Due studenti disabili esclusi dalla gita scolastica

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Polemica presa di posizione delle mamme, assistite dall’avvocato Corrado Canafoglia

SENIGALLIA – Questa mattina l’avvocato Corrado Canafoglia ha voluto fornire delle valutazioni su una incresciosa vicenda tutta senigalliese. Riguarda la partecipazione, o meglio la mancata partecipazione, almeno fino ad oggi, di due studenti disabili, che frequentano la 2^ media dell’Istituto Scolastico Fagnani alla “settimana bianca” organizzata dalla scuola dal 9 al 15 marzo.

Alla presenza delle mamme dei due ragazzi, entrambi tredicenni, l’avvocato Canafoglia ha sottolineato che “la direttrice scolastica della Fagnani ha frapposto vari ostacoli alla loro partecipazione alla gita”.

E questo perché: 1) la “settimana bianca” non costituisce per i ragazzi “un’esperienza arricchente”, anzi essa è stancante e pericolosa, in quanto disabili. 2) Gli educatori che accompagnano i 2 ragazzi non possono coprire l’intera giornata e la scuola ed i professori che seguono la scolaresca non possono assumersi la responsabilità della sorveglianza notturna dei due. 3) Inoltre i professori che accompagnano la scolaresca in gita e gli educatori non sono preparati a somministrare i farmaci che i ragazzi devono assumere giornalmente.

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“A fronte di tali eccezioni – secondo l’avvocato Corrado Canafoglia – sono intercorse varie interlocuzioni con la dirigente scolastica, la quale ha condizionato la partecipazione dei 2 ragazzi alla gita solo se accompagnati da un genitore che deve ovviamente pagarsi l’intero soggiorno, sollevando la scuola da qualsiasi responsabilità”.

“Rispetto al pagamento del soggiorno del genitore – accompagnatore, la dirigente scolastica ha consigliato alle mamme dei 2 ragazzi di richiedere ai familiari dei loro figli di farsi anticipare eventuali regali per festività o compleanni e di convertirli in denaro da usare per sostenere il costo del soggiorno dei genitori”.

“A questo punto – ha aggiunto Canafoglia – si rappresenta che una prima comunicazione sulla partecipazione alla gita è stata inviata a tutti i genitori, mentre dalle successive le madri dei 2 ragazzi sono state escluse, anche se sono state informate da altri genitori, meravigliati dell’assenza dei loro nominativi nella nuova mailing-list”.

Secondo l’avvocato Corrado Canafoglia che rappresenta le mamme dei due studenti “i motivi addotti dalla direttrice scolastica sono censurabili per i seguenti motivi: 1) i ragazzi disabili hanno diritto all’inclusione nella vita sociale della scuola ed ogni condotta discriminante va rimossa. 2) Impedire ad un ragazzo disabile la partecipazione scolastica è un atto discriminatorio nei suoi confronti e configura un illecito. 3) Partecipare ad una settimana bianca costituisce un momento di aggregazione per il giovane, soprattutto se disabile e l’assenza del genitore serve proprio ad emanciparlo”.

Nel corso dell’incontro di questa mattina l’avvocato Corrado Canafoglia ha voluto anche sottolineare che “i ragazzi praticano sport in ambito extrascolastico, pertanto è assurdo pensare che una gita in montagna possa essere stancante, fermo restando che il carico di lavoro verrà rimesso alla valutazione dell’educatore che sarà sempre presente vicino a loro. Inoltre gli educatori che quotidianamente seguono i ragazzi della scuola si sono dichiarati disponibili a seguirli tutto il giorno nelle attività e a dormire con loro. E la stessa dirigente scolastica, nei colloqui con le mamme dei 2 ragazzi, ha rappresentato loro la presenza di un medico del pronto soccorso al seguito dell’intera comitiva scolastica, in forza di un bando vinto dalla scuola”.

Durante un incontro le mamme dei due giovani studenti hanno fatto presente alla dirigente scolastica che i loro figli devono assumere uno un farmaco solubile, che normalmente prende in totale autonomia, l’altro uno sciroppo e, per quest’ultimo, l’educatore ha già effettuato tutte le prove per la relativa somministrazione.

Va anche aggiunto che le mamme hanno altresì rappresentato alla dirigente scolastica della Fagnani che tali farmaci vanno assunti a colazione e a cena, quindi in un momento in cui tutti i ragazzi, i professori, gli educatori e, soprattutto, il medico sono presenti. Educatori e medico che debbono solo sincerarsi dell’assunzione del farmaco. Ma, in seguito a tale considerazione, la dirigente ha sostenuto che il medico potrebbe essere allocato in un albergo diverso da quello che ospita i ragazzi.

“È palese – ha voluto aggiungere l’avvocato Corrado Canafoglia – la volontà della scuola di non volersi assumere alcuna responsabilità, scaricando sui genitori il problema della disabilità dei figli, pur avendo al seguito gli educatori che ben conoscono i ragazzi da anni, ma soprattutto un medico pagato con fondi pubblici.

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“La presenza del genitore alla gita è contraria all’azione di inclusione del minore rispetto al contesto familiare, senza considerare che questa implica inoltre un costo per la famiglia illegittimo e discriminate, rispetto alle famiglie dei ragazzini normodotati”.

Sempre secondo Canafoglia “quanto descritto costituisce una grave violazione del diritto all’inclusione, a favore dei 2 ragazzi, stante la loro disabilità che, peraltro, non impedisce loro di partecipare alla gita di scolastica insieme ai loro compagni, configurando la suddetta condotta una discriminazione perseguibile in base alla Legge n. 67/2006.

“Abbiamo inviato una diffida alla dirigente scolastica ed all’Ufficio regionale scolastico affinché venga rimosso ogni ostacolo alla libera partecipazione dei ragazzi alla gita scolastica. Per questo – ha proseguito Corrado Canafoglia – le famiglie dei 2 giovani intendo rendere pubblica la vicenda, affinché non si ripetano in futuro casi analoghi, che aumentano il disagio delle famiglie con disabili di fronte a siffatte condotte e confidano in una soluzione della loro problematica in conformità alla normativa vigente”.

 

QS – RIPRODUZIONE RISERVATA – www.quisenigallia.it



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