L’approvazione dell’atto di indirizzo della Giunta Regionale della Calabria per la programmazione della stagione balneare 2025, che ha come durata l’intero anno solare, è un grande segnale di marketing strategico territoriale, una nuova visione sul turismo che per ovvi motivi deve essere destagionalizzato, al fine di rendere strutturali gli incassi alle aziende del settore. Le concessioni demaniali marittime ad uso turistico-ricreativo stagionali, secondo l’atto della Giunta calabrese, dovranno prevedere l’utilizzo dell’area concessa per un periodo minimo di 4 mesi e massimo di 6 mesi, nell’intervallo compreso tra il 1° maggio 2025 ed il 31 ottobre 2025 (come accade in tutte le realtà balneari), mentre quelle ad utilizzo annuale potranno includere anche attività accessorie diverse dalla balneazione (ristorazione, attività ludiche, sportive, elioterapiche, ecc). Un atto di indirizzo, come anticipato, che si prefigge l’obiettivo di incoraggiare nuove forme di turismo, favorendo il collegamento dell’offerta (turistica) di tipo balneare alle iniziative diffuse sul territorio regionale e, non da meno, alla potenziata offerta dei collegamenti aerei nel sistema aeroportuale regionale. Su quest’ultimo punto è innegabile il cambio di rotta registrato dalla Regione Calabria, basti pensare che SACAL, l’azienda unica (di proprietà della Regione) che gestisce i tre aeroporti, ha “messo in pista” (è proprio il caso di dire) 44 collegamenti da/per Lamezia Terme (l’aeroporto internazionale calabrese ed oggi hub del Sud Italia), 15 collegamenti da/per Reggio Calabria e 6 da/per Crotone, oltre all’idea di spostare la base canadair da Lamezia Terme. Un disegno strategico unico come non si è mai verificato in Calabria, la consecutio di azioni progettuali che producono valore aggiunto all’intera regione. Ed il sistema delle concessioni balneari rientra a pieno titolo nella strategia di marketing territoriale. L’Italia è piena di esempi vincenti, grazie alla sua conformazione geografica (essendo una penisola), i quali mostrano l’utilizzo delle strutture balneari per tutto l’anno, in special modo in tutte quelle realtà che offrono e producono servizi lungo la costa. “Trasportisticamente”, passatemi il termine poco consono, si usa dire che sia “l’offerta ad attirare la domanda e viceversa”. Occorre che si creino le condizioni affinché un target turistico variegato possa essere in grado di utilizzare un determinato servizio. E questo vale per tutto il territorio calabrese, dalle località “punta di diamante” della regione, alle località meno note, che in questo modo avranno l’occasione e l’opportunità di crescere e valorizzare le proprie emergenze turistiche. Non è da meno Lamezia Terme, da sempre disattenta allo sviluppo del suo, seppur breve, lungomare “Falcone e Borsellino”, che in modo beffardo riporta il messaggio sulla segnaletica verticale “Il mare è da amare. Ama il lungomare come te stesso”. Un gioiello, il nostro lungomare, il diamante di Lamezia. Marcello Marchesi scrisse nella sua opera Il Malloppo: “Il diamante è da sempre considerato un simbolo di impegno in una coppia di innamorati, ma anche di sicurezza e forza nel caso in cui su questa pietra venisse effettuato un investimento economico”. Definizione centrata su questo tema per cui il rapporto tra innamorati lo possiamo paragonare al rapporto tra i cittadini di Lamezia ed il lungomare. E possiamo aggiungere che lo stesso si caratterizza in un rapporto eterno il cui valore durerà per sempre. Appunto, il diamante, il gioiello, il nostro lungomare, con un potenziale inespresso, però. Qualcuno diceva “la domanda nasce spontanea”, che fine ha fatto il progetto del “Waterfront Lamezia – porto turistico”? Un progetto che prevedeva importanti opere ed investimenti (circa 600 milioni di Euro, così a memoria) destinati alla realizzazione di un porto turistico integrato con le Isole Eolie, l’attracco di mini navi da crociera, un parco acquatico, un campo da golf, strutture ricettive e balneari, un villaggio turistico, residenze, un polo per attività fieristiche, congressuali, musicali, un polo commerciale….. Tant’è! L’atto di indirizzo della Giunta calabrese costituisce un tassello importante (e funzionale) al necessario restyling del lungomare Falcone – Borsellino. Un intervento che deve porre l’attenzione sul “recupero” funzionale del nostro gioiello, con l’obiettivo finale di consegnare ufficialmente l’importante luogo di ritrovo, per tutto l’anno, ai lametini. L’idea di realizzare lidi (o bagni, come si chiamano in altre parti d’Italia) “stabili” è assolutamente vincente. Il settore privato oggi ha le carte in regola per avvalorare la scelta della Regione, gli strumenti ci sono e sono numerosi. Facciamo in modo che il nostro gioiello sia veramente donato per sempre ai lametini prevedendo, per chi verrà nel prossimo Governo cittadino, un intervento specifico che veda il miglioramento dell’accessibilità, della viabilità e pedonalità dell’area, l’introduzione di servizi tecnologici e, soprattutto, la disponibilità dei servizi turistici e commerciali. Un intervento che dovrà costituire un’occasione per lo sviluppo dell’economia locale ed il benessere dei lametini, ascoltando anche i suggerimenti di importanti politici nazionali che ritengono “Lamezia non essere una città pronta ad accogliere i turisti”. Diamo una risposta alle sollecitazioni.
* Manager nel settore dei trasporti
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