Pagamenti in ritardo per l’assegno unico di febbraio 2025

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Ancora un nuovo ritardo nei pagamenti dell’assegno unico: i beneficiari continuano a segnalarli purtroppo anche per la mensilità di febbraio 2025, ecco i possibili motivi e i dettagli.


L’Assegno Unico Universale (AUU) è un beneficio erogato dall’Inps (Istituto Nazionale della Previdenza Sociale) per sostenere le famiglie con figli a carico. Si tratta di un sostegno economico destinato a garantire un aiuto alle famiglie per far fronte alle spese legate all’assistenza e all’ educazione dei figli. Questo beneficio è stato introdotto con l’obiettivo di semplificare e razionalizzare i vari sostegni economici già esistenti, come il Reddito di Cittadinanza e l’Assegno di Maternità.

L’importo dell’assegno varia in base all’ISEE e alla composizione del nucleo familiare, con maggiorazioni previste per famiglie numerose o con figli disabili. In merito l’INPS ha pubblicato la circolare 33/2025, fornendo dettagli sugli aggiornamenti relativi all’Assegno Unico Universale per l’anno in corso e sugli aumenti dovuti all’adeguamento all’inflazione. Maggiori informazioni qui.

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Le date previste per l’erogazione delle somme

Non tutti purtroppo sembrano aver già ricevuto l’agevolazione per tempo. Ricordiamo che le date di erogazione per questo mese erano le seguenti:

  • lunedì 17 febbraio;
  • martedì 18 febbraio;
  • mercoledì 19 febbraio.

Quindi per quale motivo alcune famiglie lamentano di non aver ricevuto la mensilità attuale?

Assegno unico febbraio 2025, ecco perché i pagamenti sono in ritardo

Una delle principali cause (ma non l’unica) è la riforma che ha separato l’ Assegno Unico Universale (AUU) dal Reddito di Cittadinanza e ha comportato una serie di cambiamenti procedurali che hanno influito sui tempi di erogazione dei pagamenti. Precedentemente, le famiglie che soddisfacevano i requisiti per entrambe le misure ricevevano un’unica erogazione che comprendeva sia l’Assegno Unico che il Reddito di Cittadinanza.

Tuttavia, con la separazione delle due misure, le famiglie che prima ricevevano un unico pagamento si trovano ora ad affrontare procedure di erogazione distinte per ciascun beneficio. Questo cambiamento ha comportato la necessità di adeguare i sistemi informatici e le procedure amministrative dell’INPS per gestire separatamente l’assegno e il reddito. Questo gruppo di beneficiari deve dunque ora fare i conti con una procedura di erogazione diversa e tempi di attesa leggermente più lunghi. In sintesi, per le famiglie coinvolte in questa nuova procedura, i pagamenti arriveranno durante l’ultima settimana di questo mese.

Inoltre, come accaduto nel mese scorso, il ritardo nella diffusione delle date potrebbe essere ancora una volta attribuito all’introduzione del nuovo sistema Re.Tes. Questa piattaforma, sviluppata dalla Banca d’Italia in collaborazione con la Ragioneria Generale dello Stato (RGS) e la Corte dei Conti, mira a rendere più efficienti le operazioni finanziarie della Tesoreria dello Stato, adeguandole alle più recenti innovazioni tecnologiche.

Ma già con il messaggio 111/2025, l’Istituto di Previdenza aveva comunicato che serviva ancora tempo per mettere a regime in maniera definitiva la nuova piattaforma.

Va anche detto che, come segnalato alcuni mesi fa da alcuni nostri lettori alla redazione, per alcune famiglie questi ritardi sembrebbero essere “ricorsivi” e l’Inps scarterebbe automaticamente alcuni beneficiari: una questione su cui tuttavia non c’è molta chiarezza e sulla quale nemmeno l’Istituto finora ha fatto delucidazioni.

Come monitorare i pagamenti?

Ovviamente se i ritardi persistono oltre la fine del mese, è possibile che vi siano ulteriori criticità. In questo caso, i beneficiari possono verificare lo stato dei pagamenti attraverso l’AppIO o il portale MyInps. Se i pagamenti non risultano tra le prossime erogazioni, è consigliabile contattare l’Inps tramite i seguenti canali:

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  • numero 803 164 (per chiamate da rete fissa, gratuito)
  • numero 06 164 164 (per chiamate da rete mobile, a pagamento)

Il servizio è operativo dal lunedì al venerdì, dalle 8:00 alle 20:00, e il sabato, dalle 8:00 alle 14:00. Inoltre, le comunicazioni possono essere inviate tramite Posta Elettronica Certificata (PEC), riservata a chi possiede una casella PEC.

L’Istituto infine mette a disposizione abche il servizio “INPS Risponde“, che permette di inviare richieste di chiarimenti normativi e informazioni sui servizi. È possibile monitorare lo stato delle richieste tramite computer o dispositivi mobili con sistemi operativi iOS e Android.

Aggiornare l’ISEE entro il 28 febbraio

Infine tra le principali novità di quest’anno spicca una modifica relativa all’ISEE: l’Assegno Unico non influenzerà più il calcolo dell’indicatore economico, ma solo per l’accesso al bonus nido. Inoltre, per coloro che già beneficiano del contributo, il rinnovo avverrà in modo automatico, eliminando la necessità di presentare una nuova domanda. Tuttavia, è indispensabile aggiornare l’ISEE entro il 28 febbraio 2025, e molti cittadini si sono già adoperati per inoltrare la documentazione necessaria nei primi giorni dell’anno, al fine di evitare ritardi.

Un’ulteriore innovazione riguarda la gestione dei pagamenti attraverso il Sistema Unico di Gestione IBAN (SUGI). Questo nuovo strumento consente agli utenti, così come ai patronati, di registrare il proprio IBAN, facilitando la ricezione non solo dell’Assegno Unico ma anche di altre prestazioni erogate dall’INPS.



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