Passa l’Udinese a Lecce grazie al rigore trasformato da Lucca nella primo tempo. Dieci punti nelle ultime 4 gare con i friulani che salgono a quota 36 in zona abbastanza tranquilla ma vittoria che porterà giocoforza dibattiti in casa bianconera.
Il rigore contestato dal Lecce e assegnato dopo consulto var, pallone ‘scippato’ da Lucca ai suoi compagni, con Thauvin rigorista designato, il relativo litigio da partitella amatoriale in casa bianconera, la rete e l’esultanza solitaria del bomber, lasciato incredibilmente solo a festeggiare, con Runjaic che lo toglie pochi minuti: la sceneggiata del rigore non sembra essere andata giù al tecnico. I friulani, che nell’arco dei novanta minuti non corrono eccessivi pericoli, portano a casa tre punti che hanno il sapore della sicurezza in classifica. Sul fronte opposto il Lecce, dopo tre gare utili, resta quota 25 e rischia di essere risucchiato nuovamente in zona pericolo.
Giampaolo opta per il solito tridente di attacco con Pierotti, Krstovic e Morente. Torna titolare Rafia in mezzo al campo, out Helgason nemmeno in panchina. Sul fronte opposto Runjaic propone un 4-4-2 con Thauvin esterno di destra, in attacco il duo formato da Sanchez e Lucca. Si parte e dopo una primissima fase di studio è l’Udinese a cercare di affondare il colpo, con i bianconeri a fare la gara, e i salentini che cercano in rapide ripartenze la soluzione per aggirare l’iniziale pressione ospite. Bisogna attendere il 26′ perché il Lecce si affacci in area bianconera. Cross di Gallo, sfera che arriva sui piedi di Pierotti che calcia due volte, ma ospiti che si salvano in angolo. La gara si infiamma improvvisamente. Contatto in area del Lecce tra Jean e Lovric (27′), con il centrocampista dell’Udinese che cade in area e reclama il rigore chiede il calcio di rigore. Bonacina, che aveva lasciato correre, viene richiamato dal var Guida, cambia idea e giudica falloso il contatto, concedendo il penalty. Scene poco edificanti seguono, con un litigio tra i compagni e Lucca su chi debba battere il rigore. Nonostante il rigorista sia Thauvin, Lucca non sente ragioni, riesce anche a prendersi un giallo, va sul dischetto, spiazza Falcone e porta in vantaggio i bianconeri (32′). Esultanza solitaria per l’attaccante, che trova anche il tempo di zittire polemicamente i tifosi di casa, e nessun compagno che va ad esultare con lui. Ma le sorprese non finiscono, con una scelta clamorosa di Runjaic. Sostituisce proprio Lucca forse per l’insolita sceneggiata, entra Iker Bravo al suo posto (36′).
Il Lecce prova a reagire. Discesa di Gallo sulla sinistra, sfera che termina sui piedi di Pierotti che viene ostacolato da Krstovic al momento del tiro (42′). Tre di recupero e stop ai primi quarantacinque. Pubblico che fischia per la decisione arbitrale, Lecce che protesta garbatamente con Bonacina, e ospiti, vantaggio a parte, ancora agitati ancora per la vicenda Lucca. Via alla ripresa e due novità in casa Lecce. Fuori Rafia e Pierotti, prestazioni opache per i due, dentro Berisha e Karlsson. Nonostante i cambi è sempre l’Udinese a condurre le danze. Prima Bravo calcia da lontano e Falcone è bravo a sventare in angolo (53′), poi Kamara entra in area ma nessuno dei suoi è pronto per la deviazione decisiva. Il Lecce prova a scuotersi. Imbucata di Morente per Coulibaly, che si inserisce e nel momento del tiro viene bloccato da una spallata di Bijol: per l’arbitro è tutto regolare (60′). Gara che comincia a salire di tono e a farne le spese, con un giallo, in rapida successione sono Berisha, Lovric e Payero. Entrano forze fresche e il Lecce si getta in avanti ma non va oltre una serie di calci d’angolo.
Giampaolo “quello non è mai rigore, roba da arresto”
“Non è mai rigore quello lì, non capisco perchè il var abbia richiamato l’arbitro. E’ assurdo, qui non si parla nemmeno di ‘rigorino’, questo è il nulla. E’ da arresto, anche perchè è un rigore determinante in questa partita”. Così l’allenatore del Lecce, Marco Giampaolo, commenta il penalty assegnato dall’arbitro all’Udinese nel primo tempo. “Al Var c’era Guida, un arbitro di livello, non capisco”, ha proseguito. “Poi è anche vero che abbiamo fatto fatica, ma la partita era in equilibrio – ha detto ancora Giampaolo – e l’episodio che l’ha determinata è stato il rigore”
Runjaic “gesto Lucca andava punito,regole si rispettano”
“Si è trattato di una sua scelta. E’ stata una storia che è andata avanti troppo tempo in campo, normale che ci sia una gerarchia di rigoristi con Thauvin che era il rigorista designato. Poi Lucca ha battuto un rigore splendido, ma il gesto andava punito, non mi piace chi non rispetta le regole”. Lo ha detto l’allenatore dell’Udinese, Kosta Runjaic, commentando a Dazn la discussione tra i suoi giocatori in campo per battere il rigore decisivo e la sua decisione di richiamare in panchina l’attaccante. “Se mi è mai capitato qualcosa del genere nella mia carriera? Situazioni del genere accadono spesso nei campi di calcio, ma ciò che non mi è piaciuta è stata l’insubordinazione a quanto stabilito – ha affermato ancora il tecnico tedesco -. Ci sarà modo di parlarne in settimana e grazie a questa vittoria sarà più facile farlo”. “Grazie ai 200 tifosi presenti da Udine per una lunga trasferta. E’ stata una partita difficile, in un campo difficile. Dobbiamo giocare da squadra, fare una prestazione di squadra e nessuno è più grande della squadra. Con calma e serenità ne parleremo internamente in settimana”.
Presidente Lecce, sul rigore gravissimo intervento Var
“Sul rigore l’arbitro ha visto giusto e ha fatto cenno di proseguire. Gravissimo che il Var sia intervenuto: cosi si sovverte il protocollo per proporre un rigore inconcepibile. Noi siamo attenti a rispettare le regole e l’arbitro, ma oggi l’arbitro è stato costretto a sbagliare”. Così il presidente del Lecce, Saverio Sticchi Damiani, in conferenza stampa dopo la partita con l’Udinese. “Un giovane arbitro è stato mandato al massacro per decidere un rigore del genere. Un giovane arbitro non può essere richiamato per un rigore del genere, è una interpretazione ridicola che significa che d’ora in avanti bisognerà dare questi rigori – ha proseguito Sticchi Damiani -. Il var di oggi (Guida) non ci fece vincere contro il Milan per il pestone annullò il gol di Piccoli, oggi si è ripetuto. Nella fattispecie è stata una barzelletta. L’arbitro aveva visto bene ed è stato richiamato per fargli commettere una stupidaggine: gli hanno fatto vedere l’ultimo fotogramma in cui poteva sembrare un fallo”.
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