Perdere un intero bonus per un euro: perché l’Isee va riformato

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L’Isee va riformato, perché  tantissime famiglie rischiano di perdere interi bonus per colpa… di un euro. E’ netta la posizione che arriva dall’Osservatorio sui conti pubblici italiani dell’Università cattolica di Milano, diretto da Carlo Cottarelli. Lo studio dedicato all’indicatore della situazione economica delle famiglie italiane, a firma di Enrico Franzetti e intitolato “La giungla dell’Isee”, giunge a questa conclusione dopo aver analizzato i tanti bonus per cui viene utilizzato l’Isee.

Per quali bonus serve l’Isee

Sono 19 le prestazioni per cui serve presentare l’Isee analizzate dall’Osservatorio. Di seguito l’elenco:

  1. Assegno unico e universale, per ogni figlio a carico dal settimo mese di gravidanza fino ai 21 anni. L’assegno varia da 201 euro al mese per famiglie con Isee fino a 17.227 a 57 euro per Isee oltre i 45.939 euro ed è aumentato del 50% per figli con meno di un anno. Questo è uno dei pochi benefici (insieme a quelli ai punti 8, 12 e 14) per cui l’importo erogato decresce gradualmente e che quindi è meno soggetto a un “effetto soglia” disincentivante rispetto a una crescita del reddito.
  2. Bonus elettrodomestici: il rimborso del 30% del prezzo di un elettrodomestico, di importo massimo di 200 euro per Isee fino a 25.000 euro e 100 per chi supera questa soglia.
  3. Bonus per corsi di lingua e attività sportive per figli con meno di 14 anni: un contributo di 500 euro all’anno con Isee fino a 15.000 euro.
  4. Fondo di garanzia per la prima casa per gli under 36 con Isee sotto i 40.000 euro, con una copertura dell’80% della quota capitale sui mutui.
  5. Carta acquisti, la carta di pagamento elettronico dal valore di 40 euro mensili per famiglie con figli con meno di 3 anni e Isee fino a 8.117 euro.
  6. Carta della cultura giovani: bonus di 500 euro per acquistare biglietti per cinema e teatri, libri e abbonamenti a quotidiani a chi compie diciotto anni con Isee fino a 35.000 euro.
  7. Bonus bollette: sconti (di importo variabile a seconda della composizione della famiglia) su elettricità, gas e acqua per famiglie con Isee fino a 9.530 euro e al massimo 3 figli e 20.000 euro per quelle con almeno 4 figli.
  8. Bonus psicologo fino a 50 euro per seduta fino a 1.500 euro l’anno in caso di Isee inferiore a 15.000 euro, 1.000 euro per Isee tra 15.000 e 30.000 euro e 500 euro per Isee tra 30.000 e 50.000 euro.
  9. Assegno di inclusione destinato a famiglie con disabili, minorenni o persone con almeno 60 anni e Isee fino a 10.140 euro. L’importo può arrivare fino a 541 euro al mese.
  10. Carta dedicata a te: 500 euro all’anno per acquistare beni di prima necessità per famiglie con almeno tre componenti e Isee fino a 15.000 euro.
  11. Supporto per la formazione e il lavoro: 500 euro al mese per attività formative, con Isee fino a 10.140 euro.
  12. Risparmio sulle spese universitarie, con esonero totale sulle tasse di iscrizione per Isee sotto i 22.000 euro, riduzione dell’80% per Isee tra 22.000 e 24.000 euro, del 50% tra 24.000 e 26.000 euro, del 25% tra 26.000 e 28.000 euro e del 10% tra 28.000 e 30.000 euro. Inoltre, con Isee inferiore a 27.726 euro è possibile ottenere borse di studio.
  13. Bonus nascite, un contributo una tantum di 1.000 euro per figlio nato o adottato nel 2025 per famiglie con Isee sotto i 40.000 euro.
  14. Bonus asilo nido: 3.000 euro con Isee fino a 25.000 euro, 2.500 con Isee tra 25.000 e 40.000 euro e 1.500 con Isee maggiori di 40.000 euro.
  15. Assegno di maternità, di 2.020 euro (erogato una tantum nell’arco di cinque mesi) per donne che, per diversi motivi, non ricevono un sostegno dall’INPS legato al congedo di maternità, con Isee fino a 20.221 euro.
  16. Prestazione universale: assegno di 850 euro mensili per gli ultraottantenni con Isee fino a 6.000 euro.
  17. Home care premium: nel richiedere il rimborso della spesa sostenuta per l’assistenza domiciliare, il valore Isee determina il posizionamento in graduatoria e l’ammontare del contributo.
  18. Long term care: copertura del costo per cure di lungo periodo in Rsa. L’Isee , che determina posizionamento in graduatoria e importo del contributo, tiene conto della condizione economica dei figli del beneficiario.
  19. Bonus auto elettriche: incentivo di 13.750 euro con Isee fino a 30.000 per chi acquista un’auto elettrica e ne rottama una inquinante. L’incentivo si riduce per ISEE superiori o senza rottamazione.

