Bari, consiglio monotematico sulla gestione dello Stadio San Nicola. Gli interventi di maggioranza e opposizione

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Un consiglio fiume e monotematico richiesto dagli esponenti del centrodestra della città di Bari. Richiesto per garantire trasparenza sulla gestione e manutenzione dell’impianto. L’obiettivo dell’opposizione è quello di verificare l’efficienza e ottimizzazione economica della concessione alla SSC Bari. L’accordo quinquennale attuale, entrato in vigore nel 2021, poco meno di due anni dopo l’aggiudicazione della gara (a ottobre 2019) vinta dalla Ssc Bari, non prevede alcun canone da parte del gestore ed è in scadenza nel 2026. Il gestore secondo l’opposizione, deve provvedere alla manutenzione ordinaria (per la quale la Ssc Bari ha speso 5,5 milioni di euro dal 2018, anno di inizio delle sue attività sportive nell’impianto barese) mentre quella straordinaria è di competenza del Comune. Sono presenti 27 consiglieri alla discussione che parte alle 16:06 alla presenza del Sindaco Vito Leccese

Primo intervento di Fabio Romito: lo stadio San Nicola come bene comune deve garantire tutela e introito economico

“Nell’ultima campagna elettorale Laforgia e Leccese hanno dichiarato di voler affrontare tema della concessione dello stadio San Nicola. Il centrodestra ha mantenuto la promessa. Carlo Patruno, Ciaula e Carrieri, Neviera esporranno.
Siamo qui perché il San Nicola è un bene comune, pagato con soldi dei cittadini baresi, nessuno escluso. E come bene di tutti deve garantire tutela e introito economico che dallo sfruttamento di quel bene potrebbe giungere. Sono stati investiti più di 10 milioni di euro. C’è dunque titolo e legittimità per parlare dello stadio.” Continua Romito indicando come la concessione di quel bene pubblico sia stimata intorno ai 3 milioni di euro e generi attualmente introiti pari a zero.  È pur vero che l’attuale proprietà paga la Tari ma questo sottolinea Romito, non è favore o orpello, la pagano tutti i cittadini. Successivamente vengono elencati una serie di società che nel resto del paese pagano una concessione, anche importante. Torino con capienza di 30 mila spettatori paga euro 500 mila euro, Palermo 170 mila euro (ad oggi raddoppiato), Avellino 100 mila euro. Si tratta certamente, ricorda Romito, di una concessione pluriennale. Non fu affidata insomma per solo per un anno, quando il Bari era in serie D. E ancora incalza l’esponente di centrodestra, Bari registra 20 mila spettatori ogni partita ma chi ha in gestione lo stadio non paga un euro. Quale sarà dunque l’obiettivo del nuovo contratto? Come previsto dall’ANAC che non si parli di gratuità. E si aggiunga che l’assegnazione diretta è proibita. Pertanto tra i diversi concorrenti ci dovranno essere linee guida quali, la non gratuità della concessione, dei controlli per verificare che manutenzione sia fatta (bagni, seggiolini sporchi), che nell’organizzazione di eventi esterni a quelli calcistici, se il privato incassa migliaia di euro, che una parte di quegli introiti extra arrivi anche nelle casse del Comune. E ancora occorre tutelare lo stadio e il suo ruolo pubblico. Non può rimanere gestito gratuitamente da un privato.

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Romito ringrazia poi la presenza della maggioranza grazie alla quale può partire il dibattito. Da tifosi, per ora insoddisfatti del ruolo della squadra, ma ricorda Romito” fermiamoci al dato meramente economico e contabile”.  I baresi hanno speso altri 12 milioni di euro.

