Mattarella in missione in Giappone dal 3 al 10 marzo, incontrerà Ishiba e l’imperatore Naruhito

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Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, sarà in Giappone dal 3 al 10 marzo prossimi per una impegnativa visita istituzionale, che giungerà al culmine di una fase di intenso approfondimento delle relazioni bilaterali e che toccherà gli ambiti politico e istituzionale, economico e culturale della cooperazione tra Roma e Tokyo. La visita, in cantiere da diversi anni, colma per certi versi una lacuna: l’ultimo viaggio di un presidente della Repubblica nel Paese asiatico risale infatti a 16 anni fa, e vide protagonista Giorgio Napolitano. La missione di Mattarella, cui parteciperà in rappresentanza del governo il viceministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale Edmondo Cirielli, si articolerà tra Tokyo, Kyoto e Hiroshima, e prevede incontri del presidente della Repubblica con l’imperatore Naruhito e il primo ministro giapponese, Shigeru Ishiba.

Il programma della missione prevede l’arrivo a Tokyo lunedì 3 marzo, seguito da un incontro in serata con la comunità italiana nella capitale giapponese. La giornata del 4 marzo sarà dominata da impegni istituzionali, con la visita al Palazzo imperiale e l’incontro con l’imperatore Naruhito e l’imperatrice Masako. Nel pomeriggio Mattarella visiterà il Palazzo della Dieta – il parlamento bicamerale giapponese – e incontrerà i presidenti della camera dei Rappresentati e della camera dei Consiglieri. Nel tardo pomeriggio è prevista una tappa alla sala concerti del Meiji Kinenkan, dove alla presenza di rappresentanti della Casa imperiale si terrà un concerto del tenore Vittorio Grigolo, importante momento di scambio culturale.

Mercoledì 5 marzo Mattarella visiterà la sede della Keidanren, la Confindustria giapponese, per un incontro con importanti esponenti dell’economia e dell’imprenditoria dei due Paesi: l’evento precederà un grande forum d’affari in programma il 13 maggio a Roma, con la partecipazione di circa 200 aziende italiane e giapponesi, che sarà una continuazione di questo dialogo e andrà a rafforzare ulteriormente il pilastro economico del partenariato strategico. Nel pomeriggio, dopo la visita al tempio buddhista Senso-ji, Mattarella incontrerà il primo ministro Shigeru Ishiba.

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Il 6 marzo il presidente della Repubblica partirà alla volta di Kyoto per due giorni scanditi da impegni culturali. Mattarella visiterà il al tempio e il giardino Nanzen-ji e incontrerà i connazionali. Il giorno successivo, il capo dello Stato visiterà il Padiglione d’oro Kinkaku-ji, il tempio buddhista Kyomizu-dera e il teatro di Kabuki Minami-za. L’8 marzo, dopo una tappa al tempio To-ji, Mattarella partirà per Hiroshima, dove visiterà il Memoriale e il Museo della pace. Il presidente della Repubblica si recherà in serata alla sede della Nihon Hidankyo, l’associazione dei sopravvissuti ai bombardamenti nucleari, insignita lo scorso anno del premio Nobel per la Pace. Sarà un altro momento dedicato al dibattito pubblico, con un necessario riferimento alle crisi e ai conflitti in atto a livello globale. Domenica 9 marzo, dopo una visita al santuario shintoista di Itsukushima, Mattarella lascerà il Giappone e farà tappa ad Astana, in Kazakhstan, prima di rientrare in Italia.

Il viaggio di Mattarella in Giappone giunge a coronamento di due anni segnati da una svolta storica nei rapporti tra il nostro Paese e il Giappone, il cui inizio può essere ricondotto all’entrata in vigore dell’accordo di Partenariato strategico, nel gennaio 2023. Lo scorso anno, invece, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e l’ex primo ministro giapponese Fumio Kishida hanno approvato, a margine del vertice del G7 di Borgo Egnazia, il Piano d’azione bilaterale per il periodo 2024-2027. Numerosissimi nell’ultimo biennio anche gli incontri a livelli di governo, sia tra premier che tra ministri, grazie anche alla presidenza giapponese del G7, nel 2023, e da quella italiana, lo scorso anno. Il Piano d’azione bilaterale approvato lo scorso anno ha individuato sette ambiti principali di approfondimento della cooperazione tra Italia e Giappone: diplomazia; difesa e sicurezza; resilienza e sicurezza economica; cooperazione economica e industriale; cultura e scambi tra persone; collaborazione accademica e ricerca scientifica; alimentazione e agricoltura.

