BARI – Confartigianato Imprese torna a lanciare un accorato appello al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, denunciando ancora una volta le gravi criticità nella gestione della raccolta degli pneumatici fuori uso. A distanza di un anno dal primo allarme, il problema resta irrisolto e sta mettendo a dura prova le imprese del settore.
Il sistema attuale si conferma inefficiente e discontinuo, con ritardi nei ritiri e limiti nei quantitativi raccolti, lasciando le officine e gli autoriparatori in una condizione di perenne emergenza. La situazione è particolarmente critica nei periodi di cambio gomme stagionale, quando il blocco della raccolta rischia di paralizzare intere attività.
Secondo i dati diffusi da Confartigianato, oltre 450 tonnellate di pneumatici fuori uso sono attualmente accumulate nelle officine senza possibilità di smaltimento. Questa criticità non solo grava sugli operatori del settore dal punto di vista logistico ed economico, ma li espone anche a sanzioni amministrative e rappresenta un serio rischio ambientale e sanitario per la collettività.
Il target aggiuntivo di raccolta introdotto nel 2024 non ha portato i risultati sperati, lasciando intatto il problema dei quantitativi pregressi. La crisi ha ormai assunto una portata nazionale e riguarda tutto il territorio, confermando la necessità di un intervento strutturale e definitivo.
La richiesta di Confartigianato: “Serve una riforma immediata”
Alla luce di questa emergenza, Confartigianato Imprese chiede al Governo misure strutturali e legislative per rendere il sistema di gestione degli pneumatici più efficiente, trasparente e sostenibile.
“Siamo di nuovo in emergenza, una condizione che ormai sembra essere diventata permanente”, denuncia Francesco Sgherza, presidente di Confartigianato Imprese Puglia. “Le imprese dell’autoriparazione che hanno versato regolarmente il contributo PFU devono poter contare su un servizio di raccolta garantito. Oggi questo diritto non è rispettato perché la normativa è inadeguata. Tutti gli attori della filiera sono consapevoli della situazione, compreso il Ministero, che da anni continua a gestire un’emergenza senza trovare una soluzione concreta”.
Secondo Confartigianato, l’unica strada percorribile è una riforma radicale, già sollecitata più volte alle istituzioni. L’associazione si è ora rivolta direttamente ai parlamentari pugliesi e ai rappresentanti del Governo, chiedendo un intervento immediato. Nel frattempo, viene richiesta l’adozione di misure urgenti per permettere agli autoriparatori di svuotare i piazzali e proseguire la loro attività senza ulteriori penalizzazioni.
Le proposte per uscire dalla crisi
Confartigianato ha stilato un elenco di interventi prioritari per risolvere il problema alla radice:
- Potenziamento del Registro Nazionale Produttori e Importatori Pneumatici, con l’introduzione di una sezione dedicata agli autoriparatori per facilitare le richieste di ritiro e lo smistamento automatico ai consorzi obbligatori. La gestione centralizzata garantirebbe maggiore trasparenza ed efficienza.
- Introduzione di un Extra Target di raccolta, per supportare le officine e alleviare le criticità legate all’accumulo degli pneumatici.
- Rafforzamento del sistema di controllo, per garantire che il ritiro degli pneumatici sia riservato agli operatori in regola con la normativa di settore e per combattere abusivismo e concorrenza sleale.
- Maggiore vigilanza sui flussi di vendita, in particolare sulle piattaforme online, per individuare forme di evasione fiscale e mancato pagamento del contributo ambientale.
- Revisione dei criteri di assegnazione dei quantitativi PFU, superando le attuali macro-aree che rendono inefficiente la gestione territoriale della raccolta.
Confartigianato insiste sulla necessità di un cambiamento immediato. Senza una riforma del sistema, il settore continuerà a operare in una condizione di precarietà, con ripercussioni economiche, ambientali e sociali che non possono più essere ignorate.
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