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a cura di Paola Allegri*, Ingegnere civile, esperto in salubrità ambientale
La cementificazione, il rapido aumento di strutture alte e di grattacieli nel panorama urbano moderno stanno progressivamente allontanato l’umanità dal suo primordiale ambiente naturale. Per molte generazioni, la pianificazione urbana ha involontariamente contribuito alla degradazione degli ecosistemi e all’alienazione degli abitanti dalla natura.
Sebbene la rigenerazione urbana renda inevitabile l’edificazione in verticale, ciò non rappresenta l’unica soluzione per risolvere la qualità ambientale, che interroga sulla perdita di alberi, giardini e spazi verdi. Tuttavia, sta emergendo una nuova consapevolezza, che vede i protagonisti dell’edilizia impegnati nella creazione di ecosistemi integrati, ispirati dai principi della biofilia, proposti da Edward O. Wilson, frutto di una coevoluzione avita e culturale. Il termine “biofilia” era stato già introdotto dal sociologo Erich Fromm nel 1964, per descrivere il legame profondo e intrinseco che gli esseri umani hanno con la natura e tutte le forme di vita.
L’istinto biofilico secondo Wilson guida gli esseri umani di tutte le latitudini ad un ambiente che abbia tre caratteristiche: “stare in una posizione sopraelevata, offra un’ampia visuale, con uno spazio aperto sui prati e alberi sparsi, vicino ad una distesa d’acqua come un lago, un fiume o il mare”.
Connessione uomo ambiente
Seguendo queste propensioni, la biofilia urbana mira a ristabilire una connessione tra l’uomo, l’ambiente costruito e la natura, creando edifici e città che favoriscano il benessere degli occupanti attraverso l’integrazione di elementi naturali. L’approccio biofilico si traduce in un’edilizia che incorpora materiali sani, luce solare, vegetazione, acqua, ventilazione naturale e affacci su spazi accoglienti ed equilibrati. Le aree dell’ambiente urbano, che includono “spazi verdi” come parchi e giardini, e “spazi blu” come canali e specchi d’acqua, svolgono un ruolo fondamentale nella salvaguardia del benessere fisico e mentale, offrendo benefici significativi anche nella riduzione dell’inquinamento atmosferico e acustico, nella regolazione climatica e nella conservazione della biodiversità.
Ruolo del verde urbano
Recenti ricerche in Spagna del Centre for Research in Environmental Epidemiology (CREAL) evidenziano che vivere vicino a aree verdi riduce l’incidenza della mortalità tra i residenti. Questo è solo uno dei tanti studi che dimostrano il ruolo cruciale del verde urbano nel promuovere il nostro benessere e proteggere la salute. Alcuni ricercatori hanno persino individuato un collegamento tra la presenza della vegetazione e la riduzione degli episodi di violenza, inclusi comportamenti aggressivi nell’ambiente domestico e l’incidenza di crimini e arresti.
Non bisogna più pensare che il valore delle aree verdi sia limitato alle grandi dimensioni o alla bellezza dei parchi più famosi. Gli studi dell’ultimo decennio rivelano una realtà molto più ricca e complessa. Anche il più semplice giardino, un balcone o un lastrico solare verdeggianti possono avere un impatto significativo sulla nostra salute e sul nostro modo di vivere, con forti risparmi anche sulle spese sanitarie.
Futuro prossimo
Nel prossimo futuro, i nostri principali obiettivi si concentrano su tre pilastri fondamentali:
1. migliorare la qualità della vita: puntiamo infatti a creare ambienti urbani e rurali che siano non solo vivibili, ma anche piacevoli e stimolanti. Questo significa progettare spazi pubblici che favoriscano l’interazione sociale, migliorare i servizi essenziali come l’istruzione e la sanità, e garantire che tutte le persone abbiano accesso a risorse culturali e ricreative;
2. promuovere la salute mentale e fisica: questo implica la promozione di stili di vita attivi, la creazione di spazi verdi accessibili, e l’integrazione di programmi di supporto psicologico nelle comunità;
3. contribuire alla sostenibilità ambientale, che include la riduzione delle emissioni di carbonio, l’adozione di energie rinnovabili, la promozione dell’economia circolare e la protezione della biodiversità.
