Il presidente di Confimi Industria Campania relatore alla «Fabbrica delle Idee» a Bari
di Rino Milone
Il Presidente di Confimi Industria Campania, Luigi Carfora, ha partecipato come relatore alla tavola rotonda «Lo sviluppo territoriale al tempo della ZES», svoltasi a Bari, presso lo Spazio Murat in Piazza Ferrarese, nell’ambito dell’evento «CONFIMI INDUSTRIA BARI: LA FABBRICA DELLE IDEE».
Un evento per il futuro del Sud
La manifestazione è iniziata il 20 febbraio con l’inaugurazione di una mostra fotografica e sonora e un calendario di appuntamenti giornalieri che terminerà il 28 febbraio prossimo. Un viaggio straordinario attraverso il passato, il presente e il futuro delle fabbriche del Sud. Oggi, 22 febbraio, la tavola rotonda ha rappresentato un’occasione di confronto per rafforzare i legami territoriali tra Campania e Puglia, creando sinergie tra le imprese e sostenendo la crescita del nostro tessuto produttivo. Le aziende campane che partecipano a questa iniziativa sono simbolo di innovazione, tradizione e qualità, e il loro impegno rappresenta un valore aggiunto per tutto il Sud Italia.
Le aziende campane protagoniste
- Molino Scoppettuolo – Un punto di riferimento per la qualità della farina.
- Caseificio Beneduce – La passione per i formaggi artigianali tipici della nostra terra.
- Agrigenus Conserve Alimentari – Il gusto autentico dei prodotti agricoli campani.
- Franco’s Pizza&Panuozzeria – La pizza napoletana, un vero e proprio ambasciatore del gusto.
- Caffè Seddio Torrefattore – Un’arte, quella del caffè, che unisce tradizione e innovazione.
Il ruolo strategico della ZES
L’iniziativa ha rappresentato un’importante occasione di confronto sulle Zone Economiche Speciali (ZES) e sul ruolo strategico dell’asse Bari-Napoli per lo sviluppo industriale del Mezzogiorno. In particolare, Carfora ha sottolineato l’importanza della ZES Unica per il Mezzogiorno come opportunità concreta per le imprese del Sud, evidenziando la sinergia tra Campania e Puglia come asset strategico per la crescita economica e industriale dell’intero territorio.
«L’integrazione tra Campania e Puglia crea un ecosistema industriale e logistico altamente competitivo, capace di attrarre investimenti e rafforzare la presenza delle nostre imprese sui mercati nazionali ed internazionali», ha dichiarato Carfora nel suo intervento. «La ZES Unica rappresenta uno strumento fondamentale per favorire lo sviluppo industriale, attraverso agevolazioni fiscali, semplificazioni burocratiche e incentivi concreti per le imprese».
Temi chiave affrontati
- Piattaforma logistica intermodale, con porti, interporti e aeroporti strategici tra Napoli, Salerno, Bari, Brindisi e Taranto.
- Distretti industriali complementari, che spaziano dall’aerospazio, all’agroalimentare ed ai settori in crisi dell’automotive, alla meccanica e alla metallurgia.
- Le opportunità della ZES Unica, con misure specifiche per incentivare la crescita e l’innovazione delle imprese locali.
- L’asse Bari-Napoli, come corridoio produttivo e commerciale di riferimento per lo sviluppo dell’intero Mezzogiorno.
Relatori dell’evento
- Manlio Guadagnuolo – Già Commissario ZES Adriatica.
- Raffaele Capano – Consigliere Confimi Industria Meccanica Bari.
- Alfonso Cialdella – Presidente Confimi Industria Bari.
- Canio Trione – Imprenditore e membro di Confimi Industria.
Ha moderato l’evento Riccardo Figliolia, Responsabile Ufficio Studi Confimi Industria Bari e Segretario Generale Centro Studi Intrapresa.
Un futuro di sviluppo congiunto per Campania e Puglia
L’intervento di Carfora ha ribadito la necessità di politiche di sviluppo condivise tra Campania e Puglia, per massimizzare il potenziale di queste due regioni attraverso:
- Il rafforzamento delle infrastrutture.
- La semplificazione burocratica.
- Il sostegno all’innovazione.
- La promozione dell’internazionalizzazione delle imprese.
«Unire le forze tra Campania e Puglia significa dare un impulso concreto alla crescita dell’intero Mezzogiorno, trasformando il Sud in un motore di sviluppo per l’Italia e per l’Europa», ha concluso Carfora. «Il nostro impegno è teso alla premialità delle nostre aziende italiane che già operano sui nostri territori e al recupero dei distretti industriali dismessi ed abbandonati: non servono nuove costruzioni sottratte al verde della natura ed all’agricoltura».
Settori alternativi da favorire e sviluppare
Nel suo intervento, Carfora ha anche sottolineato l’importanza di diversificare il panorama industriale delle due regioni, considerando con attenzione la necessità di sviluppare settori alternativi rispetto all’automotive, alla meccanica e alla metallurgia, che sono tradizionalmente dominanti.
A tal proposito, ha evidenziato il potenziale di settori come:
- L’economia circolare.
- La digitalizzazione.
- L’industria verde.
Queste aree sono in grado di generare occupazione e sostenibilità nel lungo termine. L’investimento in queste nuove tecnologie non solo favorirà l’innovazione, ma renderà le nostre regioni più resilienti agli shock economici globali e più competitive a livello internazionale.
«L’industria sostenibile e l’innovazione tecnologica, basate su pratiche ecologiche, sono fondamentali per ridurre l’impatto ambientale e promuovere l’uso di energie rinnovabili, garantendo la sostenibilità a lungo termine», ha dichiarato Carfora. Il Piano Transizione 5.0, nonostante la sua complessità, offre incentivi per sostenere la transizione ecologica, le tecnologie a impatto zero e la competitività delle filiere strategiche, accelerando il cambiamento.
Conclusione
«Valorizzando questi settori, possiamo creare un’economia più dinamica, contrastare lo spopolamento del Mezzogiorno ed evitare che continui l’emigrazione dei giovani verso l’estero», ha sottolineato Carfora. «Le nuove generazioni devono vedere un futuro promettente nel loro territorio, dove possono costruire carriera e vita senza dover emigrare per trovare migliori condizioni».
Il nostro viaggio non è solo un’occasione per celebrare queste realtà imprenditoriali, ma anche per consolidare i legami tra Campania e Puglia, territori ricchi di storia, cultura e potenziale imprenditoriale.
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