La cooperazione in questi ambiti non si sta sviluppando solo sul piano bilaterale, ma anche in una cornice più ampia, che è quella del partenariato Unione europea-Giappone – specie per quanto riguarda il commercio – e con la Nato per la sicurezza. La missione di Mattarella segnerà l’avvio di una ulteriore fase di intensificazione degli scambi in ciascuno di questi settori, dettata anche dalle sfide di ordine geopolitico e macroeconomico poste dal turbolento scenario globale. Tra Italia e Giappone i punti in comune sono moltissimi, a dispetto della grande distanza geografica. C’è anzitutto forte comunanza di vedute sui principali dossier geopolitici, dal conflitto in Ucraina sino alle sfide del teatro asiatico e Indo-Pacifico, cui l’Italia presta sempre più attenzione nella sua veste di importante membro dell’Ue e della Nato. Lo scorso anno i tour regionali di Nave Amerigo Vespucci e del Gruppo d’attacco della Portaerei Cavour hanno portato in Giappone la diplomazia navale italiana, e hanno dimostrato concretamente la determinazione del nostro Paese a cooperare con gli alleati per un Indo-Pacifico libero e aperto, sulla base del rispetto dello status quo e delle norme di diritto internazionale.

Sullo sfondo, la visita di Mattarella porrà dunque anche il tema comune dei rapporti con la Cina, così come di quelli con la Corea del Sud. Nell’ambito delle relazioni con la prima potenza asiatica, Tokyo si trova ad equilibrare da un lato la preoccupazione per l’assertività cinese nella regione e il rischio di un conflitto a Taiwan, che vedrebbe Tokyo schierata in campo in prima linea a fianco degli Stati Uniti. Dall’altro, la centralità delle relazioni in ambito economico, con un partenariato oggettivo di scambi – la Cina è prima destinazione dell’export giapponese – che è interesse di Tokyo preservare. La Cina è inoltre interlocutore cruciale per la gestione delle sfide poste dai programmi balistico e nucleare della Corea del Nord: proprio il mese prossimo potrebbe tenersi a Tokyo un incontro trilaterale dei ministri degli Esteri di Giappone, Cina e Corea del Sud. Il Giappone, però, è un importante interlocutore anche nell’ambito delle politiche italiane per l’Africa: Tokyo è un tradizionale partner di sviluppo per numerosi Paesi emergenti, e assieme all’India e a diversi Paesi africani è partner del Corridoio di crescita Asia-Africa (Aagc).

Il viaggio di Mattarella in Giappone potrebbe fornire un’occasione di confronto in merito all’alleanza con gli Stati Uniti, cruciale per entrambi i Paesi sia nell’ambito della sicurezza, sia per quanto riguarda gli scambi economici: il Giappone, come l’Italia, è una potenza commerciale e trae il 23 per cento del proprio Pil dall’export. Le ipotesi di dazi e l’apparente crisi degli accordi commerciali sono ragione di inquietudine tanto a Roma quanto a Tokyo, tanto più che tra i pilastri dell’economia giapponese c’è la partecipazione agli accordi di libero scambio, e che il Paese asiatico si è posto da anni come promotore dell’integrazione economica e modello di buone pratiche commerciali nell’Indo-Pacifico, tramite l’Accordo globale e progressivo per il partenariato transpacifico (CpTpp).

Dal punto di vista economico, il Giappone è la quarta economia mondiale e un partner molto importante per l’Italia, con cui ha in essere numerose collaborazioni non solo in settori tradizionali come la moda e l’agroalimentare, ma anche in ambito tecnologico. Circa 150 aziende italiane operano ad oggi Giappone, e 380 aziende giapponesi in Italia. Spicca negli ultimi tempi la cooperazione nel settore aerospaziale, di cui è emblematico il programma Global Combart Air Programme (Gcap) per lo sviluppo di un caccia di sesta generazione in collaborazione con il Regno Unito: un progetto che è anche punta di diamante per la collaborazione negli ambiti accademico, tecnologico e della ricerca. In un momento in cui si rischia la contrazione di alcune voci dell’esportazione, acquista ancor più importanza il rilancio e l’approfondimento delle relazioni economiche e commerciali con l’Asia: la visita di Mattarella precederà di poco l’Esposizione universale 2025, il programma nella città giapponese di Osaka dal 13 aprile, che per sei mesi vedrà protagonista anche il nostro Paese grazie al Padiglione Italia, e a un fittissimo calendario di eventi volti a promuovere la cooperazione economica, gli investimenti, gli scambi accademici e quelli culturali.

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