L’Humanity1 sfidò l’esecutivo
Politica
– di Gabriele Alberti – 20 Febbraio 2025 alle 13:30
La nave Ong tedesca Humanity 1 ha messo a rischio la vita dei migranti. Per questo il governo Meloni operò correttamente quando ne dispose il fermo amministrativo e una multa. A riconoscerlo è stato il tribunale di Crotone, capovolgendo un trend giudiziario che in molti casi aveva messo in discussione le scelte dell’esecutivo. In pratica il tribunale ha ammesso che il ricorso presentato dalla proprietà e dal comandante della nave non può essere ammesso, è improcedibile. Uno schiaffo agli immigrazionisti di casa nostra e alle imbarcazioni delle ong che si sono messe d’impegno in questi anni nello sfidare i decreti Piantedosi che hanno fissato dei paletti agli interventi in mare. Le regole vanno rispettate. Per i piagnistei delle ong e per i ricorsi immotivati non è aria. Una sentenza destinata a lasciare il segno.
Crotone, “schiaffo” alla Ong Humanity
Si rovescia un teorema in sede giudiziaria che conferma la legittimità dell’operato delle autorità italiane. I fatti sono quelli avvenuti nel novembre 2023. Secondo quanto era emerso, la Guardia costiera libica aveva segnalato alle autorità italiane che una sua motovedetta stava procedendo al soccorso di una imbarcazione con a bordo circa 100 persone. Dopodiché era sopraggiunta la Humanity 1. Ed un gruppo di circa 40 migranti si era lanciato a mare per andare verso l’imbarcazioneHumanity. In base alle nuove norme sull’immigrazione che regolano soprattutto gli interventi della ong, questo comportamento avrebbe ostacolato il soccorso; e soprattutto messo in pericolo le vite umane. Per questo motivo era stato disposto il fermo amministrativo. E per questo motivo il tribubnale di Crotone ha gettato alle ortiche il ricorso.
Il tribunale di Crotone dà ragione al governo
“La decisione del Tribunale di Crotone conferma la piena legittimità dell’operato delle autorità italiane nella gestione dei flussi migratori e nel contrasto dell’immigrazione illegale messo in campo dal governo Meloni. Il fermo delle navi delle Ong che non rispettano le normative vigenti è una misura necessaria per ristabilire il controllo sulle rotte del Mediterraneo;contrastando il cosiddetto pull-factor. E il drastico calo delle morti in mare ci dà ragione. Fratelli d’Italia non accetta lezioni da chi, con il pretesto della solidarietà, ha alimentato per troppi anni un sistema fuori controllo. Che ha messo a rischio vite umane e la sicurezza della nostra Nazione”. E’ l’analisi del capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera dei deputati, Galeazzo Bignami.
Ong, il giudice: Messa in pericolo la vita dei migranti
Ricordiamo la gravità della reazione dell’equipaggio della nave. In pratica accusò governo di dire bugie: “Le giustificazioni addotte dalle autorità italiane per questo blocco si basano su una serie di bugie. Che possiamo confutare attraverso la documentazione degli eventi in mare”. Un’accusa delirante con la quale sottointendevano che l’Italia avvesse falsificato gli atti ufficiali. Ora lo “schiaffo” del Tribunale di Crotone. Che ha un sottotesto: aggirare le regole non sarà più possibile. Per il giudice, da censurare è la condotta del comandante della Humanity 1. Che prima si avvicinava all’area «nonostante le numerose chiamate radio; con le quali la vedetta libica ordinava di tenersi a distanza. Per non creare intralcio alle operazioni di salvataggio». Poi – scrive il giudice- «intimava arbitrariamente» alla stessa motovedetta «di interrompere l’attività di pull back verso la Libia». E infine ignorava la richiesta della centrale operativa italiana di coordinamento del soccorso in mare: ossia di «attenersi alle istruzioni delle autorità libiche». Insomma, il comandante ha «esso stesso causato il paventato stato di pericolo; sollecitando i migranti a gettarsi volontariamente in mare». Per poi recuperarli e portarli in Italia, «eludendo il controllo, l’intervento e gli accertamenti dell’autorità nazionale».
di Gabriele Alberti – 20 Febbraio 2025
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