Reacher: recensione della terza stagione della serie Prime Video

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Jack Reacher è tornato! Dopo una seconda stagione
(qui
la nostra recensione
) che ha consolidato il successo di questa
serie targata Prime Video, arriva ora la
terza avventura sul piccolo schermo dell’ex investigatore militare
nato dalla penna di Lee Child. Nuovi episodi
che ribadiscono la forza di questa serie, capace di intrattenere ed
affascinare grazie al carisma del suo protagonista. E se la

prima stagione
adattava il romanzo Zona
pericolosa 
e il secondo Vendetta a freddo,
questa terza si basa su La vittima designata, settimo
libro della serie pubblicato nel 2004, in cui il personaggio si
trova invischiato in una pericolosa missione da infiltrato che
riporterà alla luce anche dolorose ferite del passato.

La trama della terza stagione di Reacher

In questa nuova stagione
Jack Reacher (Alan Ritchson) viene
arruolato da un gruppo di agenti della DEA (l’agenzia statunitense
antidroga) che operano senza nessuna autorizzazione per incastrare
il ricco Zachary Beck (Anthony Michael
Hall
), sospettato di essere un trafficante di droga e di
aver fatto sparire un’altro agente della DEA precedentemente
infiltratosi nella sua cerchia. Reacher è praticamente costretto a
partecipare all’operazione perché sa che nel gruppo dei sospetti
trafficanti c’è anche lo spietato
Quinn (Brian Tee), una sua
vecchia conoscenza che dieci anni prima ha ucciso due suoi
colleghi.

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Sonya Cassidy e Alan Richtson in ReacherSonya Cassidy e Alan Richtson in Reacher
Sonya Cassidy e Alan Richtson in Reacher © Prime Video

Reacher tra solide conferme e convincenti
novità

Dopo una
seconda stagione
che visto Jack Reacher sotto attacco da un
punto di vista molto personale, la nuova stagione a lui dedicata
affronta nuovamente il suo passato ma da un punto di vista diverso.
In generale, l’obiettivo della serie sembra essere quello di
svelare a poco a poco sempre qualcosa di nuovo sul personaggio, il
che si sta fino ad ora dimostrando un obiettivo saggio portato
avanti in modo convincente. In questo caso, con i nuovi episodi di
Reacher si introduce uno dei grandi
antagonisti del personaggio, ovvero il pericoloso Quinn. Criminale
proveniente dal suo passato e con il quale è costretto a scontrarsi
nuovamente e che permette di attingere a nuovi elementi biografici
del protagonista.

Come sempre, l’indagine rimane alla
base del racconto, con il protagonista chiamato ad investigare su
un preciso caso che anche stavolta si dimostra intrigante e
imprevedibile. Gli autori riescono infatti a costruire la
narrazione in modo tale da evitare la sensazione di ripetizione con
cui questo genere di racconto può facilmente scontrarsi. L’astuzia
qui sta anche nella scelta del romanzo di Child da adattare, che
dopo ormai tre stagioni sembra confermare la volontà dello
showrunner Nick Santora di esplorare tanto il lato
militare quanto quello più umano di Reacher, rendendolo così sempre
più attraente agli occhi del pubblico.

Alan Ritchson è il perfetto Jack Reacher

Il merito è ancora una volta anche
di Alan Richtson. Celebre anche per il ruolo di
Gloss in
Hunger Games – La ragazza di fuoco
, di Raffaello
in Tartarughe
Ninja 
e di Aimes in
Fast X
, Richtson si dimostra un interprete
estremamente generoso nei confronti del suo Jack Reacher,
portandolo in scena con grande convinzione e mestiere
.
L’attore, caratterizzato da un fisico sempre più possente, riesce
infatti a risultare credibile non solo nelle dinamiche che più si
basano sulla fisicità del personaggio, ma anche nella sua grande
intelligenza e capacità di adattamento. Già solo la sua presenza,
dunque, continua a rendere la serie meritevole di essere
seguita.

Anthony Michael Hall e Olivier Richters in ReacherAnthony Michael Hall e Olivier Richters in Reacher
Anthony Michael Hall e Olivier Richters in Reacher © Prime
Video

Un protagonista sempre più umano

Di certo, tra le gradite novità che
la nuova stagione propone c’è quella di porre ulteriormente in
difficoltà il protagonista. Ciò avviene sia da un punto di vista
mentale ed emotivo con la presenza di Quinn, sia da un punto di
vista fisico, data la presenza di avversari più grossi, a partire
dall’imponente
Paulie interpretato da Olivier Richters
. Una
stagione che dunque porta a sviluppare una maggiore apprensione per
il personaggio, che non è invincibile e anzi lo si vede qui
compiere qualche passo falso in più rispetto alle precedenti
stagioni, mettendo in luce una sua sempre maggiore umanità.

Si nota dunque un’interessante
evoluzione all’interno del macro racconto, sebbene ogni stagione
sia a suo modo autoconclusiva. Ma tutto ruota ovviamente intorno a
Jack Reacher, al suo rapporto con quanti lo circondano e al suo
dedicarsi anima e corpo ai casi in cui è coinvolto. Una dedizione
che si dimostra quantomai contagiosa. Sappiamo ora che una quarta
ondata di episodi è già stata confermata e, considerando che alla
sua terza stagione Reacher continua a
dimostrarsi un prodotto ben congeniato e con tutte le carte in
regola per rendere ancora onore al personaggio ideato da Child, la
notizia è da accogliere con entusiasmo.

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La terza stagione di Reacher conferma la
solidità di questa serie di adattameni dei romanzi
di Lee Child. Merito di un personaggio
affascinante qui interpretato al meglio da Alan
Richtson
, sempre credibile nel ruolo. Anche la vicenda
alla base di questa nuova stagione si dimostra dotata della
medesima capacità di intrattenimento, tra tensione, azione e
umorismo, che ha reso avvincenti le precedenti.



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