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Poltronesofà sotto inchiesta: l’Antitrust indaga sugli sconti pubblicizzati. Sono davvero un affare?
Il divano della pubblicità: tra Ferilli e Bonolis, gli spot iconici
Chi non ha mai sentito uno spot di Poltronesofà? I suoi slogan sono diventati tormentoni, da Sabrina Ferilli che ammicca dicendo “Poltronesofà, beato chi se lo fa!“, a Carlo Conti e Jerry Scotti “Poltronesofà solo divani di qualità“, passando per Paolo Bonolis che sdrammatizza con un “Poltronesofà, che te lo dico a fa“.. Per anni, il brand ha investito pesantemente in pubblicità, arruolando volti noti per promuovere offerte che sembrano sempre irrinunciabili. L’uso di personaggi popolari e di fiducia contribuisce a rafforzare la credibilità del marchio, inducendo i consumatori a fidarsi delle promozioni proposte senza troppe domande.
Ma ora, proprio su quelle offerte, si è accesa una spia rossa. L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha deciso di vederci chiaro, avviando un’istruttoria per verificare se gli sconti pubblicizzati siano davvero così convenienti come appaiono.
Prezzi ribassati… ma da cosa?
Il cuore della questione è semplice: Poltronesofà sbandiera sconti incredibili, percentuali da far girare la testa, offerte “valide solo fino a domenica” che fanno scattare l’ansia da acquisto compulsivo. Ma su cosa vengono calcolati questi sconti? L’AGCM sospetta che i “prezzi pieni” di riferimento siano più un miraggio che una realtà commerciale. In parole povere, si teme che questi prezzi alti siano raramente applicati nei punti vendita, rendendo lo sconto meno vantaggioso di quanto sembri. Se così fosse, il consumatore verrebbe indotto a credere di star facendo un affare, quando in realtà starebbe semplicemente comprando a prezzo normale.
Poltronesofà e l’Antitrust: non è la prima volta
Non è la prima volta che Poltronesofà finisce sotto la lente dell’Antitrust per pratiche pubblicitarie poco trasparenti. Già nel 2020, l’AGCM aveva multato l’azienda per un milione di euro a causa di campagne promozionali ingannevoli. Tra le contestazioni c’erano sconti pubblicizzati in modo fuorviante, offerte con scadenze ballerine e informazioni incomplete sulle condizioni delle promozioni.
Ad esempio, la celebre iniziativa “Doppi saldi doppi risparmi” lasciava intendere uno sconto generalizzato, mentre in realtà riguardava solo una selezione di prodotti. Anche la supervalutazione del vecchio divano fino a 1.500 euro si era rivelata un semplice sconto già incluso nel prezzo finale, applicabile a tutti i clienti indipendentemente dalla permuta di un divano usato.
Insomma, la strategia di marketing dell’azienda sembra fare leva su offerte apparentemente imperdibili che, alla prova dei fatti, non sono sempre così vantaggiose. L’ennesima istruttoria dell’Antitrust potrebbe portare nuove sanzioni e costringere Poltronesofà a rivedere il proprio modo di comunicare.
L’ispezione e le indagini in corso
Per vederci chiaro, i funzionari dell’AGCM, con il supporto della Guardia di Finanza, hanno fatto visita alla sede di Poltronesofà. Un controllo a tappeto per raccogliere documentazione e capire se le strategie promozionali dell’azienda rispettano le normative sulla concorrenza e sulla trasparenza. Ora si attende di capire cosa emergerà da questa istruttoria. Se dovesse essere confermato che gli sconti sono poco trasparenti, Poltronesofà potrebbe trovarsi a dover rivedere il proprio approccio pubblicitario e, nel peggiore dei casi, affrontare sanzioni.
Il comunicato stampa di AGCM
Secondo l’Autorità, la società non indicherebbe in modo corretto i prezzi e gli sconti pubblicizzati durante le campagne promozionali diffuse attraverso TV, radio, social media e internet
L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha avviato un’istruttoria nei confronti di Poltronesofà S.p.A. per possibile pratica commerciale scorretta. Durante le campagne promozionali diffuse attraverso TV, radio, social media e internet, infatti, la società non indicherebbe correttamente i prezzi e gli sconti pubblicizzati. In particolare, Poltronesofà – nell’ambito di continue campagne promozionali – enfatizzerebbe l’esistenza e la convenienza di prezzi ribassati e di percentuali di “sconto” – tra l’altro “a termine” (ad esempio con lo slogan “termina domenica”) – calcolati rispetto a ben più elevati “prezzi pieni” che, nella sostanza, non verrebbero mai o quasi mai applicati dalla società. In tal modo Poltronesofà indurrebbe il consumatore ad acquistare i divani in promozione e ad assumere una decisione commerciale che altrimenti non avrebbe preso.
I funzionari dell’Autorità hanno svolto un’ispezione presso la sede di Poltronesofà S.p.A. con l’ausilio del Nucleo Speciale Antitrust della Guardia di Finanza.
Occhio agli sconti “troppo belli per essere veri”
Questa vicenda ci ricorda che, davanti a sconti mirabolanti, è sempre meglio fare due conti prima di lasciarsi trasportare dall’entusiasmo. Il marketing punta proprio a stimolare l’acquisto impulsivo, facendo leva sulla paura di “perdere l’affare”. Ma se quell’affare fosse solo un’illusione? Per evitare brutte sorprese, meglio confrontare i prezzi, verificare la reale convenienza e non farsi prendere dalla fretta. Dopo tutto, un buon divano deve durare nel tempo… e anche il nostro portafoglio.
E chissà, magari la prossima volta lo spot dirà: “Poltronesofà, chissà se lo sconto davvero te lo fa!“
Foto copertina di carolzise da Pixabay
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