Vivere senza sconti. Un pellegrinaggio per riscoprire la via di Teresa di Lisieux e la santità della sua famiglia


La mia storia personale mi ha fatta scontrare in molte occasioni con Santa Teresa di Gesù Bambino. Il suo temperamento, il coraggio, l’amore di una ragazzina che, con le intuizioni del suo cuore appassionato, ha anticipato Papi, teologi e Concili, ha sempre fatto ardere anche il mio, di cuore. 

Se penso ad una donna che è stata fino in fondo pienamente se stessa, non posso che pensare a Santa Teresa di Gesù Bambino. Quando, poi, ho scoperto il tessuto familiare in cui è fiorita, allora ho capito che questo tipo di santità non si improvvisa. Un amore del genere non è un fuoco impazzito che brucia tutto, ma il frutto di un attento accompagnamento ricevuto, passo dopo passo, da chi le ha saputo parlare con e dell’amore. Non è un caso che i suoi genitori siano i santi Luigi e Zelia. Nella semplicità della loro vita quotidiana, di genitori, lavoratori, cattolici fino in fondo, i due sposi sono una provocazione per chiunque sa di avere una vita normale eppure non può smettere di desiderare di più, una vita che sa di oltre, che sa di Dio.

Andare nei posti da loro frequentati significa proprio scoprire come Dio si traveste di normalità. È commovente entrare nella Chiesa loro dedicata ad Alençon, dove si sono consumati gli anni del loro matrimonio, e scoprire che quella cappella non è altro che il prolungamento della loro camera da letto. La parete destra è una grande finestra che ti permette di affacciarti sulle dinamiche che Luigi e Zelia vivevano ogni giorno. La contemplo e non posso fare a meno di chiedermi quanta vita sia passata tra quelle quattro mura… L’innamoramento di quel matrimonio realizzatosi dopo solo qualche mese di conoscenza, perché chiara era risuonata la voce di Dio nel primo incontro sul Pont Saint Léonard (oggi Pont Sarthe). Le difficoltà di far combaciare due temperamenti tanto distanti fra loro, quello meditativo e contemplativo di Luigi con quello dinamico e intraprendente di Zelia. Quante lacrime hanno bagnato il pavimento della camera nuziale, quando per quattro volte si sono guardati negli occhi e in quell’amore che li sosteneva hanno trovato la forza di consegnare a Dio i figlioletti morti prematuramente. Quante volte, proprio in quel luogo, hanno ripetuto le promesse che si erano scambiati il giorno delle nozze. La distanza vissuta per i viaggi che in più occasioni li ha separati per diverso tempo, i conti dell’impresa di merletto da far quadrare, la necessità di supportare la moglie nei suoi impegni lavorativi al punto da portare Luigi a chiudere la sua orologeria per supportare la giovane imprenditrice. Gli episodi narrati dalle lettere che oggi abbiamo dei due santi, scorrono come un fiume e parlano di una vita vera, vissuta fino in fondo, senza sconti. 

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E poi la malattia della giovanissima Zelia, un tumore al seno che a 45 anni le fa chiudere gli occhi alla vita terrena per riaprirli in Paradiso, lasciando le sue 5 figliolette sole con il papà. La più grande aveva 17 anni. Teresina, la piccola di casa, ne aveva solo 4. Ma a tutte, Zelia lascia in eredità un insegnamento che negli anni le figlie avevano non solo osservato ma respirato a pieni polmoni: la vita vale la pena di essere vissuta solo se è donata. Completamente, appassionatamente, senza sconti. E così, una ad una, le cinque sorelle Martin si consegnano con quello stesso stile di totalità ricevuto in famiglia, alla vita claustrale. La vita di Teresa che fiorisce in quell’oasi di pace è ormai nota a tutto il mondo. La sua autobiografia “Storia di un’anima” è tra i must di ogni cattolico e non – tradotto in oltre 60 lingue. La sua “piccola via” – l’idea che si possa seguire Dio attraverso la semplicità, la fiducia totale e l’amore quotidiano –  è ciò che ha vissuto in casa ed è il consiglio che lascia ad ogni pellegrino che con fede ripercorre i suoi passi.

Per riscoprire tutta la loro storia, la Fraternità di Emmaus organizza periodicamente dei pellegrinaggi che sono dei veri ritiri per immergersi nelle vicende della famiglia Martin. Partendo da Alençon, il luogo degli sposi per eccellenza, poi Lisieux, dove Teresa ha vissuto la sua adolescenza e dove si trova il Carmelo in cui ha scelto di donare la sua vita. Impossibile dimenticarsi di Caen, dove invece si è spenta la terza sorella Leonia, nel monastero delle Visitandine (anche per lei si è aperto il processo di canonizzazione). Il percorso prevede una tappa anche nella bellissima Honfleur, tra le caratteristiche casette normanne e la meravigliosa Cattedrale di Santa Caterina, che custodisce come reliquia particolare, la rotula di Santa Teresa, in ricordo di tutte le volte in cui la piccola santa in quel luogo si è inginocchiata per consegnare il suo desiderio vocazionale. Ultima tappa obbligata di questo pellegrinaggio è senz’altro Parigi

Quest’anno, a 100 anni dalla canonizzazione di Santa Teresa di Lisieux, il pellegrinaggio si terrà dal 22 al 26 agosto e toccherà queste diverse città per riscoprire la santità della famiglia di Santa Teresa di Gesù Bambino.

Il termine delle iscrizioni è il 15 aprile e il costo è di 750€ per gli adulti, 450€ per i bambini (4-14 anni). Le info specifiche per il pellegrinaggio e le modalità di iscrizione le potete trovare nella seguente locandina o scrivendo su whatsapp al numero +39 335 169 5807. È possibile richiedere la partenza da un aeroporto diverso da Napoli.



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