Presentata dalla Commissione Europea la nuova tabella di marcia per un’agricoltura più competitiva, innovativa, resiliente e sostenibile. Uno dei punti salienti del nuovo corso riguarda la semplificazione normativa, ovvero più agricoltura e meno moduli da compilare
Presentata la nuova visione per l’agricoltura e l’alimentazione europee
Qual è la visione per l’agricoltura e l’alimentazione europea? La Commissione Europea ha reso nota stamane la sua “Vision for Agriculture and Food“, ambiziosa tabella di marcia per un settore agroalimentare a prova di futuro. Restano fermi i punti chiave della sostenibilità, ma si inseriscono anche posizioni nuove che riguardano la competitività e la resilienza per un sistema che deve essere più attrattivo per gli operatori agroalimentari di oggi e di domani.
Semplificazione e innovazione per essere più competitivi
Prerequisiti del nuovo orientamento europeo sono la semplificazione normativa e la spinta all’innovazione tecnologica e alla digitalizzazione per favorire la transizione verde, come ha dichiarato Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Europea: «Gli agricoltori sono al centro del sistema di produzione alimentare dell’Unione Europea. Grazie al loro duro lavoro quotidiano abbiamo cibo sicuro e di alta qualità.
Tuttavia, i nostri agricoltori devono affrontare le crescenti sfide della concorrenza globale e del cambiamento climatico. Ecco perché oggi offriamo una strategia globale che rende l’agricoltura più attraente, più resiliente e più sostenibile».
Cosa cambierà nella PAC
Il quadro finanziario pluriennale prevede una semplificazione della PAC (Politica Agricola Comune). In concreto, gli agricoltori che si impegnano attivamente nella produzione alimentare avranno un sostegno diretto; particolare attenzione andrà ai giovani agricoltori e a coloro che coltivano in zone soggette a vincoli naturali.
La nuova visione per l’agricoltura e l’alimentazione delineata anche dal commissario Christophe Hansen per l’Agricoltura e lo sviluppo rurale parla di sostegno al settore, di protezione dalla concorrenza sleale, di compattezza nell’affrontare shock e minacce geopolitiche.
Interventi mirati, non più soluzioni uguali per tutti
Considera l’agricoltura un asse portante della sovranità alimentare europea, della competitività, della sostenibilità, indispensabile alla vita delle regioni rurali.
Ma soprattutto non vede nell’agricoltura una causa del degrado ambientale ma una parte della soluzione.
Finalmente si riconosce che l’agricoltura in Europa è estremamente diversificata. Un punto di forza che richiede interventi mirati per sfide diverse, non più risposte uguali per tutti.
I principi alla base della nuova politica europea per l’agricoltura
- Equa retribuzione – Gli agricoltori non possono vendere a prezzi inferiori ai costi di produzione. Da un lato il sostegno pubblico al reddito, dall’altro lo stimolo verso l’innovazione e nuovi modelli di business.
- Ricambio generazionale – Non solo reddito e investimenti. Sono allo studio misure nazionali per rimuovere gli ostacoli al ricambio generazionale come incentivi fiscali e regimi pensionistici.
- Concorrenza globale sleale – Gli agricoltori e il settore agroalimentare hanno bisogno di condizioni di parità, ovvero un maggiore allineamento sugli standard di produzione per le importazioni. Un esempio per tutti sono i pesticidi: i più pericolosi vietati nell’UE per motivi sanitari e ambientali non dovrebbero entrare nel mercato comunitario attraverso prodotti importati.
- Burocrazia – Più agricoltura, meno moduli da compilare. La riduzione della burocrazia è un prerequisito indispensabile per la competitività.
- Agricoltura e ambiente – Agricoltura e alimentazione sono parte della soluzione per la mitigazione dei cambiamenti climatici. Gli agricoltori sono i primi custodi del territorio, consapevoli che il futuro dell’agricoltura dipende dalla salute dei suoli, dell’acqua, della biodiversità e degli impollinatori. Ricerca e innovazione possono fornire gli strumenti per ridurre ulteriormente le emissioni dell’agricoltura e incoraggiare pratiche che proteggono l’ambiente e la biodiversità.
