Dal 5 marzo 2025 entra in vigore un’importante novità per il calcolo dell’ISEE: i buoni fruttiferi postali, i libretti di risparmio postale e i titoli di Stato fino a 50.000 euro non saranno più considerati nel patrimonio mobiliare. Questo cambiamento, atteso da oltre un anno, è stato ufficialmente pubblicato in Gazzetta Ufficiale con il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM) del 14 gennaio 2025, n. 13. L’esclusione di questi strumenti finanziari dal calcolo dell’ISEE è una misura che può ridurre l’indicatore economico delle famiglie, aumentando così le possibilità di accedere a prestazioni sociali agevolate, come l’assegno unico per i figli, i bonus per la prima infanzia e le riduzioni sulle bollette. Tuttavia, per beneficiare di questa modifica, chi ha già presentato la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) per il 2025 dovrà aggiornarla.
Vediamo nel dettaglio cosa cambia, chi ne beneficia e come adeguarsi alle nuove regole.
Buoni postali e titoli di Stato fuori dal calcolo ISEE: cosa prevede la norma
Il nuovo regolamento modifica il DPCM n. 159 del 2013, che disciplina il calcolo dell’ISEE, introducendo un nuovo articolo, il 4-bis. Questa norma stabilisce che:
“Dal patrimonio mobiliare sono esclusi i titoli di Stato di cui all’articolo 3 del DPR 30 dicembre 2003, n. 398, i buoni fruttiferi postali, inclusi quelli trasferiti allo Stato, e i libretti di risparmio postale, fino a un massimo complessivo di 50.000 euro.”
In altre parole, queste risorse finanziarie, fino alla soglia indicata, non incideranno più sul calcolo dell’ISEE, rendendo l’indicatore economico più basso per molte famiglie.
Questa modifica è stata introdotta con la Legge di Bilancio 2024 (L. 213/2023, art. 1, comma 184) per incentivare il risparmio su strumenti finanziari considerati sicuri e di interesse pubblico. Tuttavia, la sua applicazione è stata ritardata fino alla pubblicazione del regolamento attuativo.
Chi ne beneficia e quali sono gli effetti pratici
L’esclusione di buoni postali e titoli di Stato fino a 50.000 euro avvantaggia le famiglie con risparmi investiti in questi strumenti, che potranno vedere il loro ISEE ridursi, aumentando così l’accesso a prestazioni sociali agevolate.
È importante sottolineare che la soglia di esclusione è di 50.000 euro complessivi per nucleo familiare. Se una famiglia possiede buoni postali per 30.000 euro e titoli di Stato per 25.000 euro, solo 50.000 euro saranno esclusi, mentre i restanti 5.000 euro verranno conteggiati nel patrimonio mobiliare.
Cosa fare se si è già calcolato l’ISEE 2025
Chi ha già presentato la DSU per il 2025 prima del 5 marzo dovrà aggiornarla per beneficiare della nuova norma. L’ISEE è infatti calcolato sulla base dei dati patrimoniali aggiornati al 31 dicembre dell’anno precedente, e la modifica introdotta dal DPCM è retroattiva per il 2025.
Per aggiornare l’ISEE, è necessario:
- Compilare una nuova DSU online tramite il sito dell’INPS o con l’aiuto di un CAF;
- Indicare nuovamente i dati patrimoniali, tenendo conto dell’esclusione dei buoni postali e dei titoli di Stato fino a 50.000 euro;
- Attendere il nuovo calcolo ISEE, che sarà rielaborato sulla base delle nuove regole.
Chi aggiorna l’ISEE entro il 30 giugno 2025 potrà anche recuperare gli arretrati delle prestazioni spettanti, come l’assegno unico per i figli.
Impatto sulle prestazioni sociali: assegno unico e bonus nido
L’esclusione di questi strumenti finanziari dal calcolo ISEE avrà un impatto significativo sulle prestazioni sociali legate all’indicatore economico.
Uno degli effetti principali riguarda l’assegno unico universale per i figli. Per ottenere l’importo corretto, l’ISEE aggiornato deve essere presentato entro il 28 febbraio di ogni anno. Tuttavia, poiché la nuova norma entra in vigore solo il 5 marzo 2025, chi ha già presentato la DSU senza considerare l’esclusione dei buoni postali dovrà aggiornarla e riceverà gli arretrati nei mesi successivi.
Anche il bonus nido e altre agevolazioni per la prima infanzia potrebbero essere più facilmente accessibili per le famiglie che vedono il loro ISEE ridursi grazie a questa modifica.
