Non una ma due rottamazione cartelle e addio debiti, fermi e pignoramenti

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Un momento particolare quello a cui vanno incontro i contribuenti che sono indebitati dal punto di vista delle cartelle esattoriali. Il 2025 si è aperto con diverse novità riguardo alle cartelle esattoriali e tutte provenienti dalla riforma della riscossione. Più lunghe le rate ordinarie per esempio, che da 72 passano a 84 mesi. Ma le vere novità che diventano fondamentali per chi è alle prese con le cartelle esattoriali hanno un nome ben specifico, cioè rottamazione delle cartelle. Una novità sulla sanatoria delle cartelle esattoriali è ormai in vigore ed è la riapertura dei termini per i decaduti. Un’altra invece ha discrete chance di entrare in vigore e riguarda una del tutto nuova rottamazione delle cartelle. Al momento non ci sono certezze su questa nuova sanatoria. Ma in base a come sta nascendo, presto ci potrebbero essere due rottamazioni cartelle entrambe in vigore. Ecco il punto della situazione che riguarda chi grazie a questi provvedimenti potrà dire addio a debiti, fermi e pignoramenti.

Presto due rottamazioni cartelle entrambe attive e addio debiti, fermi e pignoramenti

La rottamazione quater è la versione di sanatoria delle cartelle entrata in funzione dal 2023. I contribuenti che hanno aderito alla rottamazione quater con domande scadute il 30 giugno 2023 hanno potuto rottamare le cartelle fino al 30 giugno 2022. Su tutti i debiti affidati all’Agente della Riscossione entro quella data, gli interessati hanno goduto così del taglio di sanzioni, interessi e diritti di riscossione del concessionario. Con in più la facoltà di pagare a rate ed in 18 rate, il debito così scontato e calcolato. Due rate nel 2023, a ottobre e novembre, a copertura del 20% del debito totale (10% a rata). Poi 4 rate all’anno fino al 2027, tutte in scadenza a febbraio, maggio, luglio e novembre di ciascun anno e pari al 5% cadauna del debito totale. E tutte con una tolleranza di 5 giorni lavorativi per ultimare il pagamento rispetto alla scadenza originaria. Al primo problema e alla prima rata non pagata, ecco che gli interessati sono decaduti dal beneficio. Significa che hanno perso il diritto alla rottamazione quater, con ciò che è stato già pagato che diventa acconto sul debito totale che torna pieno di sanzioni, interessi e diritti di riscossione.

La riapertura della rottamazione quater per i decaduti

Adesso sono stati riaperti dal decreto Milleproroghe i termini per pagare. I decaduti prima citati possono così tornare a godere della sanatoria, spalmando le rate scadute in 10 rate, cioè in aggiunta agli importi che dovrebbero pagare ancora per le rate future. Facciamo un esempio. Chi ha pagato la prima rata a ottobre 2023 e poi non è riuscito a pagare la seconda rata a novembre su un debito totale di 30.000 euro già scontato di sanzioni, aggi e interessi per ritardata iscrizione a ruolo, si trova nella seguente condizione. Ha pagato 3.000 euro e il suo debito è diventato da 27.000 euro. Nel frattempo ha arretrati di 5 rate, di cui la prima da 3.000 (quella di novembre 2023) e le altre 4 da 1.500 euro. Dal 28 febbraio invece deve versare la prima delle altre 10 rate da 1.500 euro. Per rientrare nella rottamazione quater da cui ormai è decaduto, l’interessato adesso potrà pagare le future 10 rate aggiungendo ai 1.500 euro già dovuti, anche i 900 euro del nuovo piano di rateizzazione degli arretrati.

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Con una nuova rottamazione quinquies in arrivo cosa cambia

Come evidenza vuole, la rottamazione quater è piuttosto rigida come principio. Tra decadenza, maxi rate iniziali e rate pesanti di importo per tanti contribuenti, non certo la migliore delle soluzioni per fare pace con il Fisco. E allora ecco nascere una nuova rottamazione, almeno stando a ciò che ormai la Lega ha promesso di fare con tanto di raccolta firme e banchetti in piazza come promossi da Matteo Salvini. La nuova rottamazione andrebbe a chiudere il cerchio per i debiti affidati all’agente della riscossione fino al 31 dicembre 2023. Con piani di dilazione mensili, fino a 120 rate e senza maxi rate iniziali. Con decadenza che scatta solo nel momento in cui si saltano oltre 8 rate del piano, anche se rate non consecutive naturalmente. Il fatto è che al momento si potrebbe arrivare ad una conclusione facile. Se entra in vigore quella che viene chiamata rottamazione quinquies, è evidente che ci sarà chi si troverà con ben due rottamazioni attive.

Scenari futuri e soluzioni

Non è chiaro ancora se una nuova rottamazione finirà con l’annullare la precedente, anche se appare difficile. Altrimenti ci sarebbero tanti che potrebbero pensare che è meglio non pagare più le rate vecchie e meno favorevoli come durata, aspettando la nuova. Più facile che si arrivi a due diverse rottamazioni, entrambe attive. Con i contribuenti che dovranno pagare le nuove rate della nuova rottamazione quinquies per le cartelle che precedentemente non sono state inserite nella rottamazione quater.

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