Consigliere Neviera Giuseppe Gruppo Udc –  Prima l’Italia

Secondo il consigliere sono stati posti dei quesiti alla giunta su situazioni critiche concernenti lo stadio proprio alla luce della concessione in scadenza che secondo il precedente accordo poteva essere rinnovata in automatico. Si deve parlare del lato economico. Carrieri rievoca gli eventi degli anni passati: “Tutto partiva dal fallimento della società, i De Laurentiis non hanno fatto fallire la società. Nel frattempo le cose sono cambiate: ci sono state le promozioni, l’aumento delle presenze di tifosi e di conseguenza gli incassi che aumentano. I tifosi del Bari, sostiene il consiglieri, sono tra coloro che seguono maggiormente la squadra anche fuori regione. Aggiunge poi che le ristrutturazioni dello stadio, dovute al passaggio in serie B, sono state importanti. Lo stadio infatti è spesso metà di addetti ai lavori ed è uno dei più visitati in Italia, non dimentichiamoci che fu ideato dall’architetto di fama mondiale Renzo Piano.

Lo stadio, continua il consigliere, è concesso in toto alla società. Società che incassa proventi dei concerti, e incassa inoltre 55mila euro a partita dalla squadra dell’Altamura. Inoltre vi sono le pubblicità che girano sui tabelloni elettronici, nessun introito per il Comune però. Facendo ricerche sul Napoli emerge come la concessione, per 90 giorni ammonta a circa un milione di euro. In più il Napoli paga al Comune 100 mila euro annui per canoni pubblicitari. E in aggiunta ai benefit, agli incassi pubblicitari e le concessioni mentre a Napoli i bambini non pagano (320 biglietti concessi gratuitamente), qui a Bari si paga.  Neviera rievoca anche un evento che vide De Laurentiis partecipare in una delle commissioni perché ai disabili veniva richiesto annualmente di confermare le loro disabilità. La questione fu successivamente chiarita.

In più, i parcheggi a Bari vengono gestiti dall’amtab tranne quelli delle autorità comunali. Quei parcheggi vengono gestiti dalla società e dati “a chi vogliono loro”. Questi i temi da rivedere dunque: incassi per manifestazione extra sportivi, concessioni pubblicitarie, ingressi per determinati soggetti, parcheggi disponibili

Antonio Ciaula Fratelli d’Italia: “Dare voce non ai consiglieri ma alla città”

Lo stadio è un bene di tutti quanti. “Bene materiale che appartiene a tutti i cittadini baresi” disse Leccese.

Entrando nel merito. Le condizioni rispetto al 2018 sono mutate. All’epoca il Bari era in quarta serie, era creatura che nasceva e andava protetta e supportata. Oggi ci sono condizioni completamente diverse. Oggi bisogna dare voce, spazio e spessore alle richieste non dei consiglieri di opposizioni o maggioranza ma della città. Bisogna portare a termine mettendoci nelle condizioni di essere amministratori e non tifosi.

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La concessine del 2018 era sbilanciata a favore della società sportiva Bari con una concessione data a zero. A questa concessione a titolo gratuito data dal Comune, ci sono stati restituiti servizi non all’altezza: servizi igienici in stato di totale degrado. In caso di pioggia, raggiungere lo stadio e spalti è difficoltoso.

Nella passata consigliatura, si è anche supportata la società con 10 milioni di euro per adeguare impianto alla serie B. Si è tratta di un costo a carico dei cittadini. A fronte di ciò, non ci sono stati gesti di generosità da parte della società. Sono mancate risposte dignitose.  Ciaula ha ricordato anche la presenza di una targa del “compianto Catalano” in una saletta dedicata a lui che è stata rimossa per far posto ad un plexiglass. E allora incalza il consigliere ecco gli impegni: rinvigorire il settore giovanile. La squadra primavera è in retrocessione e la squadra femminile non esiste più.  Poi un argomento da tifoso: la squadra principale. Non si mette polvere sotto i tappeti. “Riportare il Bari dove merita” questo dicevano i De Laurentiis. Il punto focale allora è che il nuovo documento sia unico e porti tutti uniti in difesa della città. Bari deve avere convenzione che ridisegni perimetro della concessione e che riporti ad una condizione di normalità. Ricorda anche Ciaula il caso di alcune Città che percepiscono introiti importanti, vedasi Tornito e la querelle con Cairo, ma non è corretto secondo il consigliere che negli eventi extra calcistici, la società porti a casa introiti che non riguardano il loro operato. E ancora la città è sempre stata generosa, a Bari nessuno è straniero (citando caso Dorval), le signore portavano panzerotti ai De Laurentiis. Cosa abbiamo ottenuto in cambio? Nulla. In chiusura ricorda come sia importante ridare dignità alla città che soffre.” Il calcio non è solo dei tifosi, è il volano dell’economia”. L’impegno, conclude, è di “rispettare i concittadini, la città e il nostro vessilo che portiamo alle nostre spalle”.

