione de visu

Purtroppo le ultime comunicazioni divulgate dal Ministero dell’Interno in merito a una forte stretta sul tema dell’obbligatorietà di identificazione de visu per comunicazione alla Questura delle persone alloggiate in strutture ricettive, ivi incluse le aree di sosta, ci preoccupa molto, in quanto riteniamo possa mettere seriamente a rischio tutto ciò che di buono si è fatto con fatica in questi anni da parte dei player del settore e ciò che si sta facendo grazie al Ministero del Turismo.

Le Aree Sosta Temporanea per Camper sono delle strutture ricettive turistiche smart, ben diverse dalle classiche strutture all’aria aperta, quali Campeggi e Villaggi con personale ed un volume d’affari rilevante.

Le aree di sosta non sono campeggi

Ai fini dell’Art. 109 del Tulps vengono erroneamente equiparate ai campeggi; al contrario sono parcheggi organizzati e strutturati con servizi base (carico, scarico, prese e servizi igienici ove previsto dal regolamento regionale), per ospitare mezzi di trasporto totalmente autonomi, ovvero camper (autocaravan). Sono solitamente non presidiate, in quanto possono essere aree con accessi liberi o con accessi automatizzati ed inoltre il camperista, per la sua modalità di viaggio, può approdare in queste aree a qualsiasi ora.

Parliamo quindi di sosta temporanea, in quanto per il camperista la meta non è l’arrivo, ma il viaggio. Pertanto pretendere da queste micro strutture, per le quali è consentita una sosta temporanea di 48 ore e solo in alcuni casi 72 ore, l’obbligo di dover giornalmente recarsi sull’area per reperire tali informazioni de visus, diventerebbe un onere ingestibile economicamente.

Parliamo di strutture che incassano importi giornalieri tra 10 euro e massimo 25 euro per mezzo, per non parlare di molti Comuni che concedono addirittura la sosta libera solo con l’intento di favorire l’incoming a vantaggio dell’economia locale. Sono aree che hanno una capacità di accoglienza limitata da 5 a massimo 60 piazzole, destagionalizzate e con un volume di affari che non consentirebbe l’assunzione di personale, che a turno dovrebbe essere presente ogni giorno. Attenzione: la destagionalizzazione non vuol dire sold out tutto l’anno, ma garantisce al territorio un presidio sempre operativo, anche con frequentazioni fisiologicamente basse nei periodi invernali.

Un costo non sostenibile

Per quanto esposto siamo certi che questo obbligo comporterebbe costi insostenibili, in termini di risorse umane ed economiche, dovendo essere costretti ad incaricare un preposto o dovendo lo stesso gestore recarsi ogni giorno per verificare de visus le generalità da inviare alla questura competente.
Pertanto inevitabilmente il settore avrebbe un crollo verticale fino a scomparire, creando un danno di indotto notevole (parliamo di circa 2,8 milioni di euro/anno), un danno per quelle attività familiari, micro imprese e come effetto domino anche per tutte quelle professionalità che contribuiscono alla realizzazione, gestione e manutenzione di un’area sosta camper (progettisti, consulenti, imprese edili, operai, fornitori di attrezzature e arredi, impiantisti, ecc.).

Dato che i camper possono sostare liberamente come tutti i mezzi autorizzati a circolare, è certo che anche senza aree di sosta camper continuerebbero a sostare, magari nella ormai “ex area sosta camper”, con l’aggravante che sarebbero totalmente fuori da ogni forma di controllo.

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Inoltre il camperista soggiornerebbe dentro il suo mezzo, all’interno del suo alloggio che dovrebbe in ogni caso configurarsi quale proprietà privata, diverso dal dover parcheggiare, scendere e andare a dormire in una struttura.

Telecamere Lettore Targa come possibile soluzione

Precisiamo che non c’è assolutamente la volontà di sottrarsi alle forme di controllo, ma riteniamo che per questa specifica tipologia di ospitalità sia appropriato avvalersi di Telecamere Lettore Targa, performanti e di ultima generazione con tecnologia digitale 4.0 I.o.T (Internet of Things) e A.I., potendo inviare le informazioni sempre tramite il canale https://alloggiatiweb.polizia
distato.it, consentendo agli organi competenti di verificare in tempo reale la copertura assicurativa, il controllo revisione periodica del mezzo, oltre ad ottenere informazioni su veicoli rubati o che appartengono alle black-list delle Forze dell’Ordine, potendo risalire alle generalità del proprietario o del concessionario che ha noleggiato il camper.

Concludendo, evidenziamo che in tutti gli altri paesi dell’UE non esiste tale vincolo per le aree sosta camper e l’Italia rispetto all’obiettivo che questo Ministero del Turismo si è prefissato, ovvero superare Francia e Germania, se non nel numero di aree, nelle performance dell’ospitalità e dei servizi, per favorire un maggior incoming dall’estero, ci vedrebbe nuovamente alle spalle degli altri Paesi.

Per questo chiediamo a questo Ministero di supportarci ed assisterci in questa iniziativa e nell’auspicabile dialogo con il Ministero dell’Interno, affinché questo tema venga risolto e condotto nei giusti binari, assicurando a questo settore l’evoluzione che merita.



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