Acque Veronesi tra aumenti e consumi: parla Mantovanelli

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Acque Veronesi tra aumenti, consumi e lotta agli sprechi a Verona: svela tutto il presidente Roberto Mantovanelli.

Il presidente di Acque Veronesi Roberto Mantovanelli spiega durante la nostra intervista, come oggi il sistema idrico si trova ad affrontare sfide sempre più complesse. Dalle perdite nelle reti di distribuzione, all’uso consapevole da parte dei cittadini, fino alla necessità di investimenti infrastrutturali per ridurre gli sprechi e migliorare il servizio.

Acque Veronesi sta portando avanti un importante progetto di modernizzazione, anche grazie ai fondi del Pnrr, con l’obiettivo di ottimizzare il servizio e ridurre le dispersioni. Questi i temi al centro dell’intervista a Roberto Mantovanelli, presidente di Acque Veronesi

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Sono previsti aumenti nelle bollette dei veronesi?

“Uno degli aspetti su cui occorre lavorare è fare comprendere alle persone il motivo per cui l’acqua oggi costa ancora troppo poco e perché nei prossimi dieci anni il costo è destinato ad aumentare. Questo incremento è dovuto in parte alle normative che impongono standard qualitativi sempre più elevati ai gestori, richiedendo maggiori controlli e trattamenti per garantire sia la salute pubblica sia la tutela ambientale. L’acqua di qualità è un presidio fondamentale per la salute, e se si confronta il costo dell’acqua con il bilancio della spesa sanitaria pubblica, si comprende quanto sia cruciale un’acqua sicura e ben gestita”.

Quindi le tariffe sono in aumento?

L’aumento delle tariffe idriche genera spesso polemiche, poiché l’acqua è un bene essenziale che molti ritengono dovrebbe essere gratuito. Tuttavia, dobbiamo essere consapevoli che i costi dell’acqua cresceranno nel tempo a causa della necessità di trattamenti più avanzati e di investimenti nelle infrastrutture per ridurre gli sprechi. Investire nel settore idrico è fondamentale per garantire un servizio efficiente e sostenibile alle future generazioni. Per questo motivo, le tariffe sono strutturate in modo da premiare i consumi responsabili“.

Sono previste agevolazioni?

“Esistono misure specifiche per supportare le famiglie in difficoltà economica, come il bonus sociale idrico, accessibile tramite i Servizi Sociali del proprio Comune. Inoltre, le recenti modifiche tariffarie hanno lasciato invariato il primo scaglione di consumo, aumentando invece le fasce superiori. Questo approccio garantisce equità, facendo sì che chi consuma di più contribuisca maggiormente agli investimenti necessari per mantenere efficiente l’infrastruttura idrica”.

Quali sono i consumi idrici a Verona?

“A livello di consumi, Verona si mantiene sostanzialmente in linea con la media del Nord Italia, con un leggero incremento rispetto alla media. Il consumo d’acqua pro capite in Italia è particolarmente elevato: parliamo di circa 220 litri al giorno per persona, considerando tutti gli usi, compreso quello industriale. Per l’uso civile, il consumo si attesta intorno ai 150-160 litri a persona al giorno, un valore sensibilmente più alto di quanto comunemente si immagini”.

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Sono molti gli sprechi d’acqua?

“In Italia si tende a sprecare più acqua rispetto alla media europea, e le ragioni sono in gran parte storiche e culturali. Il nostro Paese ha sempre avuto una buona disponibilità di acqua di qualità, a costi contenuti. Ancora oggi, nonostante alcuni aumenti tariffari regolari, le tariffe idriche italiane restano ben al di sotto della media europea. Questo porta a una percezione distorta del valore dell’acqua: siamo abituati a considerarla una risorsa abbondante ed economica.

In effetti, il servizio idrico per una famiglia media costa meno di un euro al giorno, circa 80-90 centesimi, una cifra inferiore al prezzo di un caffè. Questo contribuisce a una scarsa sensibilizzazione sull’importanza della risorsa idrica. La tariffa attuale si aggira intorno ai 2 euro per metro cubo, ossia per 1000 litri di acqua potabile che vengono prelevati, trattati, distribuiti e poi depurati prima di essere restituiti all’ambiente. A titolo di confronto, la media europea è di circa 3,50 euro al metro cubo, con punte che arrivano a 6-8 euro in alcune città del Nord Europa, dove la sensibilità verso la gestione idrica è maggiore. Un prezzo più alto, inoltre, garantisce ai gestori più risorse per la manutenzione delle infrastrutture idriche”.