Consigliere Carrieri Forza Itali:  “Quando si parlerà del futuro delle municipalizzate non ci sarà nessuno. Ma o’pallone è o’pallone!”

Carrieri ammette di non andare allo stadio da quando la società è passato ai De Laurentiis. Stamattina aggiunge poi, alcuni dei consiglieri si sono recati allo stadio alle ore 11:30 e cosa hanno constato? Verde pubblico abbandonato, degrado ovunque e quattro postazioni di prostitute. “Abbiamo abbandonato questa struttura in mano di qualcuno che non ne ha fatto buon uso. Investiti circa 16 milioni di euro tra coperture, seggiolini, led. A carico delle casse pubbliche.E cosa c’è lì in cambio? Prostituite, rifiuti, abbandono”.

Poi Carrieri rievoca l’inizio della storia: già nelle premesse quando nel 2018 è stato affidato il Bari a imprenditori non baresi, Carrieri non era convinto.  “Iniziata male e continuata peggio. Sono stati stesi tappetti rossi: titolo, stadio, manutenzione. Tutto gratis”. Ora è il momento che la città faccia gli affari suoi. Questo bene è stato regalato. E cosa si è ricevuto in cambio? Guano e bagni inagibili. E allora la richiesta: convenzione onerosa e parte dei proventi per bonificare le parti in prossimità dello stadio.

Consigliere Patruno – Romito sindaco “serve soluzione concreta”

“È possibile modificare concessione oggi? Si è possibile secondo l’articolo 175 cpmma 4 codice dei contratti fino al 10% del valore della concessione. Ma non siamo qui per questo o per criticare quanto fatto finora.
Serve soluzione concreta per rappresentare la prossima convenzione. Lo stadio è un bene pubblico manutenuto poco e male. Gli interventi straordinari portati avanti dal Comune e quindi è ora di cambiare”.

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Consigliere Giannuzzi – Con leccese sindaco: “No, la città in ostaggio”

“La concessione gratuita è stata data perché non è accaduto quello che si pensava: obiettivo da parte di tutti era quello di cercare di non appesantire di oneri la società che aveva rilevato titolo sportivo affinché tutti gli investimenti fossero usati per fare crescere la società e farla arrivare nel calcio che conta. Purtroppo nei fatti non è andata così”. Rievoca anche Giannuzzi: “Furono invitati diversi imprenditori. Purtroppo le proposte furono due e una delle due era dei De Laurentiis. Entrambe avevano problematiche della multi proprietà. Impegni non sono stati mantenuti e siamo ostaggio della società per il futuro, non possiamo dare benservito. Ma la società non ha mantenuto impegni. Per cui la concessione dovrà essere modificata”.

Consigliera Russo Frattasi – Progetto Bari “Abbiamo regalato lo stadio? Non è vero!”

