Giornata mondiale della giustizia sociale 2025 • Istituto Figlie di Maria Ausiliatrice

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Roma (Italia). Il 20 febbraio 2025 si celebra la Giornata Mondiale della Giustizia Sociale, istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 2007 per sostenere l’impegno della comunità internazionale e sensibilizzare le istituzioni e l’opinione pubblica riguardo all’importanza dell’equità, dell’uguaglianza e dell’accesso ai diritti fondamentali per tutti gli individui. È stata celebrata per la prima volta nel 2009 con il tema “Potenziare l’Inclusione: Rafforzare le protezioni contro le disuguaglianze”.

Nel commemorare questa giornata, si può riflettere su queste domande: Qual è il significato di questa giornata per me? Come può un individuo contribuire alla giustizia sociale?

Il tema di quest’anno, “Potenziare l’inclusione: Colmare i divari per la Giustizia Sociale” invita alla relazione. Esorta a fare spazio per tutti nel proprio cuore e nella società e a costruire relazioni significative. La vera giustizia sociale va oltre le parole: richiede azione, consapevolezza e un impegno costante per l’inclusione. Potenziare l’inclusione significa riconoscere e affrontare le barriere sistemiche che emarginano individui e comunità. Significa colmare le lacune nell’accesso, nella rappresentanza e nelle opportunità, affinché ogni persona, indipendentemente dal proprio contesto, possa partecipare pienamente alla società.

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Riflettendo su questo tema, si può chiedersi come ciascuno possa diventare un agente di cambiamento, favorendo ambienti in cui la giustizia non sia solo un ideale, ma una realtà vissuta.

Nell’era dell’avanzamento tecnologico e della connettività costante, può sembrare paradossale che, pur essendo più connessi che mai, si rischia di essere travolti, distratti da continue sollecitazioni che allontanano dal costruire legami autentici. Di conseguenza, si può sentirsi sempre più disconnessi da Dio, dagli altri e da se stessi. Quando queste tre connessioni fondamentali perdono di significato, diventa più difficile coltivare relazioni profonde, portando a una crescente insensibilità verso il mondo circostante. Più si diventa indifferenti, maggiore è il divario che si crea tra se stessi e gli altri.

Per questo, ogni individuo su questo pianeta ha un ruolo significativo nel contribuire alla costruzione di un mondo giusto. Una relazione solida con Dio, con sé stessi e con gli altri è essenziale per favorire la trasformazione personale e sociale.

Nel contesto della missione tra i giovani, ci si rende conto che i ragazzi ricercano autenticità, senso e vicinanza, ma spesso faticano a sentirsi veramente in relazione con Dio, con se stessi e con gli altri. Le distrazioni, le pressioni sociali e il costante ‘rumore digitale’ possono rendere difficile la crescita spirituale e la costruzione di relazioni significative. Tuttavia, rendendo la fede personale, determinante e orientata all’azione, si può aiutarli ad approfondire il loro rapporto con Dio, a comprendere meglio se stessi e a costruire comunità forti e amorevoli. La vera relazione è ciò può dare loro stabilità e un senso duraturo a ciò che vivono.

Nella notte di Natale 2024, Papa Francesco ha detto: “Sorelle, fratelli, questo è il Giubileo, questo è il tempo della speranza! Esso ci invita a riscoprire la gioia dell’incontro con il Signore, ci chiama al rinnovamento spirituale e ci impegna nella trasformazione del mondo, perché questo diventi davvero un tempo giubilare: lo diventi per la nostra madre Terra, deturpata dalla logica del profitto; lo diventi per i Paesi più poveri, gravati da debiti ingiusti; lo diventi per tutti coloro che sono prigionieri di vecchie e nuove schiavitù”.

Giustizia e speranza sono il fondamento della crescita personale e del cambiamento sociale. L’interazione tra queste due forze crea un ciclo di empowerment: la speranza accende il desiderio di cambiamento, mentre la giustizia fornisce i mezzi per realizzarlo. La giustizia rafforza la speranza, assicurando che la fiducia nell’equità non sia malriposta. La speranza sostiene i movimenti e gli sforzi verso un progresso continuo.

Si può immaginare la Giustizia come un ponte e la Speranza come il Faro di Luce in questo cammino. La giustizia è il ponte, che fornisce il percorso strutturale verso l’equità e la correttezza, mentre la speranza è il faro di luce, che illumina la strada da percorrere anche nei momenti più bui. Insieme, danno forza agli individui e alle comunità per superare l’oppressione, sanare le divisioni e lavorare per un futuro migliore. È il ponte che collega le persone ai loro diritti, garantendo che la giustizia prevalga sull’oppressione e che la responsabilità trionfi sull’impunità.

Una società giusta fornisce procedure, leggi, istituzioni e standard etici che sostengono l’uguaglianza e proteggono i più vulnerabili. Senza giustizia, il caos prende il sopravvento. Quando gli individui si sentono privati dei loro diritti o soggetti a discriminazione, il risentimento cresce, portando a disordini. La giustizia è una forza stabilizzatrice, che risolve i conflitti, affronta le ingiustizie e favorisce l’armonia. Tuttavia, la giustizia da sola non basta; le persone devono credere che un futuro migliore sia possibile. Ed è qui che entra in gioco la speranza.

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La speranza è la luce incrollabile che ispira gli individui a continuare a lottare, anche di fronte all’ingiustizia. La speranza non nega le difficoltà che le persone affrontano; piuttosto, fornisce la forza per resistere e l’orizzonte per tendere al cambiamento. Grandi figure come Martin Luther King, Nelson Mandela e Malala Yousafzai hanno incarnato la speranza mentre combattevano per la giustizia. La loro incrollabile fiducia in un domani migliore ha contribuito a colmare le disparità e le ingiustizie, dimostrando che la speranza è un potente motore di trasformazione.

Costruire un mondo giusto e carico di speranza è una responsabilità. Per coltivare un mondo in cui giustizia e speranza crescano insieme, individui e istituzioni devono collaborare. I governi devono sostenere leggi giuste, le comunità devono promuovere l’inclusione e le persone devono ispirarsi a vicenda con la speranza. Il ponte della giustizia garantisce che nessuno venga lasciato indietro, mentre il faro della speranza ricorda che un mondo migliore è sempre a portata di mano. Navigando nelle complessità della vita, è necessario aggrapparsi a entrambe, assicurandosi che la giustizia prevalga e che la luce della speranza non si spenga mai.

“Godiamo di uno spazio di corresponsabilità capace di avviare e generare nuovi processi e trasformazioni. (…) ci vuole solo il desiderio gratuito, puro e semplice di essere popolo, di essere costanti e instancabili nell’impegno di includere, di integrare, di risollevare chi è caduto” (Papa Francesco, Fratelli tutti, 77).



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