Applicazioni della biofilia urbana
- pareti verdi o facciate coperte di piante, che migliorano l’estetica, purificano l’aria e regolano la temperatura;
- tetti trasformati in giardini, che offrono spazi verdi aggiuntivi e migliorano l’isolamento termico;
- orti urbani, che riqualificano gli spazi urbani e offrono benefici ambientali e sociali. Riducono l’inquinamento, facilitano la gestione delle acque piovane e favoriscono la coesione comunitaria;
- aree verdi distribuite nei centri urbani, che forniscono luoghi di svago e relax e contribuiscono alla biodiversità, l’inclusione, riducono il rumore del traffico veicolare;
- spazi blu che sostengono la biodiversità, riducono la temperatura e sequestrano il carbonio, migliorano la raccolta delle acque meteoriche, controllano l’erosione e le alluvioni;
- edifici salubri progettati per massimizzare l’ingresso di luce naturale, riducendo la necessità di illuminazione artificiale, arricchiti di vegetazione erbacea e arborea. Attraverso l’ombreggiatura e l’evapotraspirazione, mitigano il riscaldamento e riducono i consumi energetici per la climatizzazione, migliorando la qualità ambientale, la salute, il benessere, l’umore e la produttività.
La biofilia e l’istinto umano intrinseco di connettersi con la natura, sta diventando un concetto centrale nella progettazione contemporanea per garantire benessere, salute e sostenibilità ambientale.
Questo nella realizzazione del tessuto urbano non rappresenta una novità: i giardini pensili di Babilonia, una delle Sette Meraviglie del mondo antico, erano straordinarie costruzioni di aree verdi terrazzate, che oltre ad offrire bellezza, miravano a migliorare la qualità dell’aria attraverso il processo di fotosintesi; infatti, le piante assorbono anidride carbonica e rilasciano ossigeno, contribuendo a ridurre i livelli di CO₂ nell’atmosfera.
Vitruvio e i suoi “Dieci libri sull’Architettura”
Vitruvio, nei “Dieci libri sull’architettura”, evidenziò l’importanza del sito, del clima e dell’acqua nell’ideazione di spazi costruiti, avendo riguardo alla salute dei suoi abitanti. La progettazione naturale fu popolare anche nelle ville rinascimentali e nei giardini inglesi. Nel XIX secolo, Andrew Jackson Downing promosse l’uso dei portici, mentre Viollet-le-Duc, Horta e Gaudí incorporarono forme naturali nelle loro opere.
Negli ultimi anni, l’edilizia ha spesso creato ambienti insalubri e separati dalle esigenze naturali dell’uomo, trascurando l’integrazione con l’ambiente circostante. Residenze, luoghi di lavoro e ambienti educativi e ricreativi privi di verde hanno contribuito all’incremento di malattie respiratorie e cardiovascolari. Anche disturbi mentali come depressione, ansia e stress, causati da condizioni ambientali sfavorevoli quali temperature estreme, rumore e scarsa qualità dell’aria.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda almeno nove metri quadrati di spazio verde per abitante per affrontare queste criticità ambientali. In Italia, ogni individuo dispone di trenta metri quadrati di verde, che devono essere riqualificati con tecniche e strategie adeguate a massimizzare i benefici.
Progetti di biofilia
Sono molti i progetti che fanno apprezzare il cambiamento di mentalità con la traduzione dei principi della biofilia nei contesti urbani: il Jewel di Singapore, progettato da Moshe Safdie e inaugurato nel 2019, è un esempio di architettura biofilica. Situato all’interno dell’aeroporto di Changi, include il Rain Vortex, la cascata interna più alta del mondo, circondata da una foresta. I pannelli di vetro ad alte prestazioni ottimizzano la luce, favorendo la crescita delle piante e isolando l’interno dalle ondate di calore.
L’ Amazon Spheres, a Seattle in USA, con tre enormi sfere di vetro contenenti una vasta varietà di piante esotiche destinate a spazi di lavoro, migliorano la connessione con la natura e supportano i ritmi circadiani degli impiegati. Il Parkroyal Collection Pickering è un hotel di Singapore, che incorpora giardini pensili, facciate verdi e terrazze ricche di piante, creando un ambiente urbano verde che riduce l’inquinamento e migliora il benessere degli ospiti. Il centro congressi Ágora a Bogotá integra giardini verticali e spazi verdi interni, migliorando la qualità dell’aria e offrendo un ambiente rigenerante per i visitatori. L’High Line a New York è un parco lineare sopraelevato costruito su una vecchia linea ferroviaria, ricco di piante autoctone, che offre un’oasi urbana per i residenti e i turisti. La scuola biofila di Gressoney-La-Trinité, realizzata nell’ambito del progetto N.A.S.A. dell’Università della Valle d’Aosta, è stata inclusa nel Rapporto 2020 “Harmony with Nature” delle Nazioni Unite. Prima scuola biofila in Italia, progettata per favorire l’apprendimento e migliorare la performance scolastica.