Convenzione è gratuita? Se guardiamo i dati no afferma la consigliera. “Ho preso rendiconto del 2023 della SSC di Bari per verificare” Ricorda poi come la scelta per l’allora sindaco Decaro non fu semplice: C’erano sei giorni per iscriversi nel 2018. C’erano altri imprenditori chiamati da Decaro: Lotito, Preziosi, Moratti. Si stava rischiando di cominciare da serie inferiori e non dalla Lega nazionale dilettanti. C’erano cinque tecnici (tributi, ingegneri, avvocato, tifosi) hanno insieme controllato le 11 domande, poi verificate seguendo quando richiesto dal NOIF art. 52.  In quel momento due società furono selezionate: quella di Lotito e quella di De Laurentiis. Lotito aveva però già società in serie b quindi fu scelta l’altra offerta. Ecco allora che non si può punire, secondo Frattasi, chi non ci porta in serie A. Ricorda poi che nella redazione del PEF (piano economico finanziario) si teneva conto dei dati in possesso in quel momento storico: pochi concerti, pochi accessi allo stadio, una città diversa insomma. Alla luce di ciò “è normale che il nuovo PEF sarà diverso”. La situazione è cambiata, con più eventi e concerti, anche grazie alla società che li sta gestendo ora. “Abbiamo regalato lo stadio? Non è vero!” Ci sono costi che hanno dovuto sostenere (pulizia, e varie) che ammontano nel 2023 a circa un milione di euro nel 2023. Sicuramente nella nuova convenzione che faranno uffici amministrativi seguirà un Pef con costi e ricavi aggiornati. Ricorda infine la Frattasi che “si viene qui da amministratori locali e non da tifosi”

Consigliere Bozzo – PD “il tifoso è deluso ma amministratore deve fare altro”

“Si parla di unità, ma finora non c’è mai stata”. L’approccio alle carte pare sia difficoltoso, più da tifoso che da amministratore.  Se leggo nell’ordine del giorno vedo: richiesta revoca concessione gratuita. L’amministratore pubblico non ha letto bene. La concessione d’uso e la gestione sono due cose diverse: il Comune di Napoli riceve una concessione d’uso dall’SSC Napoli per un canone pattuito intorno ad un milione di euro, cioè il Napoli va al Maradona per quelle 20/25 partite.  E anche a Napoli chiedono una revisione dell’affitto. Diverse poi sono le dinamiche extra calcistiche dove il comune di Napoli incassa introiti extra: infatti nei 3 concerti 2024, il comune ha incassato lo stesso importo che pagano i De Laurentis al Napoli per le 25 partite. La gestione invece è altro sottolinea Bozzo: affidamento in toto, onori e oneri. Quindi secondo il consigliere, la revoca cosi come chiesta ad oggi, è inammissibile. “Ovvio che qualcosa non ha funzionato nell’ordinaria amministrazione”. Richiede dunque un puntuale controllo su quanto fatto dalla società. Non si chiede di sapere quanto spende ma che chi usufruisce dello stadio abbia contezza di stare in posto dignitoso. Pecche e migliorie già verificate e segnalate.

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Loprieno Nicola – Decaro per Bari “Lo stadio è casa nostra”

Molti visi non sono cambiati, mi sento a casa quando vado lì.  Come amministratori dobbiamo parlare di ciò che va fatto. Gli esterni ad esempio sono di competenza del Comune non della SSC di Bari. “Lavoriamo insieme sulla convenzione per giugno 2026”. Molti dimenticano poi cosa sia stato il periodo 2019-2020 con il Covid e gli stadi vuoti. Eppure la società la Tari la sta pagando, rateizzata, ed essendo in serie B paga al 30% come previsto dalle norme. Per cui “la società non è mostro, sta seguendo e pagando quanto dovuto”. Poi continua Loprieno, “abbiamo tempo ora per decidere cosa fare del più grande impianto sportivo della società. Suggerimenti possono essere biglietti ridotti e simbolici per famiglie e minorenni”

Italo Carelli Movimento 5 stelle: “maledetto palo di Folorunsho”

Senza quel maledetto palo di Folorunsho non saremmo qui a parlare di concessione. Le casse dell’ente finora ne hanno tratto beneficio.  Continueremo a seguire la questione anche con l’aiuto di Sabino Mangano e dell’associazione giù le mani dallo stadio.