Gli esempi

Per valutare l’effetto complessivo di queste agevolazioni, lo studio pone due esempi. Nel primo viene considerata una famiglia di due genitori, entrambi lavoratori, con un figlio in arrivo, che ha acquistato un elettrodomestico e richiede l’assistenza di uno psicologo.

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Con un’Isee fino a 7.000 euro i benefici per il 2025 sarebbero di quasi 8.500 euro. A 9.000 euro si perde la carta acquisti di 480 euro. Oltre i 15.000, la famiglia perde la carta dedicata a te di 500 euro e il bonus psicologo si riduce di altri 500 euro. Il beneficio complessivo è di 6.700 euro. 30.000, il bonus psicologo diminuisce ancora e le agevolazioni scendono a circa 4.500 euro. Infine, a 40.000 si perde il bonus nascite di 1.000 euro e i benefici complessivi sono di 2.400 euro.

Nel secondo caso la famiglia è identica alla precedente ma con un figlio di due anni oltre a quello in arrivo. In aggiunta alle agevolazioni precedenti, questa famiglia riceve il bonus asilo nido. Sotto i 7.000 euro di Isee, il beneficio complessivo per il 2025 sarà di quasi 14.000 euro. Oltre i 15.000 si perde la carta dedicata a te e si riduce di 500 euro il bonus psicologo. Superati i 40.000 si perde il bonus nascite e il bonus asilo nido si riduce di 1.000 euro. La perdita totale, che si manifesta superando la soglia di 40.000, anche per un solo euro, è di 2.200 euro.

Perché l’Isee va riformato

Lo studio evidenzia in particolare l’esistenza di marcati “salti” nell’importo dei benefici superando certe soglie, anche solo di un euro. Ciò può indurre le famiglie in corrispondenza di queste soglie a produrre (o dichiarare) meno redditi. 

Una soluzione – suggerisce l’Osservatorio – potrebbe essere l’introduzione di un’unica misura di sostegno del reddito di importo decrescente all’aumentare dell’Isee, con maggiorazioni per le famiglie con figli, al posto delle misure elencate. Semplificando in questo modo le agevolazioni disponibili, si avrebbe una riduzione dei benefici più graduale rispetto al sistema attuale, evitando i “salti”.

L’eliminazione delle numerose soglie che danno accesso a benefici diversi renderebbe poi il sistema più trasparente, facilitando l’accesso alle informazioni sui benefici a cui si ha diritto, e più facile da amministrare.

Infine, l’Isee considera il reddito al lordo dell’imposta, senza distinguere tra contribuenti diversi, soprattutto tra lavoratori dipendenti e autonomi, che sono tassati diversamente in sede Irpef. A meno di eliminare, come sarebbe opportuno, queste differenze, fare riferimento al reddito disponibile per determinare l’Isee appare una soluzione più equa.



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