Effettua la tua ricerca
More results...
Mutuo 100% per acquisto in asta
assistenza e consulenza per acquisto immobili in asta
È una delle più fertili relazioni della storia teatrale quella tra Giuseppe Verdi e William Shakespeare. Nelle sue lettere, il Maestro di Busseto è arrivato a definire il Bardo “papà Shakespeare”. E d’altronde di questo legame profondo sono prova inconfutabile alcuni dei capolavori stessi di Verdi, ispirati a pietre miliari della produzione del drammaturgo inglese. Il compositore entra in contatto con le opere di Shakespeare relativamente presto, ma è soprattutto dopo il 1847, con il Macbeth, che inizia a immergersi profondamente nel mondo del Bardo. Nel corso della sua carriera, tornerà più volte sui suoi drammi, traendone ispirazione per Otello (1887) e Falstaff (1893), due capolavori della sua maturità artistica. Più volte manifestò il desiderio di musicare altre opere shakespeariane, tra cui Re Lear, ma il progetto non si concretizzò mai. A questo felice “sodalizio” capace di andare oltre la distanza spazio-temporale che separa l’universo elisabettiano e quello dell’Italia verdiana, è nato il programma del Festival Verdi 2025, in scena a Parma e Busseto dal 20 settembre al 19 ottobre. Un’edizione che ha ben due anniversari da celebrare: i suoi 25 anni, e i dieci del Verdi Off.
Si parte il 20 settembre con la Verdi Street Parade, una festosa parata di spettacoli nel centro storico di parma, con Imaginarium Studio, Elodie Lebigre e gli Artisti del Carnevale di Viareggio, che coinvolgerà oltre 1.000 artisti, ensemble corali e orchestrali, bande, cantanti, attori, ballerini, artisti di strada, acrobati e artisti visivi. Dal 21 settembre nella chiesa sconsacrata di Galleria San Ludovico spazio a Il sonno uccidesti, progetto artistico ispirato a Macbeth commissionato a Damiano Michieletto e Paolo Fantin che esplora le ossessioni dell’uomo che lo conducono all’isolamento e al dolore psichico.
Ruotano naturalmente attorno al Bardo le tre produzioni principali della kermesse, ovvero Otello (26 settembre, 5, 11, 19 ottobre) per la direzione di Roberto Abbado e la regia di Federico Tiezzi, che sarà presentato al Teatro Regio di Parma; il Macbeth, nella versione del 1847 (27 settembre, 4, 9, 17 ottobre) con la direzione di Francesco Lanzillotta e la regia di Manuel Renga, e infine il Falstaff (3, 12, 16 ottobre), direzione di Michele Spotti e regia di Jacopo Spirei. Per la prima volta, Otello e Falstaff verranno eseguiti in edizioni critiche curate da Linda B. Fairtile e Gabriele Dotto, che riportano in luce dettagli inediti delle partiture originali.
Ad arricchire il Festival, ci saranno come sempre altri concerti ed eventi speciali, tra cui la Messa da Requiem (18 ottobre), diretta da Robert Treviño, il Gala Verdiano (10 ottobre), sotto la direzione di Paolo Carignani, Fuoco di Gioia (14 ottobre), gala lirico benefico organizzato dal Gruppo Appassionati Verdiani – Club dei 27 e il Concerto del Quartetto Luigi Magnani (2 ottobre), diretto da Michele Gamba. Nei suoi vari appuntamenti il Festival ospiterà artisti di fama internazionale, tra cui Fabio Sartori, Ariunbaatar Ganbaatar, Mariangela Sicilia, Davide Luciano, Misha Kiria, Roberta Mantegna, Marta Torbidoni e Michele Pertusi. Inoltre, saranno coinvolti i giovani talenti dell’Accademia Verdiana, diretta da Francesco Izzo.
E sull’incontro tra Verdi e Shakespeare si concentra anche la sezione Ramificazioni che presenta quattro nuovi lavori di autori di diverse generazioni, radicandosi nella contemporaneità. Tra le produzioni inedite spiccano Timon Études di Luca Francesconi, ispirato a Timon of Athens, in prima assoluta all’Auditorium Paganini con l’Orchestra Sinfonica di Milano diretta da Maxime Pascal; Gradus in scena, un progetto teatrale che include Fugues. The Art of Running (composizione musicale di Fernando Strasnoy, libretto di Giuliana Kiersz, regia e coreografia di Gaetano Palermo, Michele Petrosino) e 89 Seconds to Midnight (composizione musicale di Maria Vincenza Cabizza, libretto e regia di Lisa Caraccioli, coreografia di Daisy Ransom Phillips, scene di Francesca Sgariboldi) in scena al Teatro Farnese. Una grande novità è Disdemona_Δυσδαιμονία Cattiva stella, commissione del Festival Verdi in prima assoluta a Lenz Fondazione, vincitrice lo scorso anno del Premio Ubu, che oltre ad affermare la volontà di collaborazione con le più stimolanti realtà creative del territorio, vuole presentare, negli spazi rigenerati del Wopa, una composizione performativa, visuale e sonora, ispirata a Otello di Verdi e di Shakespeare, introducendo nella programmazione del Festival dimensioni nuove e non convenzionali. Verdi Off, invece, festeggia la sua X edizione riproponendo gli spettacoli iconici che hanno contraddistinto il suo percorso decennale, ribadendo la propria vocazione a innovazione, multidisciplinarietà, contemporaneità, inclusione, attenzione alle comunità più fragili.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link