azienda vitivinicola a San Colombano

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Daniela Marchini e Mirco Pauletti sono una coppia milanese che condivide un percorso comune vocato alla viticoltura biologica. Sono dietro l’Azienda Agricola Gemma, sulle colline di San Colombano al Lambro alle porte di Milano, un territorio da sempre vocato all’enologia ma per anni dimenticato dalla geografia dei vini italiani. “Il nostro lavoro è quello di recuperare parcelle di vigna e ridargli vita secondo il nostro progetto vitivinicolo”, ci raccontano spiegando come è nata nel 2019 l’idea di fare il vin de Milan, come si diceva un tempo.

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Daniela Marchini e Mirco Pauletti: il passato agreste

Daniela Marchini e Mirco Pauletti sono sempre stati appassionati di viticoltura anche grazie alle loro esperienze agresti. “Ho passato la mia infanzia in campagna a Mantova: la mia famiglia aveva un podere con l’orto, un vigneto dal 1900, e si faceva agricoltura di sussistenza per il nucleo familiare”, racconta Marchini. Anche Mirco da bambino è cresciuto tra le vigne, aiutando il nonno nella vendemmia e con le attività di campagna: “Ho studiato agraria e ho lavorato come giardiniere nel roseto della Villa Reale di Monza”.  

Poi la passione per il vino naturale prende forma un po’ per caso: “Eravamo in un’osteria vicino Mantova e conosciamo la mamma di un grandissimo vignaiolo, che poi è stato il nostro maestro: Luca Francesconi di Josef Wine”. Così Mirco Pauletti segue Francesconi in azienda, nel Garda mantovano: “Ho chiesto di lavorare da lui mentre Daniela aspettava nostra figlia. È stato un periodo formativo sotto tanti punti di vista”. E nel 2019 decidono di intraprendere la propria strada.

San Colombano

La nascita di Gemma a San Colombano

Se si percorre San Colombano in macchina, una collina in mezzo alla Pianura Padana, si nota la grande presenza di parcelle dedicate alla viticoltura in uno stato di semi abbandono. Qui una volta si faceva il vino di Milano, vista l’estrema vicinanza con la città, attraverso tre vitigni principali: Croatina, Barbera e Uva Rara. “In realtà questo è un territorio vocato da sempre alla produzione di vino: si pensi che già i romani producevano in queste zone anche grazie alla presenza di acque termali che scorrono in profondità e che donano caratteristiche particolari al terreno e quindi alla vigna”.

La vigna di Gemma

Anche nel Medioevo continua la vita agricola di San Colombano: “Il terreno è ancora così parcellizzato perché in passato ogni famiglia aveva un lotto per l’autosostentamento”. Oggi ci sono tante cantine convenzionali affianco a quelle più industriali e molti terreni abbandonati: “Gli anziani non riescono più a starci dietro e non c’è una nuova generazione che segue. Così siamo andati alla ricerca di lotti da prendere in gestione dando vita a Gemma”. Il nome è quello della figlia della coppia e ricorda inoltre la gemma della vite, simbolo di nascita e nuovo inizio.

I vini di Gemma a San Colombano

Noi non facciamo altro che mantenere il valore affettivo ed economico dietro al terreno, godendo dei frutti del nostro lavoro”, racconta la coppia. La loro viticoltura è naturale e biologica: quindi pochissimi interventi in vigna e in cantina, senza chiarificazioni né filtraggi, e pochissimi solfiti. “Per fare il vino ci appoggiamo alla cantina di Luciano Carrara, di Gruppo Vignaioli, prima e storica realtà del territorio a credere in una viticoltura biologica alla fine degli Anni Settanta”, continuano. E decidono di impiantare tre uvaggi internazionali: Syrah, Cabernet Sauvignon e Merlot, da cui danno vita a blend diversi. “L’anno scorso abbiamo deciso di prendere in gestione altri lotti e impiantare gli uvaggi tipici della zona, quindi Croatina, Barbera e Uva Rara, ma non sono ancora in commercio”, spiegano.

I vini di Gemma

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Daniela Marchini e Mirco Pauletti fanno tutto in autonomia, anche la distribuzione, prediligendo piccole enoteche e locali. “Non è facile distinguersi, soprattutto in un momento dove il vino naturale ha una grande spinta. Noi partecipiamo solitamente a fiere di settore che però rispecchiano la nostra filosofia come Critical Wine e La Terra Trema al Leoncavallo di Milano”. Un progetto di recupero che ha le potenzialità di rilanciare tutto un territorio inspiegabilmente dimenticato: sentiremo parlare sempre di più della Collina di San Colombano?

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