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Ponte sullo stretto di Messina, si parte. Esperti a confronto per spiegare l’importanza dell’infrastruttura. La Loggia: “E’ una opportunità che la Sicilia non può farsi sfuggire”.
Si è tenuto ieri mattina, presso Palazzo Zito, sede della Fondazione Sicilia di viale della Libertà a Palermo, un incontro dibattito promosso dal Centro Studi Giuseppe La Loggia e patrocinato dalla società Energlo, con illustri professori universitari, autorevoli esponenti politici e tecnici.
Il tema centrale della tavola rotonda è stato la realizzazione del ponte sullo stretto di Messina con riferimenti anche alle altre grandi opere da realizzare in terra siciliana.
Gli organizzatori hanno subito voluto precisare che la realizzazione del Ponte è oramai in dirittura di arrivo per quanto riguarda i vari pareri tecnici, sia da parte della Commissione di Valutazione di impatto ambientale che della Commissione Via.
Nel dibattito è stato sottolineato come il ponte sarà una tra le strutture più studiate e monitorate al mondo e costituirà un vero e proprio trampolino di lancio per avvicinare la Sicilia, dal punto di vista commerciale, anche ai paesi asiatici, soprattutto per quanto riguarda i trasporti mercantili, i quali, ad oggi, dalla Cina passano dal canale di Suez arrivando fino a Rotterdam, tralasciando i porti siciliani, con sprechi di tempo e denaro per la consegna delle merci: questo positivo collegamento avverrà attraverso un’opera di integrazione tra le strutture ferroviarie, le autostrade ed il ponte stesso.
Enrico La Loggia nella sua duplice funzione di presidente onorario della Fondazione nonché ex Ministro degli Affari Regionali ha spiegato agli intervenuti l’importanza di questa grande opera nel tempo. Un impatto che non dovrebbe nuocere all’ambiente, in quanto si è detto che non arrecherà nessun problema all’ecosistema e ai volatili ed in compenso porterà in Sicilia un indotto che darà lavoro a 140 mila siciliani e permetterà un aumento di almeno 10 milioni di turisti ogni anno nella nostra isola.
“Siamo in un punto di svolta – ha spiegato il Senatore – oramai manca poco, i progettisti hanno già pronte le considerazioni per ottemperare alle prescrizioni sui pareri già positivi al progetto esecutivo. Troppe strumentalizzazioni ci sono state fino ad oggi che puntavano a denunciare che bisognava fare tante altre opere prima di questa. Dinnanzi ad opere ciclopiche di questo tipo si è negli anni sempre indugiato”. Ma, aggiunge La Loggia, già presente nel 2001 come ministro durante il governo Berlusconi, che “tutte le opere pubbliche legate alla viabilità in Sicilia erano già previste. Pensiamo al completamento dell’anello autostradale attorno alla Sicilia, all’attraversamento Nord Sud della Sicilia, al raddoppio della Ferrovia Palermo – Catania. Contestualmente alla costruzione del ponte partiranno anche le opere legate alla viabilità delle strade e delle ferrovie. Sono infatti già stati stanziati – conclude – ben 14 miliardi di euro oltre ai 12,5 per il ponte e questi fondi daranno un nuovo volto alla Sicilia”.
Pietro Massimo Busetta, presidente della fondazione La Loggia e moderatore del convegno, ha evidenziato le ragioni positive dell’opera: “Lo sviluppo passa necessariamente dai collegamenti e la centralità teorica può diventare centralità vera se sono presenti i collegamenti adeguati. Non è un caso avere rimarcato nel titolo del convegno che Sicilia sarà interconnessa e collegata ad Hong Kong. Non saremo più periferici e neanche marginali. Come dice la Costituzione all’art.3, bisogna che vengano rimossi gli ostacoli per concorrere allo stesso modo degli altri e avere le stesse opportunità; dobbiamo avere le possibilità che hanno avuto le altre regioni. L’autostrada del sole si è fermata a Napoli lasciando la Sicilia e la Calabria fuori. Vogliamo una sana concorrenza tra il treno e l’aereo. Bisogna che ci siano i collegamenti, le autostrade, l’alta velocità”.
Pietro Ciucci, Amministratore Delegato Società stretto di Messina, ha sottolineato che l’iter autorizzativo dell’opera è in dirittura d’arrivo e che fra un mese circa, dopo il benestare dal CIPESS, si potranno avviare i cantieri. “Il progetto è partito – spiega – sono stati stanziati per l’opera 13 miliardi e mezzo. C’è un forte sostegno da parte di tutto il governo. È stato aggiornato il progetto definitivo che ha visto la partecipazione di numerosi professionisti ed esperti provenienti da tutto il mondo. Non ci sono problemi di posizionamento dei piloni su faglie attive e il ponte non potrà crollare per forti terremoti. La struttura infatti è progettata per reggere movimenti sismici superiori al settimo grado della scala Richter”.
Interessante l’intervento del presidente RFI Dario Lo Bosco sull’alta velocità e sugli investimenti e le opere infrastrutturali previste oltre al ponte nell’isola: “il Ponte sullo stretto rappresenta una rete strategica che connette non solo la Sicilia e la Calabria ma il corridoio scandinavo mediterraneo, Palermo- Berlino. La Sicilia deve essere interconnessa anche tramite i treni e in questo senso per l’isola sono previsti una mole sostanziosa di investimenti. L’obiettivo è collegare i centri come Catania, Palermo e Messina. Abbiamo finanziato anche una stazione nell’aeroporto di Trapani -Birgi collegandola all’aeroporto Palermo Punta Raisi”.
L’Assessore alle infrastrutture e alla Mobilità della Regione Sicilia, Alessandro Aricò, ha sottolineato l’impegno del governo Schifani e del suo assessorato per migliorare e fare ripartire i cantieri stradali bloccati da anni. Parla di dati economici in netto miglioramento. “La nostra Regione dal 2023 – spiega Aricò – è cresciuta in termini economici del 2,2 % e il 60% di questo dato è frutto dei lavori e delle infrastrutture che si stanno realizzando in Sicilia. Tutte le regioni avranno delle ricadute positive dal ponte ma noi dobbiamo credere che soprattutto la Sicilia crescerà. Abbiamo previsto agevolazioni per i siciliani che devono spostarsi con l’aereo ed è stata commissariata l’autostrada Palermo Catania. Finalmente vediamo sulle strade maestranze che lavorano. Per il 2027 abbiamo l’obiettivo di chiudere l’85% dei cantieri ancora aperti. Stiamo lavorando per migliorare la linea ferroviaria e stiamo realizzando delle stazioni ferroviarie. La gente vuole volare ma vuole anche un’alternativa. E noi sogniamo i treni ad alta velocità di 250 km/h e di realizzare l’autostrada del mare che arrivi fino a Napoli”.
Dal dibattito, che ha visto anche la partecipazione del già sottosegretario di Stato per la Coesione territoriale e il Sud Danila Nesci, di Marcello Panzarella, Ordinario di Composizione Architettonica Urbana dell’Università di Palermo e di Ivo Blandina, direttore di Uniontrasporti, è stato evidenziato che il progetto del ponte garantirà importanti ricadute economiche positive in tutto il territorio italiano. Un aumento del Pil di 23,1 milioni di euro con un impatto occupazionale finale pari a 36,7 mila persone ed entrate fiscali pari a 22,1 Milioni.
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