- Agricoltura, cibo e territorio – Il legame tra agricoltura, cibo e territorio è un biglietto da visita per l’Europa. Per questo intendiamo proporre forum annuali che coinvolgono tutti i rappresentanti della filiera alimentare e puntare sulla corretta informazione dei cittadini affinché siano in grado di fare scelte consapevoli.
«Una visione che manca di visione» secondo l’EEB
Sull’altro lato del tavolo si posiziona EEB (European Environmental Bureau), la rete di organizzazioni ambientali più grande d’Europa, che ritiene debole e deludente il programma presentato della Commissione Europea, che rimprovera di avere «una visione che manca di visione».
Dopo aver guidato con successo tutte le parti del sistema agroalimentare verso una significativa opinione condivisa sul futuro dell’agricoltura in Europa, i funzionari hanno compiuto solo piccoli passi nella giusta direzione oggi. I piani annunciati non riflettono le misure coraggiose concordate all’unanimità e necessarie per sostenere il tipo di agricoltura a lungo termine, sostenibile e resiliente al clima di cui l’Europa ha un gran bisogno».
In particolare, le critiche dell’EEB riguardano:
- la mancanza di misure e obiettivi ambientali o di un aumento del budget per i pagamenti ambientali alle aziende agricole;
- un timido sforzo per riformare i pagamenti di sostegno al reddito basati sulla superficie, anziché dare «un sostegno al reddito per alcuni agricoltori attivi, ma in modo molto più mirato»;
- la possibilità di smantellare le ultime norme ambientali rimaste legate ai pagamenti del reddito agricolo in nome della semplificazione;
- la mancanza di piani per cambiare le diete a base di carne e latticini, sono dannose per l’ambiente e la salute umana;
- nella fase finale del processo, la Commissione ha rimosso l’impegno di lungo periodo per fermare l’esportazione di pesticidi pericolosi già vietati nell’UE.
Giudicato invece positivamente l’impegno ad affrontare la dipendenza dell’Europa da fertilizzanti e cereali stranieri per alimentare gli animali da allevamento, come pure quello sulle norme per migliorare il benessere degli animali.
La nuova tabella di marcia per l’agricoltura vista dall’Italia
Confagricoltura
Confagricoltura apprezza la discontinuità rispetto alla precedente Commissione che si evidenzia «nella prioritaria dimensione economica e sociale, nei concetti nuovi di redditività, competitività, semplificazione, forte spinta verso l’innovazione, decisioni prese sulla base delle evidenze scientifiche, senza dimenticare la sostenibilità e la valorizzazione delle aree rurali».
Un importante cambio di passo nei confronti dell’agricoltura: «Il settore primario e la figura dell’agricoltore sono al centro di una nuova visione lontana dalle ideologie che in questi anni hanno fatto perdere competitività all’Europa. Esprimiamo apprezzamento al commissario Hansen e garantiamo il nostro sostegno in questa direzione».
Confagricoltura, inoltre, si impegna da tempo su temi come «il rafforzamento delle filiere, la trasparenza e la tracciabilità per garantire ai cittadini prodotti sempre più sicuri, aumentando anche la loro consapevolezza rispetto a questi temi».
La nuova linea politica europea va sostenuta con risorse adeguate, per raggiungere la neutralità climatica entro il 2050 anche con il contributo dell’agricoltura.
Infine, la nuova PAC «dovrà mantenere la sua fisionomia europea con un nuovo equilibrio tra la salvaguardia delle piccole imprese e la spinta propulsiva delle aziende agricole che operano sui mercati internazionali».
Coldiretti e Filiera Italia
Finalmente la visione per l’agricoltura e l’alimentazione non è più condizionata dall’ideologia, ma «occorre garantire l’autonomia del bilancio della Pac se vogliamo davvero salvaguardare il futuro della produzione alimentare nell’Unione», sostengono Coldiretti e Filiera Italia.