Opportunità per molte famiglie, ma con qualche limite
L’entrata in vigore del nuovo regolamento ISEE rappresenta una svolta per molte famiglie risparmiatrici, che potranno ridurre il proprio indicatore economico e accedere a maggiori agevolazioni sociali.
Tuttavia, questa misura non è retroattiva per il 2024, e non tutti i risparmi sono esclusi: solo buoni postali, libretti di risparmio postale e titoli di Stato fino a 50.000 euro rientrano nella nuova norma.
Per chi ha già presentato l’ISEE 2025, è fondamentale aggiornare la DSU per poter beneficiare dei vantaggi della riforma.
Il cantiere ISEE, però, resta aperto: il Governo ha annunciato ulteriori modifiche, tra cui semplificazioni per la DSU online e possibili nuove esclusioni patrimoniali.
Nel frattempo, chi possiede buoni postali o titoli di Stato farebbe bene a verificare se e quanto questa novità può incidere sul proprio ISEE, per non perdere l’opportunità di accedere a prestazioni economiche più vantaggiose.
In sintesi
IN SINTESI Quali sono le principali novità sul calcolo dell’ISEE a partire dal 5 marzo 2025? Dal 5 marzo 2025, i buoni fruttiferi postali, i libretti di risparmio postale e i titoli di Stato fino a 50.000 euro non saranno più considerati nel patrimonio mobiliare ai fini del calcolo dell’ISEE. Questa modifica è stata ufficialmente introdotta con il DPCM del 14 gennaio 2025, n. 13, e ha l’obiettivo di ridurre l’indicatore economico per molte famiglie, aumentando le possibilità di accedere a prestazioni sociali agevolate. Quali strumenti finanziari vengono esclusi dal calcolo dell’ISEE? La norma stabilisce che dal patrimonio mobiliare non saranno più considerati i titoli di Stato previsti dall’articolo 3 del DPR 30 dicembre 2003, n. 398, i buoni fruttiferi postali (inclusi quelli trasferiti allo Stato) e i libretti di risparmio postale, fino a un massimo di 50.000 euro per nucleo familiare. Perché è stata introdotta questa modifica? La misura, inserita nella Legge di Bilancio 2024 (L. 213/2023, art. 1, comma 184), ha lo scopo di incentivare il risparmio su strumenti finanziari considerati sicuri e di interesse pubblico. Tuttavia, la sua applicazione è stata posticipata fino alla pubblicazione del regolamento attuativo, avvenuta con il DPCM n. 13 del 2025. Chi beneficerà di questa novità e quali sono gli effetti pratici? Le famiglie che possiedono risparmi investiti in questi strumenti vedranno ridursi il loro ISEE, aumentando così la possibilità di accedere a prestazioni sociali agevolate. Ad esempio, una famiglia con un ISEE di 20.000 euro e 40.000 euro in buoni fruttiferi postali potrebbe vedere l’ISEE ridursi a circa 15.000 euro, beneficiando di un assegno unico più elevato o di bonus scolastici e per la prima infanzia. La soglia di esclusione è di 50.000 euro complessivi per nucleo familiare, quindi eventuali importi superiori saranno comunque considerati nel calcolo dell’ISEE. Cosa devono fare le famiglie che hanno già presentato l’ISEE 2025? Chi ha già presentato la DSU per il 2025 prima del 5 marzo dovrà aggiornarla per beneficiare della nuova normativa. Poiché l’ISEE viene calcolato sui dati patrimoniali al 31 dicembre dell’anno precedente, l’esclusione di questi strumenti finanziari avrà effetto retroattivo per il 2025. Per aggiornare l’ISEE, sarà necessario presentare una nuova DSU online tramite il sito dell’INPS o con il supporto di un CAF, indicando i dati patrimoniali ricalcolati secondo le nuove regole. Quali sono gli impatti sulle prestazioni sociali, come l’assegno unico e il bonus nido? L’esclusione di questi strumenti finanziari dal calcolo ISEE influenzerà direttamente le prestazioni sociali basate sull’indicatore economico. L’assegno unico universale per i figli, ad esempio, viene calcolato in base all’ISEE presentato entro il 28 febbraio di ogni anno. Tuttavia, con l’entrata in vigore della nuova norma il 5 marzo 2025, chi ha già presentato la DSU senza questa esclusione dovrà aggiornarla e potrà ricevere gli arretrati nei mesi successivi. Anche il bonus nido e altre agevolazioni per la prima infanzia diventeranno più accessibili per le famiglie con un ISEE più basso grazie alla modifica normativa. |
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