Marco Balich: «Porterò la moda alle Olimpiadi di Milano-Cortina 2026»

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Finanziamenti personali e aziendali

Prestiti immediati

 


{mfgraph}

«Carla Bruni in Armani portò la bandiera italiana alla mia prima apertura olimpica a Torino 2006. Per Milano Cortina 2026 la moda avrà un ruolo importante». Parola di Marco Balich, numero uno di Bws-Balich wonder studios, che in un’intervista esclusiva a MFF parla per la prima volta della cerimonia che il 6 febbraio del prossimo anno darà l’avvio ai giochi invernali. «Un’inaugurazione olimpica è l’evento più visto al mondo. I giochi estivi superano i 2,8 miliardi di spettatori. Quelli invernali superano gli 1,8 miliardi. I mondiali di calcio sfiorano il miliardo. Se pensiamo che Avatar, il più grande campione di incassi nella storia del cinema, è stato visto da 800 milioni di persone, si capisce di che tipo di impatto stiamo parlando».

La cerimonia per Milano Cortina 2026 sarà la prima diffusa della storia dei giochi. «Non soltanto saremo collegati dalle due città ospitanti, ma ci saranno collegamenti da altre tre location. Complessivamente si tratterà di uno show con 8-10mila comparse, con un lavoro di due anni alle spalle e prove di sei mesi», prosegue Marco Balich, il cui studio annovera il maggior numero di cerimonie olimpiche organizzate, fra cui quelle di Rio de Janeiro 2016 e l’apertura dei Mondiali di calcio in Qatar del 2022. «In Brasile convinsi Gisele Bündchen a sfilare su una passerella di 150 metri. Fu una grande emozione. Ma a Torino 2006 oltre a Carla Bruni in Giorgio Armani, Eva Herzigova incarnò una venere sempre in Armani e Moschino vestì con abiti-scultura gli 89 portacartelli che precedevano l’ingresso delle 89 squadre di atleti partecipanti».

Mutuo 100% per acquisto in asta

assistenza e consulenza per acquisto immobili in asta

 

Gisele Bündchen che sfila alla cerimonia di apertura delle Olimpiadi di Rio de Janeiro 2016 (courtesy Bws-Balich wonder studios)

Quali maison parteciperanno all’inaugurazione del 2026?

Stiamo lavorando con nomi autorevoli. La moda sarà presente come è doveroso. Si tratta forse del biglietto da visita più noto dell’Italia nel mondo. I nomi però saranno svelati a fine estate. Come quelli degli altri talent. A Torino 2006 parteciparono Roberto Bolle e Luciano Pavarotti, tra gli altri. Non saremo da meno.

Ma quando sapremo i nomi coinvolti?

Ci sarà una conferenza stampa a fine estate. Stiamo lavorando al massimo livello. I grandi nomi che immaginate per la moda ci saranno. E si tratterà di un grande show inclusivo.

Marco Balich: «Porterò la moda alle Olimpiadi di Milano-Cortina 2026»

Quanto lavoro richiede organizzare un’apertura olimpica?

Intanto bisogna aggiudicarsi una gara. E poi il lavoro si struttura su due anni. I primi sei mesi sono di brain storming. I sei mesi successivi servono al booking dei talent e di tutto il team. Il terzo semestre serve a realizzare scene, costumi e tutto l’hardware. Gli ultimi sei mesi sono di prove.

Quante persone sono coinvolte? Il tutto ricorda l’organizzazione di una sfilata su scala gigante. Anche per trucco e outfit?

Si tratta di eventi con 8-10mila comparse. E almeno 100 o 200 star planetarie. Immaginate una sfilata in cui anziché 100 o 200 modelle, in un tempo di tre ore bisogna vestire 10mila persone. il backstage ricorda il check-in di un aeroporto. Dove ci sono 8mila paia di scarpe tutte in fila con la polaroid e look. Con almeno 2mila vestiaristi altri 4mila make-up artist con timing di 30 secondi a trucco.
Con partnership come l’ultima di Lvmh per le Olimpiadi di Parigi, la moda sta abbracciando di più lo sport. Perché secondo lei?

Finanziamenti personali e aziendali

Prestiti immediati

 

Sicuramente c’è un avvicinamento verso l’esperienzialità e non solo la visione degli addetti ai lavori. Questo è un po’ il pensiero che ho io, che in qualche modo era quello che mi sembra di capire da ignorante, che Virgil Abloh ha portato da Louis Vuitton. Che ha portato contaminazioni e democratizzazione. Stilisti come Dolce&Gabbana esplorano tanto l’esperienzialità. Penso all’ultima mostra che a Parigi sta ottenendo un grande successo.

Sfilate come quella della scenografa Es Devlin per Saint Laurent a Marrakech richiedono tante persone. Quante ce ne sono nel suo team ?

Fino a un anno prima dell’evento si lavora in 20-40 persone. Negli ultimi sei mesi si arriva a 900 persone per coordinare tutto.

Marco Balich (courtesy Bws-Balich wonder studios)
Marco Balich (courtesy Bws-Balich wonder studios)

Le Olimpiadi di Parigi saranno lo spettacolo da battere?

Della viewership ho già parlato. Sicuramente l’idea di un’Olimpiade diffusa in città è stata del tutto innovativa. In genere, tuttavia, non si affida un evento del genere a un solo regista (nel caso di Parigi, la star delle regie d’opera Thomas Jolly. Qui in Italia ci potrebbero essere i Gio Forma che lavorano con il Teatro alla Scala, ndr). Si preferisce dare l’incarico a un comitato che possa contemplare diversi aspetti e sensibilità. Con 2,2 o 2,8 miliardi di spettatori serve attenzione alle diverse culture. A Parigi lasciare il presidente Sergio Mattarella o il re Felipe di Spagna sotto la pioggia sono stati degli scivoloni difficilmente perdonabili in eventi del genere. Detto questo, c’erano molte idee bellissime.

Quanti spettatori raggiungerete?

Le numeriche sono da kolossal. L’apertura dell’Olimpiade estiva è seguita da 2,8 miliardi di spettatori certificati senza l’Africa. Subito dopo ci sono i giochi invernali con 2,2 miliardi. La finale dei mondiali di calcio è 1,9 miliardi. La cerimonia degli Oscar è vista da 185 milioni di persone…

Carta di credito con fido

Procedura celere

 

E i budget? Sono altrettanto stellari?

Atene 2004, forse la più bella inaugurazione che abbia presente, è costata allora 280 milioni. Rio de Janeiro nel 2016 ne costò 90. Per questa i numeri non ci sono ancora. Ma sono dati che poi verranno diffusi in grande trasparenza. (riproduzione riservata)



Vai al VideoCenter di Milano Finanza

Tapestry cede Stuart Weitzman a Caleres per 105 milioni di dollari

Finanziamo agevolati

Contributi per le imprese

 




Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link