Molti temi al centro della nuova tabella di marcia UE coincidono con le posizioni di Coldiretti: «sostegno al reddito dei veri agricoltori a partire dai più giovani, obbligo dell’origine in etichetta con indicazione del Paese, reciprocità negli accordi commerciali, controlli più efficaci alle frontiere europee, potenziamento del contrasto alle pratiche sleali, rilancio dell’importanza delle produzioni zootecniche e di modelli di economia circolare anche attraverso il digestato, e per la prima volta seppur ancora in maniera generica, il tema allarmante del consumo crescente di cibi ultraformulati e non naturali.
Inoltre, come più volte richiesto da Coldiretti e Filiera Italia, assicurare un utilizzo sostenibile di agrofarmaci senza restrizioni in assenza di alternative. Significativo anche il passaggio sulle TEA».
Sottolinea Filiera Italia che «in un momento in cui l’UE deve tornare protagonista in un contesto geopolitico complesso, la sicurezza alimentare diventa un’assoluta priorità.
Per tale obiettivo è fondamentale che la produzione agricola europea possa contare su risorse adeguate indispensabili anche ad assicurare al consumatore prodotti alimentari di qualità ad un prezzo accessibile»
CIA-Agricoltori Italiani
Per CIA-Agricoltori Italiani «nel paper sul futuro dell’agricoltura UE del commissario Christophe Hansen c’è la risposta alle richieste, avanzate da tempo all’Europa, rispetto a PAC e semplificazione, reddito equo e sostenibilità, lotta alle fitopatie e gestione del rischio, reciprocità e trasparenza, fino al rilancio delle aree interne, al ricambio generazionale e alla previsione di una strategia di resilienza idrica. Positivo, dunque, il giudizio di Cia-Agricoltori Italiani che trova innegabile il cambio di passo narrativo, una svolta importante se confermata dai fatti».
«L’agricoltura può tornare davvero a essere attraente e autorevole. Il cibo buono e sicuro deve tutto ad aziende agricole solide, territori forti, generazioni di imprenditori messi nelle condizioni di innovare e al legame da ristabilire tra questi tre attori. Grazie al commissario Hansen per il tenore dell’impegno scritto, adesso serve la certezza dei regolamenti, ma soprattutto del budget. C’è un lavoro importante da fare per la revisione del Quadro Finanziario Pluriennale e occorre una valutazione seria della proposta di un Piano unico per l’utilizzo dei fondi di coesione e PAC».
Cosa pensano i cittadini delle politiche UE per l’agricoltura
I risultati dell’indagine Eurobarometro mostrano l’apprezzamento dei cittadini per gli agricoltori e per le politiche agricole dell’UE:
- per il 92% l’agricoltura e le zone rurali sono importanti per il nostro futuro,
- il 52% le considera “molto importanti”,
- il 56 % ritiene adeguato il sostegno finanziario dell’UE agli agricoltori per contribuire a stabilizzare il loro reddito,
- l’88% è favorevole all’erogazione di sussidi UE agli agricoltori per l’attuazione di pratiche agricole benefiche per il clima e l’ambiente,
- il 62% concorda sul fatto che l’agricoltura ha già dato un contributo importante nella lotta al cambiamento climatico.
Priorità e aspettative
Vediamo ora quali sono le priorità e le aspettative dei cittadini in merito all’agricoltura:
- garantire un approvvigionamento alimentare stabile nell’UE in ogni momento (94%),
- garantire prezzi alimentari ragionevoli per i consumatori (92%),
- garantire una gestione sostenibile delle risorse naturali (91%),
- rafforzare il ruolo dell’agricoltore nella filiera alimentare (90%).
Accordi commerciali e marchi di qualità
I cittadini europei ritengono che gli accordi commerciali dell’UE siano un successo e che apportino benefici sia all’agricoltura che ai consumatori.
In particolare, il 73% ritiene che questi accordi commerciali aumentino le esportazioni di prodotti agricoli dell’UE in tutto il mondo e promuovano le norme comunitarie in materia di lavoro e ambiente, compreso il benessere degli animali per la produzione agricola in altri paesi (71%).
Il 56% dei cittadini UE conosce i marchi di qualità europei e il logo dell’agricoltura biologica. Minore è la conoscenza dei loghi dell’indicazione geografica protetta (IGP) e della denominazione di origine protetta (DOP).
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