Anche le aziende più innovative nella progettazione dei luoghi di lavoro, come Apple, Google e Amazon, stanno investendo significativamente in elementi di design biofilici. Questi principi hanno dimostrato di migliorare la concentrazione, l’impegno e le capacità cognitive dei lavoratori, portando a un notevole aumento della produttività.
Approccio riabilitativo delle città
Le amministrazioni, i progettisti, gli urbanisti, consapevoli dai cospicui risultati della ricerca, coinvolti dalle misure necessarie per far fronte ai cambiamenti climatici, all’inquinamento, alla scarsità delle risorse ambientali e alle crescenti malattie della popolazione, sono d’accordo per un approccio riabilitativo delle città e quindi degli ambienti confinati, che tiene conto degli aspetti strutturali, tecnologici, salubri e sostenibili, con l’integrazione di soluzioni alberate e piantagioni che aiutano a ridurre l’inquinamento, migliorano l’aria, regolano la temperatura, contrastano l’effetto isola di calore. Molte piante hanno anche la capacità di catturare e trattenere le particelle inquinanti, riducendo la presenza di polveri sottili nell’aria.
Si registra un aumento della progettazione di edifici con facciate ricoperte di alberi e piante, che migliorano l’estetica urbana e offrono benefici come la riduzione dell’inquinamento atmosferico, la regolazione della temperatura, il miglioramento della biodiversità, l’assorbimento del rumore e il benessere psicologico. Un esempio iconico è il Bosco Verticale di Milano, progettato da Stefano Boeri.
La presenza di aree verdi nelle città valorizza anche gli immobili, come dimostrano l’Olanda, con un aumento dei prezzi dell’8%, e Berlino, con un incremento del 16%, incentivando così l’economia locale e gli investimenti.
Malgrado gli alberi e la vegetazione possano ridurre l’esposizione solare e migliorare il benessere degli occupanti, non possono essere sottovalutati i rischi, che necessitano di soluzioni ingegneristiche sicure e creative. Ad esempio, l’inserimento di alberi su balconi situati a 30 piani di altezza richiede una rigorosa analisi dei carichi permanenti e accidentali per garantire stabilità e sicurezza, unitamente agli accorgimenti specifici per l’ancoraggio e la stabilizzazione della vegetazione, che implicano lo studio dei venti, delle infiltrazioni, dell’irrigazione e dei costi per la regolare manutenzione.
Design biofilico
Il futuro dell’edilizia, sempre più complesso e sfidante, deve aspirare a uno standard che armonizzi la modernizzazione con la natura attraverso il design biofilico e l’ingegneria avanzata. È essenziale una formazione qualificata della filiera edile per sviluppare soluzioni che permettano di costruire città sostenibili, inclusive e sicure, che promuovano il benessere degli abitanti senza compromettere l’integrità dell’ecosistema.
Implementando la biofilia urbana, edifici e città possono diventare più piacevoli e vivibili, resilienti e sostenibili di fronte alle sfide ambientali future, prevenendo le malattie, la criminalità e garantendo la salute della collettività e degli ecosistemi.
Presidente Associazione Nazionale Esperti Edificio Salubre – Donne Geometra. Presente nei più autorevoli comitati scientifici, da oltre venti anni promuove azioni di sensibilizzazione al tema delle malattie legate alle costruzioni. È tra i fondatori della Scuola di alta formazione per i tecnici dell’edilizia EES, caratterizzata da saperi medici, tecnici, legali, con la partecipazione di accademici, ricercatori, professionisti qualificati nazionali e internazionali.
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Ibisco
Arbusto a foglie caduche, originario dell’Asia, molto diffuso in coltivazione come pianta ornamentale, nei giardini e come arredo urbano. Ha portamento eretto, ben ramificato, e raggiunge i 2-3 metri di altezza; la corteccia è grigia, liscia, tende a divenire rugosa e profondamente segnata con il passare degli anni. Il fogliame è di forma ovale, presenta…
Il gas Radon è una minaccia alla salute e alla sicurezza domestica. Va misurato in ogni edificio.
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Progettazione di edifici tradizionali
Le richieste di riscaldamento e raffreddamento sono ridotte da edifici progettati per adattarsi alla loro geografia e al clima locale. I materiali da costruzione consumano meno risorse, rispetto al cemento e all’acciaio utilizzati nelle costruzioni moderne, perché vengono utilizzati materiali locali.
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