Piano pandemico, sì ai vaccini. Lockdown solo per legge

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IL PROVVEDIMENTO
ROMA «In caso di patogeno respiratorio ad elevata contagiosità e/o patogenicità possono essere valutate misure restrittive e autorizzate attraverso leggi o atti aventi forza di legge volti a limitare o evitare aggregazioni di persone». Cosa significa? Se ci sarà una nuova pandemia, non sarà più sufficiente il Dpcm come avvenne nel 2020 e si potrà ricorrere a limitazioni come i divieti di spostamenti e di aggregazioni attraverso ad esempio un decreto legge, coinvolgendo in Parlamento. I vaccini? Restano uno strumento di contrasto, insieme ad altre misure: «I vaccini approvati e sperimentati risultano misure preventive ed efficaci contraddistinte da un rapporto rischio-beneficio favorevole», «non possono essere considerati gli unici strumenti per il contrasto agli agenti patogeni, ma vanno utilizzati insieme ai presidi terapeutici disponibili». Queste linee guida sono contenute nel nuovo piano pandemico 2025-2029, inviato dal Ministero della Salute alla Conferenza Stato-Regioni.
PRECEDENTE
Rispetto all’esperienza della pandemia del Covid, permane la possibilità di ricorrere a misure di limitazione della libertà personale ma solo nel caso di «una pandemia di carattere eccezionale». Come d’altra parte è stata quella di Sars-CoV-2. Ricordiamo le date: in Italia l’inizio della prima ondata è datata 20 febbraio 2020, dunque cinque anni fa, quando fu identificato il primo paziente di Codogno. L’8 marzo fu dichiarato il lockdown, mentre l’11 marzo l’Oms dichiarò ufficialmente lo stato di pandemia. Di fronte a uno scenario simile – che speriamo di non rivedere mai – le risposte sarebbero simili anche con il nuovo piano pandemico. Cambierà, però, lo strumento per applicare queste misure, per tutelare maggiormente le libertà personali: non si potrà ricorrere a un semplice Dpcm. Chi temeva una svolta no-vax, è rassicurato: il piano rivendica il ruolo dei vaccini. Un altro passaggio interessante è il riconoscimento del ruolo dell’Organizzazione mondiale della Sanità (nonostante le ultime scelte del presidente americano Donald Trump): «Il Piano adotta l’approccio proposto dall’Oms». C’è la previsione di tre scenari, a seconda della gravità (quello peggiore ipotizza la necessità di un massimo di 2 milioni di posti letto per ricoveri ordinari e 269 in terapia intensiva), l’elenco dei virus con potenziale epidemico e pandemico, la nomina (come avvenuto per il Covid) di un Commissario straordinario per l’emergenza e un ruolo di coordinamento del capo della Protezione civile.
REAZIONI
Dice Gianni Rezza, epidemiologo, ex direttore Prevenzione del Ministero della Salute: «La bozza del nuovo Piano pandemico è molto articolata e, come nel piano precedente, ma con alcuni importanti elementi di novità, si fa riferimento a misure suggerite da Oms ed altri organismi internazionali, ponendo l’accento sia sui vaccini che sugli interventi terapeutici. Viene data la dovuta enfasi all’opportunità di calibrare gli interventi restrittivi sulla base della pericolosità della dinamica pandemica, e di trovare un giusto equilibrio fra diritti dell’individuo e tutela delle comunità». Appare paradossale che sia chi governò il Paese durante la pandemia sia chi era all’opposizione veda nel nuovo piano la conferma alle proprie tesi che pure erano opposte. Il capogruppo M5S, Stefano Patuanelli, osserva: «Nuovo piano pandemico targato centrodestra: prevede vaccini e lockdown ma solo in caso di emergenza pandemica. Finalmente ci danno ragione». Gian Antonio Girelli, Pd, vicepresidente in Commissione Covid alla Camera: «Il nuovo piano pandemico non strizza l’occhio ai no-vax». Galeazzo Bignami, presidente dei deputati di Fratelli d’Italia: «Secondo il governo Meloni lockdown e vaccini sono misure da adottare come extrema ratio e comunque nel rispetto degli organi democraticamente eletti». Francesco Filini, deputato di Fratelli d’Italia: «La gestione Conte-Speranza è solo un brutto ricordo». Il ministro della Salute, Orazio Schillaci, assicura: «Con il nuovo piano pandemico saranno tutelate le libertà e saranno tutelati soprattutto i cittadini». Maria Rosaria Campitiello, a capo del Dipartimento della Prevenzione, della ricerca e delle emergenze sanitarie del ministero della Salute, dice: «La grande novità del nuovo Piano pandemico è che ha una durata quinquennale, sarà quindi valido fino al 2029. Abbiamo poi allargato a più patogeni, quindi a diversi virus respiratori, non è solo la sorveglianza dell’influenza. È un piano robusto scientificamente, condiviso con gli organi tecnici, tra cui Istituto superiore di sanità, Agenas, Aifa, ma anche con le Regioni che poi devono operativamente applicarlo». Secondo Maria Rosaria Campitiello c’è una soluzione di continuità con gli strumenti del passato: «Il documento non è una fotocopia del precedente. Abbiamo recepito tutte le raccomandazioni internazionali e gli ultimi aggiornamenti. Ci è voluto tempo anche perché aspettavamo la copertura finanziaria: fino al 2027 sono stanziati oltre 300 milioni di euro. Questo piano ci consente di agire presto, di prevenire e non di agire solo in emergenza come è accaduto nell’ultima pandemia».

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