Come è la qualità dell’acqua a Verona? E la scarsità idrica è un problema che riguarda la nostra città?

L’acqua a Verona è di ottima qualità, ma la città non è esente dal problema della scarsità idrica. Due fattori principali minacciano la disponibilità d’acqua di buona qualità: il cambiamento climatico e l’aumento dei consumi. Negli ultimi vent’anni si è osservato un cambiamento nella tipologia delle precipitazioni, con piogge più intense e brevi, alternate a periodi di siccità più prolungati. Questo fenomeno riduce l’efficacia della ricarica delle falde, poiché l’acqua piovana scorre più rapidamente in superficie invece di filtrare lentamente nel terreno. A ciò si aggiunge una crescente domanda di acqua, rendendo fondamentale un’attenta gestione del bilancio idrico“.

Cosa significa bilancio idrico?

“Un equilibrio tra l’acqua prelevata e quella che ritorna in falda è essenziale per garantire la sostenibilità delle risorse idriche. Gli anni 2022 e 2023 sono stati particolarmente siccitosi e hanno causato problemi nel bacino idrografico del Po. Sebbene Verona non abbia subito conseguenze gravi, altre città, come Rovigo, hanno affrontato difficoltà significative legate al fenomeno del cuneo salino, cioè la risalita dell’acqua di mare nelle falde più vicine alla costa. Questo comporta la necessità di processi di desalinizzazione, che richiedono ingenti quantità di energia e costi elevati”.

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L’inquinamento acuisce questo problema?

“L’inquinamento rappresenta un’ulteriore minaccia per le falde acquifere. Un caso emblematico è quello dei Pfas, sostanze chimiche industriali che hanno compromesso una delle falde più importanti d’Europa, situata tra le province di Verona e Vicenza. Questo inquinamento ha reso l’acqua inutilizzabile per l’approvvigionamento idrico e un problema per l’agricoltura. Il monitoraggio degli inquinanti è continuo e rigoroso, e pur non dovendo creare allarmismo, è fondamentale mantenere alta l’attenzione sulla qualità dell’acqua”.

Ci sono speranze di arrivare a un miglioramento?

“Sebbene si possa pensare che la situazione stia peggiorando, in realtà il monitoraggio è oggi più accurato rispetto al passato. Molte sostanze inquinanti non venivano ricercate fino a pochi decenni fa, mentre ora la normativa impone controlli sempre più stringenti e limiti più severi per l’utilizzo di sostanze chimiche industriali. Inoltre, si investe sempre di più in sistemi di depurazione avanzati, per garantire acqua sicura anche in futuro”.

Quali sono le priorità di Acque Veronesi?

“La priorità di Acque Veronesi è garantire acqua di alta qualità ai cittadini e ridurre le perdite idriche. L’Italia ha sempre considerato l’acqua come una risorsa abbondante ed economica, e solo di recente si è sviluppata una maggiore attenzione all’efficienza della rete idrica. Per migliorare la gestione, è stato avviato il progetto di digitalizzazione della rete idrica di Verona, un investimento da 31 milioni di euro cofinanziato dal Pnrr. Questo progetto mira a ridurre del 30% le attuali perdite idriche, portandole in linea con gli standard europei”.

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Dove sono le perdite a Verona?

“Le perdite idriche derivano principalmente da punti di prelievo non contabilizzati, come vecchi allacci comunali che un tempo non erano soggetti a contatore e alcune aree verdi. Stiamo conducendo un censimento graduale per identificare queste anomalie, ma esistono ancora prelievi non registrati e, in alcuni casi, anche allacci abusivi. Si tratta di un’attività amministrativa di controllo, parte di un progetto che deve essere completato entro giugno 2026, in conformità con le tempistiche del Pnrr. Questo sforzo richiede un ingente investimento di risorse e un rapido adeguamento organizzativo. Tuttavia, rappresenta una svolta fondamentale per il futuro della gestione idrica nel territorio di Acque Veronesi. Il successo dipenderà anche dall’attenzione e dalla collaborazione della cittadinanza“.

