La vicenda della lottizzazione di Calabona è un intreccio di abusi edilizi, ricorsi legali e decisioni amministrative contraddittorie che si trascina da oltre quarant’anni. Un caso che sarebbe potuto concludersi da tempo, se solo l’amministrazione comunale avesse preso atto delle sentenze e si fosse assunta la responsabilità di intervenire. Invece, il Comune di Alghero ha scelto la strada del silenzio e dell’inerzia, negando qualsiasi irregolarità, nonostante il pronunciamento di più tribunali.
La storia inizia negli anni ’80, quando Giancarlo Scognamillo segnala un presunto abuso edilizio su un lotto di terreno in località Calabona. Da allora, il caso ha attraversato il Tribunale Civile di Sassari, la Corte d’Appello di Cagliari e la Cassazione, che hanno confermato la difformità della costruzione rispetto al progetto originario. Il Comune, però, ha deciso di non adottare alcuna misura correttiva, ignorando di fatto i pronunciamenti della giustizia.
L’ultima risposta ufficiale dell’amministrazione ha dell’incredibile: secondo il settore Edilizia Privata, non esisterebbero i presupposti per contestare la violazione edilizia. E non solo: l’amministrazione afferma che all’epoca non c’erano strumenti adeguati per verificare eventuali anomalie. Un’affermazione che solleva un interrogativo inevitabile: con quali strumenti, allora, i tribunali hanno accertato l’abuso edilizio?
L’argomento più utilizzato dal Comune per giustificare l’assenza di intervento è il trascorrere del tempo. Dopo quarant’anni, dicono dall’amministrazione, non esiste più un interesse pubblico concreto e attuale alla rimozione dell’opera. Inoltre, chi oggi possiede gli immobili li ha acquistati in buona fede, senza sapere delle irregolarità.
Ma il tempo può davvero sanare un abuso edilizio? Secondo il legale di Scognamillo, assolutamente no. Se le sentenze hanno stabilito che quell’edificio è stato costruito in violazione delle norme urbanistiche, l’amministrazione ha il dovere di prenderne atto e di intervenire, anche a distanza di anni.
La vicenda si intreccia anche con un’altra questione: la gestione dei terreni edificabili di proprietà del Comune. Raffaele Cadinu, cittadino algherese, ha posto una domanda precisa all’assessore al Demanio Enrico Daga: perché la bocciatura della lottizzazione ha causato un danno erariale per il Comune?
Se l’area fosse stata regolarmente lottizzata, il Comune avrebbe oggi 5.500 metri quadrati di proprietà, sui quali si sarebbero potuti costruire tra i 60 e gli 80 alloggi di edilizia convenzionata. Un’occasione persa in una città in cui il problema della casa è sempre più pressante.
Oltre alle sentenze, c’è un altro elemento che rende ancora più oscura questa vicenda. L’ex dirigente dell’edilizia privata, l’architetto Tore Frulio, ha dichiarato che la concessione edilizia è stata rilasciata su una mappa urbanistica difforme da quella originale.
Nel dettaglio, la mappa su cui si basava la concessione non riportava la strada prevista dal Piano Regolatore Generale, ma un’area edificabile. In altre parole, la costruzione è stata autorizzata su un documento errato, che ha indotto in errore gli uffici comunali. Quando Frulio si accorse di questa anomalia, bloccò il rilascio dell’abitabilità, ma poco dopo venne trasferito ad altro incarico e la pratica proseguì senza ostacoli.
Se l’amministrazione comunale sostiene che non ci sono incertezze giuridiche, allora perché:
- La Cassazione ha accertato un abuso edilizio?
- Una delibera del 2017 riconosceva la validità della lottizzazione e quella del 2024 l’ha bocciata?
- Un documento ufficiale del Comune del 1987 segnalava la difformità dell’edificio?
- Un ex dirigente ha denunciato l’uso di una mappa urbanistica errata per ottenere la concessione edilizia?
La verità è che questa vicenda presenta troppi lati oscuri e che il Comune sta cercando di insabbiarla con motivazioni deboli. Ma il caso non è chiuso: se l’amministrazione continuerà a ignorare le evidenze, sarà inevitabile un nuovo capitolo giudiziario. E, questa volta, potrebbe non limitarsi solo alla lottizzazione di Calabona.
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