Pierluigi Introna – Leccese Sindaco: “Velo di ipocrisia. Qui si viene non in cerca di applausi”

Nel 2026 ci saranno determinazioni nuove introduce Introna. La captatio benevolentiae “siamo tutti tifosi baresi”, e siamo anche amministratori, non va bene. Non si può chiedere revoca ad oggi, lo sanno tutti. E poi attacca: “la fede calcistica offusca le idee. In consiglio comunale non si strumentalizzano ragazzi e giovani con certe affermazioni e certi gesti a favore di telecamere. Il nuovo PEF condizionerà la nuova offerta di concessione. Si deve aprire riflessione un po’ più ampia”.

Laforgia Victor – Laforgia sindaco: non bisogna perdere focus e portare tifo in aula

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Il tema tocca anima e cuore dei tifosi. Il rischio è che due temi si incrocino e ci facciano perdere focus. Da un lato l’affidamento in gestione prossimo alla scadenza nella seconda metà del 2026 e poi tema della fede e della passione del Bari. Va ricordato, continua Laforgia, come lo stadio fosse in condizioni fatiscenti, la squadra era in serie B. Bisognava aiutare società che voleva mettere su progetto di rilancio della squadra. Facile parlare a posteriori, “il lunedì siamo tutti allenatori” : ma la situazione allora non era facile. La convenzione stipulata nel 2018 era in linea con la situazione di allora. Ora lo storico e l’impianto sono cambiati, in meglio. Gli investimenti fatti per la città che hanno migliorato e cambiato il valore dell’infrastruttura in questi anni.

Il tema che soffia però sembra altro: la fede e amore religioso per la squadra della città. C’è un senso di identità e di appartenenza.” Il gol del Bari in società individualistica fa sparire livelli e diversità. Il calcio è un collante”.  Però va ricordato come, quando si affida gestione lo si fa da amministratori, non da tifosi. Bisogna valorizzare bene comune.

Annarita La Penna Decaro per Bari: stadio motore di crescita non solo calcio

Intervento breve ma che va diritto al focus. La consigliera suggerisce di sfruttare lo stadio per eventi per scuole, associazioni, programmi educativi, per rievocare la storia dello stadio e del Bari. Con aree dedicate ai bambini e cinema all’aperto, con area intrattenimento e location per eventi internazionali. Lo stadio può dunque generare economia e opportunità.

Carrieri Giuseppe secondo intervento: comodato gratuito con onere della manutenzione

Il concessionario ha l’onere della manutenzione. Il tema è: che indirizzo dare, concessione onerosa o gratuita?  Se concessione gratuita, si paleserebbe responsabilità di danno erariale.

Romito Fabio Saverio secondo intervento: nuova concessione gratuita non è prevista dalla legge

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L’incontro serve per indicare quali linee di indirizzo politico dare agli uffici per consentire lavori adeguati. Quella concessione è gratuita. L’approccio deve essere costruttivo per raggiungere una linea comune.

Ciaula Antonio secondo intervento: qui per nove consiglieri dell’opposizione non per la maggioranza

Siamo qui, afferma Ciaula, perché altrimenti nessuno avrebbe sollevato la tematica. “Si vuole tutelare la città”.

Pierluigi Introna secondo intervento: bisogna rimanere coerenti con i voti precedenti

“Quando ci fu voto per il sovraindebitamento utile al rifacimento dello stadio, lei consigliere Ciaula, votò contro”.

Ciaula Antonio terzo intervento di trenta secondi: ora c’è ipoteca su quello stadio

Quella pista d’atletica non la volevamo e ora la dovremo tenere per sempre.

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La discussione termina alle 18.12

Parte il discorso del sindaco Vito Leccese: anni delicatissimi per l’amministrazione

Vi sono state alcune affermazioni fortemente influenzate da parte della fede e dalla situazione in classifica. Ho seguito le diverse gestioni che hanno animato la realizzazione e concessione nel corso degli anni.

