Ci sono luoghi in cui la ricerca di pezzi preziosi non è proibita, ma incentivata, specie se essa avviene nei terreni in cui transitano mezzi agricoli o avvengono le arature. Ai cercatori si chiede di non perlustrare le aree di interesse archeologico e di segnalare i ritrovamenti. Così accade nel Regno Unito.
Appartiene a questo tipo di reperti una moneta d’oro di 2000 anni fa, trovata in un campo del Berkshire, nel Regno Unito. Essa verrà messa all’asta il prossimo 12 marzo. Si tratta della seconda vendita da quando questo straordinario reperto venne portato alla luce da un detectorista.
Questa moneta rara e preziosa fu coniata per ordine di Caractacus, un sovrano britannico del I secolo d.C., noto per la sua strenua resistenza all’invasione romana. Gli esperti la considerano una delle monete britanniche più significative dell’Età del Ferro, un’autentica testimonianza della storia pre-romana della Britannia. E soprattutto ha una valenza simbolica notevole. Caractatus, appartenente a una famiglia celtica, proveniente anticamente da quello che è l’attuale territorio franco-belga, si era opposto all’invasione romana della Britannia e, una volta fatto prigioniero, dopo la sconfitta, fece un discorso in perfetto latino, al Senato romano, ottenendo la liberazione.
Pare evidente il fatto che Caractacus potesse essere molto utile ai Romani, che dimostravano clemenza nei confronti dei nemici e che, attraverso Caractacus stesso, potevano agire a livello di propaganda politica per incentivare lo spegnimento dei focolai di resistenza celtica.
Una moneta leggendaria
La moneta, trovata in un campo nei pressi di Newbury, presenta una spiga di cereale con alcune lettere che si riferirebbero a Cunobelino, padre di Caractacus. Sull’altro verso, invece, compare la figura di un cavaliere accompagnata dalla scritta “Carat”, interpretata come una chiara abbreviazione del nome del celebre re britannico.
La moneta – che, secondo gli studiosi, venne battuta nel 43 d.C. anno dell’ascesa al trono di Caractacus e di invasione della Britannia da parte dei Romani – venne venduta per la prima volta nel 2020 per una somma equivalente a 103.000 euro. Ora, sarà nuovamente battuta all’asta da Stanley Gibbons Baldwin con un prezzo di partenza di circa 82.000 euro, cifra che dovrebbe essere ampiamente superata.
Caractacus: il re ribelle della Britannia
Caractacus fu una delle figure chiave della resistenza britannica contro l’invasione romana. Dopo la sconfitta nella battaglia di Medway nel 43 d.C., si ritirò verso ovest, riorganizzando la resistenza nelle regioni gallesi. Tuttavia, attorno al 50 d.C., l’esercito romano guidato dal governatore Ostorio Scapula riuscì a sconfiggerlo definitivamente in una battaglia che, secondo la leggenda locale, si sarebbe svolta presso Caer Caradoc, nello Shropshire.
Dopo la cattura – avvenuta a causa del tradimento da parte di una regina di una popolazione celtica, presso la quale lui si era rifugiato – Caractacus fu condotto a Roma, dove ebbe il raro privilegio di parlare davanti all’imperatore Claudio. Secondo le fonti storiche, il suo discorso colpì profondamente i Romani, al punto che gli fu concessa la grazia e gli venne permesso di vivere a Roma in condizioni di relativo lusso, invece di subire l’umiliazione della schiavitù o di essere condannato a morte. Il re britannico era stato cresciuto con profonde conoscenze della civiltà romana e con un’assoluta, aristocratica distinzione. Il suo discorso, accorato e strutturalmente complesso, ebbe prese sui Romani che compresero, al contempo, che quest’uomo poteva essere molto utile alla conquista definitiva della Britannia, anche grazie a quelle che potrebbero essere definite come spontanee conversioni.
Newbury, situata nel Berkshire, Inghilterra – nei cui dintorni è stata trovata la moneta – è una cittadina ricca di storia, ma le evidenze archeologiche dirette di epoca celtica o romana sono relativamente scarse, anche se Calleva Atrebatum (Silchester), luogo in cui la moneta sarebbe stata coniata, è situata a poco più di una ventina di chilometri.
Il valore dei ritrovamenti numismatici
Il mercato delle monete antiche è in costante fermento, con scoperte che continuano a sorprendere gli studiosi. Questo mese, un penny d’oro di Enrico III, scoperto anch’esso con un metal detector, è stato venduto all’asta per circa 760.000 euro. Nell’ottobre 2024, invece, un tesoro di penny d’argento normanni è stato battuto per una cifra straordinaria di circa 5 milioni di euro.
In Gran Bretagna, ritrovamenti di tale importanza sono regolati dal Treasure Act, una normativa che impone che alcuni reperti vengano offerti ai musei prima di poter essere venduti privatamente. Tuttavia, questa moneta, essendo un ritrovamento isolato e non parte di un tesoro sepolto, è stata ritenuta di proprietà del suo scopritore, che ha potuto metterla all’asta.
Un’opportunità irripetibile
Dominic Chorney, esperto di monete antiche presso Stanley Gibbons Baldwin’s, ha sottolineato l’eccezionalità dell’evento: “Sebbene spesso vendiamo monete estremamente rare, è insolito offrire qualcosa di completamente unico e di importanza nazionale. Siamo tutti emozionati di mettere all’asta questo splendido pezzo di storia britannica.”
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