A Venezia il Carnevale ha raggiunto numeri da record, con 175mila presenze solo nella prima domenica della manifestazione. Ma se il boom di visitatori non sorprende più nessuno, la vera anomalia sta altrove: paradossalmente, il tanto discusso ticket d’accesso, pensato per regolamentare i flussi turistici, non sarà infatti in vigore fino ad aprile. Un’occasione persa per gestire una città che fatica a contenere l’assalto dei visitatori giornalieri, almeno secondo Federalberghi. Dal Comune, però, minimizzano: il sistema è ancora in fase sperimentale e modifiche in corsa non sono previste.
A immortalare la situazione di questi giorni ci sono immagini che parlano da sole: Rialto sembra soffocato da una marea umana, il Canal Grande è un fiume di imbarcazioni e nelle calli non resta più spazio per muoversi. «Mai come questa volta» borbottano i veneziani. Il Carnevale, che negli anni si è trasformato da festa di nicchia a evento internazionale, attrae sempre più visitatori mordi e fuggi. Secondo le associazioni di categoria, oltre due terzi delle presenze registrate nel weekend sono rappresentate da turisti giornalieri, con un impatto che si fa sentire più sui costi che sui benefici economici della città.
Caos Carnevale: Venezia satura di turisti, ma il ticket arriverà solo in aprile
Il problema si ripropone ogni anno, ma questa volta a rendere la situazione ancora più paradossale c’è la mancata applicazione del contributo d’accesso. Un provvedimento che aveva sollevato discussioni sin dal suo annuncio, tra chi lo vede come una misura necessaria per preservare la città e chi lo considera un palliativo. Tuttavia, nel periodo più affollato dell’anno, non è stato attivato. «Un errore incomprensibile – dichiara Claudio Scarpa, direttore di Federalberghi Venezia. Il ticket dovrebbe essere adottato con maggiore frequenza e per un numero più ampio di categorie, soprattutto in occasioni come questa. I dati hanno colto molti di sorpresa: lo scorso weekend il tasso di occupazione delle strutture ricettive ha toccato il 90 per cento, mentre nei giorni feriali si attesta al 65, con una crescita costante che supera la media abituale». Il Carnevale 2025, che omaggia il trecentesimo anniversario dalla nascita di Casanova, è inoltre destinato a prolungarsi fino a marzo, complici le temperature miti e la voglia di gite fuori porta.
Claudio Scarpa, direttore di Federalberghi Venezia
Il ticket, però, non arriverà prima della fine di aprile. A spiegare la scelta è Michele Zuin, assessore al Bilancio: «Siamo la prima amministrazione comunale ad aver attuato qualcosa di fattivo in materia, un esempio unico al mondo. Ricordiamo che siamo ancora all’interno di una sperimentazione: va aggiustata e tarata man mano che l’applichiamo – precisa a Il Foglio. Per quest’anno abbiamo aumentato il numero di giorni, da 29 a 54, aggiungendo il venerdì ai weekend. Anche il prezzo del biglietto passerà da 5 a 10 euro in determinati casi. Già lo scorso autunno avevamo programmato che la finestra del ticket sarebbe stata da fine aprile a metà luglio, confermando quanto stabilito per il 2024».
Venezia e il paradosso del Carnevale: troppi turisti, ma il ticket non c’è
Insomma, cambiare in corsa non è un’opzione. «È una scelta della giunta, criticabile o meno. Così com’è una scelta del sindaco, insieme alla regione, quella di non penalizzare i cittadini veneti». E sulle immagini di questi giorni, dice: «Le immagini fanno scalpore, ma i flussi li abbiamo gestiti al meglio. Non riscontriamo alcun problema». Da queste parole, la controrisposta di Scarpa: «Ok, è una scelta politica, e se hanno già preso una decisione è giusto che la mantengano, ma l’anno prossimo il ticket d’ingresso dovrà essere assolutamente previsto per la domenica di Carnevale».
Venezia: Federalberghi chiede un nuovo piano urbanistico
Un racconto, quello di Zuin, che sembra però lontano dalla realtà vissuta da chi si muove tra calli e ponti. Per gli operatori turistici il problema è strutturale e richiede interventi radicali: «Serve un intervento strutturale. Venezia ha bisogno di un nuovo piano urbanistico che limiti il traffico lagunare prima dell’accesso alla città d’acqua: soluzioni come parcheggi in terraferma, una Ztl a Piazzale Roma e una stazione ferroviaria esterna, supportata dall’alta velocità in arrivo all’aeroporto di Tessera dal 2026, potrebbero alleggerire la pressione sul centro storico. Solo così – chiedono da Federalberghi – sarà possibile decongestionare il Canal Grande e garantire una qualità della vita sostenibile per i residenti, anche nei momenti di massimo afflusso turistico».
Intanto, per molti veneziani il Carnevale significa solo una cosa: barricarsi in casa o lasciare la città. C’è chi ha scelto di farlo in maniera simbolica, come un noto bacaro che ha appeso un cartello eloquente: «Chiuso per ferie. Fuck Carnevale». Per qualcuno può essere un eccesso, per altri è solo la sintesi di un problema irrisolto.
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