Leccese negli anni passati racconto come era propenso a rifare lo stadio delle vittorie al posto di fare uno stadio nuovo in zona non urbanizzata. Nel periodo 1990-1991 subito dopo mondiali del ’90 la società era gestita dai Matarrese. Più volte, ricorda Leccese, il consiglio si è occupata dei costi di gestione e manutenzione che è sottoposta a vincolo. Dal punto di vista architettonica è opera straordinaria e ricorda come la pista di atletica non era prevista inizialmente. Leccese è stato ultimamente a Genova per parlare direttamente con Renzo Piano. Per cui sentenzia il sindaco, il dibattito sul tema qui in consiglio è sempre stato “acceso” e posto focus anche da parte della Corte dei Conti. La prima concessione, gratuita, condannò infatti gli amministratori dell’epoca. L’ultima discussione nel 2017 decise esternalizzazione della gestione dell’impianto. Il dibattito nel 2017 fu interessante, si risente molto del contesto storico, sportivo e rapporto della città con la squadra di calcio. Leccese di dice “felice” che i componenti della maggioranza siano qui ma ricorda che la presenza della maggioranza non è merito suo, qui “non c’è un capo bastione”. C’è chi si prende responsabilità di amministrare la Città.

E ancora: “Romito ha citato il decreto lgs 201 del 2022 per l’impianto del San Nicola. La relazione dovrà essere fatta dal consiglio comunale. Dovremo riparlare della concessione e modalità approvando una relazione che sarà la base della nuova gara. Non è utile oggi dividere”. Poi ricorda gli investimenti sin qui fatti: “Quel gioiello dovrà essere gestito e valorizzato nel migliore dei modi. Finora sono stati spesi 11 500 000 milioni di euro con finanziamento del credito sportivo, è servito a migliorare un nostro patrimonio. Non va quindi disperso quel valore aggiunto. Va proseguito e valorizzato da buon padre di famiglia”.

Il titolo sportivo poi “non può essere dato che a titolo gratuito” seguendo l’articolo 52 norme federali. Sono stati anni travagliati per la città che ha dovuto gestire fasi delicatissime.

La scelta fu quella di non fare affidamento diretto ma gara per verificare la proposta migliore sulla base di dati oggettivi individuati da esperti esterni. E fu scelto imprenditore che si stimava fosse il migliore per un  lento miglioramento della società, con prospettiva. Poi l’invito a non mettere in votazione gli ordini del giorno. L’impegno dell’amministrazione è a tornare per stilare relazione di base per la nuova concessione

Michelangelo Cavone  PD:  Lavorare sulle ragioni che ci uniscono

Cavone conferma l’importanza di lavorare sulle ragioni che uniscono e non su quelle che dividono come impegno assunto con cittadini. Poi alla luce di quanto richiesto dal sindaco, chiede una pausa per potersi consultare con altri partiti.  A seguito del confronto con opposizioni c’è margine di intesa. Criteri requisiti per il nuovo avviso pubblico. Alla base dovrà esserci valorizzazione del bene concesso 5/6 anni fa. Va tutelato il capitale più importante che sono i tifosi. Andrebbe istituita commissione di verifica che effettui sopralluoghi prima di ogni partita. Il nuovo PEF rispecchierà le nuove esigenze la realtà cambiata rispetto agli ultimi cinque anni. L’ordine del giorno viene dunque ritirato

Fabio Romito – Romito Sindaco

Si è chiesto consiglio monotematico per raggiungere intesa. Importante che nella nuova convenzione ci sia pigione per il privato concessionario, e che si possa valorizzare e tutelare patrimonio architettonico e immateriale della fede calcistica. Puntare quindi ad avviare una diversa gestione dello stadio, al sicuro da eventi. Le opposizioni ritirano il proprio ordine del giorno.

Vito Leccese: tempi brevi per relazione prevista dal dlgs 201 del 2022

Faremo tesoro dei contributi emersi dall’aula. Onerosità emergerà come è emersa nel dibattito.

La seduta si scoglie alle ore 19.



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