AGI – Dopo il buio di ieri una parvenza di luce sembra emergere dal bollettino medico diramato dal Vaticano sulla salute di Papa Francesco, ricoverato al Gemelli dal 14 febbraio. Le sue condizioni “permangono critiche” e la complessità del quadro clinico impone “che la prognosi resti riservata”. La novità che preoccupa è l’emergere di una insufficienza renale ma, si spiega, è “lieve”, in fase “iniziale” e “sotto controllo”. Da ieri sera inoltre non si sono verificate “ulteriori crisi respiratorie”, anche se si “prosegue l’ossigenoterapia ad alti flussi attraverso le cannule nasali”.
Le trasfusioni di ieri – oggi non sono state necessarie – hanno migliorato il livello di anemia, nonostante l’abbassamento delle piastrine sia rimasta stabile. “Ha effettuato le due unita’ di emazie concentrate con beneficio e con risalita del valore di emoglobina”, si legge nel bollettino medico. “Stabile è rimasta la piastrinopenia”. Tuttavia “alcuni esami sanguigni dimostrano una iniziale, lieve, insufficienza renale, allo stato sotto controllo”, si precisa. Ovviamente occorre aspettare “affinché le terapie farmacologiche possano dare qualche riscontro”.
In questi giorni mi sono giunti tanti messaggi di affetto e mi hanno particolarmente colpito le lettere e i disegni dei bambini. Grazie per questa vicinanza e per le preghiere di conforto che ho ricevuto da tutto il mondo!
— Papa Francesco (@Pontifex_it) February 23, 2025
La situazione resta sempre critica ma, rispetto a ieri, il clima pare più disteso. Papa Francesco “continua a essere vigile e ben orientato”. “Nel corso della mattina, presso l’appartamento allestito al 10* piano, ha partecipato alla Santa Messa, insieme a quanti in questi giorni di degenza si prendono cura di lui”. Stamani la sala stampa vaticana aveva riferito che la notte era trascorsa tranquilla e che il Pontefice aveva riposato.
“Proseguo fiducioso il ricovero al Policlinico Gemelli, portando avanti le cure necessarie”, ha detto il Papa, tramite il testo dell’Angelus, che è stato solo diffuso. “Anche il riposo fa parte della terapia!”. Bergoglio ha ringraziato “di cuore” i medici e gli operatori sanitari del Gemelli “per l’attenzione” e “la dedizione con cui svolgono il loro servizio tra le persone malate” e si è detto “particolarmente colpito” dalle lettere e dai disegni che i bambini gli hanno fatto ricevere, come i tantissimi messaggi di vicinanza e di affetto da tutto il mondo. Ringraziamento espresso anche tramite social, su X, dove i post del Papa mancavano dal 16 febbraio.
Nel testo dell’Angelus, il Papa non ha mancato il suo appello per la pace. Ricordando che domani è il terzo anniversario della guerra in Ucraina “ricorrenza dolorosa e vergognosa per l’intera umanità”, ha invitato “a ricordare le vittime di tutti i conflitti armati e a pregare per il dono della pace in Palestina, in Israele e in tutto il Medio Oriente, in Myanmar, nel Kivu e in Sudan”.
Nell’omelia, preparata sempre da lui, per la messa in occasione del Giubileo dei Diaconi, ha rimarcato come solo il perdono possa aiutare un mondo dilaniato da odio e guerre. “Un mondo dove per gli avversari c’è solo odio è un mondo senza speranza, senza futuro – è il testo dell’omelia letta da monsignor Rino Fisichella -, destinato a essere dilaniato da guerre, divisioni e vendette senza fine, come purtroppo vediamo anche oggi, a tanti livelli e in varie parti del mondo. Perdonare, allora, vuol dire preparare al futuro una casa accogliente, sicura, in noi e nelle nostre comunità”. Infine l’invito rivolto ai nuovi diaconi a essere “apostoli di perdono” a non aver “paura di rischiare l’amore”.
Intanto oggi si sono moltiplicate le preghiere per la salute di Bergoglio. In primis monsignor Fisichella che ha invitato a una “intensa” preghiera affinché il Signore assista Francesco “nel momento della prova e della malattia”. Si è raccolta in preghiera anche la “sua” diocesi. Il cardinale Baldo Reina ha celebrato messa nella Basilica di San Giovanni in Laterano “con una speciale intercessione per la salute di Papa Francesco” e il presidente della Cei, il cardinale Matteo Zuppi ha presieduto il Rosario per chiedere a Dio di sostenere il Papa “in questo momento di sofferenza, perché trovi sollievo e possa ristabilirsi al più presto”.
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