I pannelli fotovoltaici sono elementi fondamentali della transizione energetica, ma il loro impatto sull’ambiente solleva qualche interrogativo. C’è chi evidenzia come la loro installazione possa aumentare il consumo di suolo e ridurre la biodiversità, ponendo la questione di un equilibrio tra esigenze energetiche e tutela dell’ecosistema. È possibile conciliare entrambe le necessità? A questa domanda prova a rispondere il report del Wwf “Un’energia che fa bene alla natura: i benefici del fotovoltaico per la biodiversità“.
Il fotovoltaico come supporto per le piante
Lo studio evidenzia come i pannelli fotovoltaici possano avere un impatto positivo sull’ecosistema locale, favorendo la creazione di microclimi adatti allo sviluppo della flora autoctona.
La struttura dei moduli, alterando parametri come temperatura, umidità e precipitazioni nelle aree sottostanti, può creare microclimi specifici che favoriscono la crescita di piante autoctone adattabili a queste nuove condizioni, che altrimenti non potrebbero prosperare. In base alle condizioni locali e alla gestione, il ripristino delle comunità vegetali nei siti con impianti fotovoltaici può rivelarsi particolarmente efficace, soprattutto in ambienti aridi, semi-aridi o nelle praterie.
“Rispetto agli impatti legati al consumo di suolo, l’energia solare risulta essere, anche tra le fonti rinnovabili, tra le più sostenibili”, spiega il report.
L’importanza per gli insetti impollinatori
Ma questa dinamica non si limita alle piante, ma coinvolge anche gli insetti impollinatori. La maggiore diversificazione delle comunità vegetali, incentivata dalla presenza degli impianti solari, offre infatti un habitat più ricco per api e farfalle, specie oggi a rischio.
Secondo l’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN), circa il 10% dei lepidotteri e apoidei è in pericolo di estinzione: in questo contesto, il fotovoltaico potrebbe rappresentare un alleato inatteso per la loro tutela.
La sopravvivenza degli impollinatori, vale la pena ricordarlo, è fondamentale anche per le attività economiche. Solo in Europa il valore economico del servizio di impollinazione operato dagli animali ammonta a circa 22 miliardi, di cui più del 10% (2,5 miliardi) in Italia.
Benefici per anfibi e rettili: il caso in Germania
Anche anfibi e rettili possono beneficiare di un’accurata progettazione degli impianti solari. L’integrazione di elementi naturali come bacini idrici, rocce, alberi, siepi e filari può contribuire a creare habitat ideali, offrendo rifugi, aree di riproduzione e spazi per il basking, il processo con cui i rettili regolano la propria temperatura corporea esponendosi al sole.
Gli esempi contenuti nel report sono molteplici, come uno studio in Germania dove in un parco fotovoltaico è stato rilevato un costante aumento delle popolazioni di lucertole, con il numero complessivo di individui rilevati che è quadruplicato rispetto ai livelli registrati prima della costruzione degli impianti.
“Da tutti questi risultati risulta evidente come gli impianti fotovoltaici, con una pianificazione e una gestione adeguate e una progettazione degli spazi aperti e delle zone periferiche attente possono essere habitat di grande importanza anche per la fauna rettile”, spiega il report.
Cala l’impronta di carbonio con il fotovoltaico
Un ulteriore beneficio del fotovoltaico riguarda la salute del suolo e della sua fauna. Gli impianti possono favorire il sequestro di carbonio, stimolando la crescita della biomassa vegetale e incrementando il contenuto di carbonio organico nel terreno circostante. Oltre agli effetti positivi sull’ecosistema, questi processi hanno anche risvolti economici significativi: secondo il Wwf, nell’Unione Europea il costo dell’inazione di fronte al degrado del suolo supera i 50 miliardi di euro all’anno.
“Questi esempi ci dicono quanto le scelte umane siano fondamentali per cogliere appieno le opportunità offerte dal fotovoltaico per la conservazione della biodiversità e per la transizione energetica – dichiara il Wwf – Per far sì che il potenziale del fotovoltaico venga sfruttato appieno, infatti, serve non solo aumentare il suo impiego, ma anche attuarlo con un occhio di riguardo per la biodiversità. Un investimento in energia e natura che porta vantaggi a tutti”.
Produrre un’energia che faccia bene all’uomo e alla natura è possibile
La diffusione di impianti fotovoltaici progettati in chiave conservativa porta vantaggi non solo ambientali, ma anche economici, sanitari e sociali. Per massimizzarne l’efficacia, è fondamentale considerare la tutela della biodiversità fin dalle prime fasi di progettazione, con un’attenta valutazione degli habitat circostanti e delle specie presenti. Inoltre, il ripristino ambientale deve essere integrato nel progetto stesso, garantendo una diversificazione adeguata per soddisfare le esigenze ecologiche delle diverse specie.
Infine, un monitoraggio costante della biodiversità permetterà di verificare l’efficacia delle misure adottate e di apportare eventuali miglioramenti.
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