CONFARTIGIANATO SARDEGNA-C.STAMPA-21-02-25-BREVETTI – La Sardegna non è terra di brevetti nel 2023 solo 7 registrazioni

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(AGENPARL) – Roma, 21 Febbraio 2025

(AGENPARL) – ven 21 febbraio 2025 Prot. n.______ Federico Marini
BREVETTI – La Sardegna non è terra di brevetti: nel 2023 solo 7
registrazioni. E crescono i “furti” di prodotti, idee e progetti. Giacomo Meloni
(Presidente Confartigianato Sardegna): “Fondamentale intervenire a difesa
del proprio prodotto: a disposizione fondi e consulenze”.
Associazioni La Sardegna non è terra di brevetti. Nel 2023 quelli registrati presso le Camere di
Territoriali Commercio furono solo 7 mentre nell’anno precedente ne risultarono depositati 12, con
Sud Sardegna
un calo del -43,26%. In generale, in Italia queste registrazioni sono cresciute passando
Cagliari dalle 4.773 del 2022 alle 4.780 del 2023, con un incremento percentuale dello 0,13%,
Via Riva Villasanta 241
E’ questo ciò che emerge dall’analisi relativa alla registrazione dei brevetti
Oristano
Via Campanelli, 41 effettuata dall’Ufficio Studi di Confartigianato Sardegna sui dati UnionCamere-
Nuoro “Dispiace vedere come le imprese sarde fatichino a registrare, e quindi a
Via Brig.Sassari, 37 proteggere, prodotti, idee, marchi, software, packaging, macchinari e procedure
produttive – commenta Giacomo Meloni, Presidente di Confartigianato Imprese
Sassari Sardegna – nonostante ogni anno ci siano a disposizione parecchi milioni di euro che
Via Alghero, 30
Brevettare e registrare per le attività produttive significa ridurre al minimo il rischio
Gallura Olbia
Via Sangallo 67 di essere “scippate”, cosa che quotidianamente avviene con facilità e velocità; per le
commercializzare i propri beni sui mercati nazionali ed esteri perché un concorrente
sleale ha registrato o brevettato un brand o una produzione uguale.
“Ormai si copia di tutto – aggiunge Meloni – e le imprese, soprattutto quelle della
manifattura, della moda e dell’agroalimentare, sono sempre più in difficoltà nel tutelare
ciò che realizzano e commercializzano”. “Capita sempre più spesso di sentire attività che
vedono copiato il loro prodotto o il marchio – continua il Presidente – e di aver trovato
su uno stesso scaffale, come sanno bene molte aziende, un prodotto con marchio simile,
ma più scadente, magari di qualche concorrente italiano o azienda straniera”.
Eclatanti sono i casi di molte aziende italiane che, attratte dalle opportunità di
conquista di mercati esteri, soprattutto extraeuropei, si sono trovate bloccate nella
commercializzazione o nella registrazione del proprio marchio in quanto registrato
(identico o quasi) da un produttore concorrente locale per prodotti certamente non
italiani. Alle aziende europee, secondo alcune recenti indagini, negli ultimi 5 anni il
“furto” di marchi e brevetti è costato oltre 300 miliardi di euro e circa 2,1 milioni di
nuovi posti di lavoro. Responsabili di queste azioni, nel 70% dei casi, sarebbero i Paesi
asiatici.
“Per questo è fondamentale intervenire a difesa del proprio prodotto – conclude
Meloni – prioritario, pertanto, è prevenire questi rischi e conoscere tutti gli strumenti di
tutela che sono a disposizione. Per esempio sarebbe utile incentivare i marchi di tutela
Confartigianato Imprese Sardegna
come quelli STG e IGP per l’agroalimentare”.
Nella classifica nazionale dei brevetti depositati, se l’Isola si attesta al terzultimo
posto, nell’ultima posizione si trovano Basilicata e Molise, entrambe con 2 registrazioni.
Al primo posto, invece, la Lombardia con 1.494 “idee”, che cresce di 34 brevetti rispetto
al 2022 quando furono 1.460. Al secondo posto l’Emilia Romagna con 829, in crescita di
45 registrazioni (+5,76%) rispetto al 2022. A livello percentuale exploit dell’Abruzzo con
+ 17.05% rispetto al 2022 mentre è proprio la Sardegna ad aver fatto registrare il segno
negativo più pesante con il -43,26%.
A livello di città, Milano guida con 4.780 registrazioni, seguita da Bologna con
698. Per ciò che riguarda le aree geografiche, il Nord Ovest ne ha presentati 4.780
(+1,67%), il Nord Est 1.760 (+1,44%), il Centro 664 (-5,62%) e il Sud e Isole solo 315 (-
3.79%).
Ma in quali ambiti cresce la ricerca italiana? La parola d’ordine sono le tecnologie
green, alle quali nel 2023 sono attribuibili 371 domande di brevetto a fronte delle 290 del
2022: l’innovazione “verde” passa per le Energie Alternative (+53%),
l’Immagazzinamento di Energia (+39%) e i Trasporti (+30%). In crescita anche alcuni
ambiti che utilizzano le KET, le tecnologie abilitanti ad alta intensità di conoscenza, in
particolare quelle legate alla manifattura avanzata e alla micro e nano elettronica. Tra i
campi tecnologici, infine, risulta in aumento la capacità di brevettazione italiana
nell’ambito delle Tecniche industriali e trasporti (il segmento più diffuso con 1.477
domande di brevetto italiano in Europa nel 2023), la Meccanica e illuminazione (543) e
l’Elettricità (404).
http://WWW.CONFARTIGIANATOSARDEGNA.IT

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