A poche ore dal previsto intervento in remoto della premier Giorgia Meloni alla Cpac, la kermesse dei conservatori americani, in corso a Washington, scoppia un caso legato all’intervento del “guru” della destra a stelle e strisce Steve Bannon, che ha avuto immediate ripercussioni in Italia.
L’ex-spin doctor di Donald Trump, infatti, alla fine del suo discorso dal palco di quello che è ormai divenuto l’appuntamento principale per i sovranisti di tutto il mondo, ha emulato il gesto molto simile a un saluto nazista, fatto settimane fa da Elon Musk, pronunciando peraltro le stesse parole d’ordine (“combattere, combattere, combattere”). Immediate le reazioni polemiche da parte degli osservatori internazionali e dell’opinione pubblica liberal americana, alle quali è però seguito un atto clamoroso da parte di Jordan Bardella, presidente del partito francese di destra Rassemblement National e “delfino” di Marine Le Pen.
Bardella ha infatti deciso di annullare la propria partecipazione al meeting, per prendere le distanze dal gesto di Bannon, in coerenza con alcune prese di posizione di Rn degli ultimi mesi. Il partito lepenista propose l’espulsione dal gruppo Id a Strasburgo di Afd, dopo alcune dichiarazioni apologetiche sulle Ss dello spitzenkandidat Maximilian Krah. Inoltre, sempre Rn ha chiesto di annullare l’elezione a vicepresidente dell’eurogruppo dei Patrioti del leghista Roberto Vannacci, a causa di alcune affermazioni omofobe contenute nel libro “Il mondo al contrario”.
Prevedibilmente, la scelta di Bardella ha innescato le reazioni di tutta l’opposizione italiana, che ha incalzato la premier Meloni sulle sue intenzioni. «Da giorni non dice una parola», ha dichiarato la segretaria del Pd Elly Schlein, «sugli insulti e gli attacchi frontali di Trump all’Ucraina e all’Unione europea, non ha il coraggio di prendere una posizione, non riesce a difendere gli interessi italiani ed europei perché non vuole scontentare la nuova amministrazione americana». «Addirittura», ha proseguito, «apprendiamo dalla stampa che la Presidente Meloni sta valutando di non partecipare alla riunione del G7 di lunedì e sta invece pensando di andare alla conferenza trumpiana Cpac, dove Steve Bannon ha concluso il suo intervento con il saluto nazista, come aveva fatto già Musk qualche settimana fa. Persino Bardella ha annullato la sua partecipazione. Dopo questo fatto, ci chiediamo dove voglia portare l’Italia Giorgia Meloni, nella sua incapacità di scegliere tra la maglietta dell’Italia e il cappellino di Trump. Altro che ponte con gli Usa, si sta dimostrando già una vassalla. Abbia la decenza», ha concluso Schlein, «di dissociarsi da questo raduno neofascista per fare, una volta tanto, gli interessi dell’Italia».
«Giorgia Meloni intende partecipare», ha affermato il senatore di Iv Enrico Borghi, «come era annunciata, ad una convention aperta da un saluto nazista di Steve Bannon? Attendiamo con ansia notizie in merito», mentre per il segretario di Più Europa, Riccardo Magi «persino Jordan Bardella, presidente dell’estrema destra lepenista francese, si vergogna di partecipare alla kermesse trumpiana dopo che si è aperta con il saluto nazista di Bannon. Giorgia Meloni», ha proseguito, «presidente del Consiglio della Repubblica italiana, che ha giurato su una Costituzione che ripudia il fascismo, cosa fa? Conferma o no la sua partecipazione a questo raduno? Giorgia Meloni, premier di un Paese fondatore dell’Unione Europea, nata dalle ceneri della devastazione causata dal nazifascismo, si farà vedere dentro questo covo di neonazisti? Per il bene dell’Italia», ha concluso, «rinunci e dica no a questo pericoloso baraccone».
Stessi toni da Angelo Bonelli, di Avs: «La premier Meloni revochi il suo intervento alla convention dei conservatori e condanni il saluto nazista di Bannon. Non faccia il pesce in barile facendo finta di non vedere la deriva estremista nazista che alcuni personaggi come Steve Bannon, ex stratega di Trump e Elon Musk hanno preso e decida finalmente di prenderne le distanze scegliendo di rafforzare l’Europa». «Non è più il tempo delle ambiguità», ha concluso, «e dei flirt con i nazisti nemici della democrazia».
In attesa che la premier sciolga la riserva sul suo intervento, Bannon in serata ha replicato a Bardella: «E’ un ragazzino», ha detto, «non un uomo. I media mainstream hanno mostrato che ho fatto lo stesso gesto a la convention del Front National sette anni fa quando ho fatto un discorso da loro. Se si preoccupa per questo e se la fa sotto come un bambino, allora significa che è indegno e non governerà mai la Francia». Stando a quanto filtra da fonti vicine alla premier, l’intervento per ora è confermato, ma sarebbe in corso una riflessione approfondita in merito.
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