Come viene usata l’acqua a Verona?

“Il nostro territorio è caratterizzato da un’acqua di falda di elevata qualità, paragonabile a quella minerale. In ogni caso questa risorsa preziosa viene spesso impiegata per usi poco sostenibili, come il lavaggio delle auto, l’irrigazione dei giardini e lo scarico dei Wc. In molte parti del mondo, attività simili vengono svolte con acqua di recupero o piovana. Esistono margini di miglioramento significativi, ma la transizione verso sistemi più sostenibili richiede tempo e adeguamenti infrastrutturali”.

Ci sono soluzioni?

L’uso dell’acqua piovana per l’irrigazione e per gli scarichi rappresenta una soluzione praticabile, ma solo se gli impianti sono progettati sin dall’inizio per questo scopo. Alcune abitazioni utilizzano cisterne per raccogliere l’acqua piovana o pozzi per alimentare gli impianti di irrigazione e gli scarichi, ma si tratta di eccezioni. Per una diffusione su larga scala, sono necessari interventi strutturali a livello urbano e normativo”.

Quanta acqua consuma lo sciacquone?

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“Un singolo utilizzo dello sciacquone consuma in media circa 10 litri d’acqua. Questo dato evidenzia quanto sia importante ridurre gli sprechi, sebbene sia difficile chiedere ai cittadini di limitarne l’uso per motivi di igiene. Soluzioni come il doppio pulsante per il risciacquo possono contribuire a ridurre il consumo”.

Sono in previsione Campagne di sensibilizzazione?

“Negli anni sono state promosse diverse campagne di sensibilizzazione e altre verranno realizzate in futuro. Però non è semplice veicolare messaggi efficaci, poiché le persone sono costantemente esposte a comunicazioni di responsabilizzazione. Il nostro obiettivo è fare comprendere il complesso lavoro che sta dietro al semplice gesto di aprire un rubinetto: c’è un’importante attività di monitoraggio e gestione condotta da tecnici altamente specializzati, in un contesto normativo sempre più stringente, sia sulla qualità dell’acqua potabile sia su quella depurata“.

Tra le vostre campagne c’è quella che descrive l’acqua come un alimento, in che senso?

“L’acqua non è solo una risorsa, ma un vero e proprio alimento privo di calorie e con benefici fondamentali per il nostro organismo. Uno studio condotto con l’Università di Medicina di Verona ha evidenziato che una corretta idratazione migliora il funzionamento di tutti gli organi, compreso il cervello, favorendo l’apprendimento. Per questo motivo, l‘acqua deve essere rispettata e considerata una risorsa preziosa”.

Quali sono i veronesi più sensibili a un comportamento antispreco?

Le nuove generazioni si stanno dimostrando molto sensibili alle tematiche ambientali, grazie alle attività di formazione che vengono svolte nelle scuole. Quando interveniamo nelle aule, troviamo ragazzi già molto preparati e consapevoli. Hanno un livello di sensibilità molto diverso rispetto alle generazioni precedenti e spesso diventano ambasciatori dell’uso responsabile dell’acqua all’interno delle loro famiglie. Questa consapevolezza, frutto della formazione scolastica, è un segnale positivo per il futuro, poiché i giovani conoscono bene il ciclo dell’acqua e l’importanza di una gestione sostenibile delle risorse idriche”.

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Vogliamo ricordare quali sono le azioni quotidiane antispreco?

“Le campagne di sensibilizzazione promuovono semplici azioni quotidiane per ridurre il consumo d’acqua, come chiudere il rubinetto mentre ci si lava i denti o la barba. Preferire la doccia al bagno. Riutilizzare l’acqua di lavaggio delle verdure per irrigare le piante. Usare lavastoviglie e lavatrici solo a pieno carico. Raccogliere l’acqua piovana per l’irrigazione, quando possibile. Adottando queste buone pratiche, ogni cittadino può contribuire a un uso più responsabile e sostenibile dell’acqua”.



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