L’allerta nei Campi Flegrei è alta per la lunga serie di terremoti che sta turbando il sonno dei residenti. Sono stati rilevati nell’attuale sciame sismico in via preliminare 658 terremoti dall’Ingv con picchi di magnitudo 3.9. Ieri molti cittadini si sono recati a Monterusciello per l’incontro serale indetto dalla Protezione civile e al quale hanno preso, oltre ai sindaci di Napoli, Pozzuoli e Bacoli, anche il capo dipartimento Fabio Ciciliano e il prefetto Michele Di Bari. “Non ci sono elementi che fanno presupporre un passaggio da allerta gialla ad arancione – ha affermato Ciciliano – né risulta imminente un’eruzione. Certo, c’è stato un aumento delle scosse, alcune anche forti, ma è la natura stessa del territorio. Chi non vuole le scosse deve andare a vivere in un’altra zona, perché è così da millenni e sarà così ancora per millenni”.
Ipotesi scossa di magnitudo 5
“Scossa di magnitudo 5? Cadono i palazzi e conteremo i morti. Funziona così”, ha poi affermato il capo della Protezione Civile, rispondendo alla domanda di un cittadino che chiedeva cosa avrebbero fatto in caso di un sisma di magnitudo molto forte. E in merito alle vie di fuga bisognerà attendere almeno un anno. Ciciliano ha affermato infatti: “Bisognerà applicare i piani di Protezione civile che servono per gestire la contingenza della realizzazione di queste opere. Quando le opere saranno pronte il piano di protezione civile viene rivisto sulla base di quelle che sono le infrastrutture”.
“Non si può rispondere così alla folla”
“Se arriva una scossa di magnitudo 5, cadono i palazzi e conto i morti.” Questa dichiarazione, pronunciata dal Capo della Protezione civile, ha suscitato sconcerto e indignazione tra i cittadini dei Campi Flegrei, già provati da mesi di incertezza e timori legati al fenomeno bradisismi. Una dichiarazione, però, che riapre completamente la discussione sulla resistenza dei fabbricati di Pozzuoli. “La dichiarazione del capo della Protezione civile nazionale è spiazzante – commenta il consigliere comunale Riccardo Volpe – un atteggiamento del genere non dovrebbe appartenere a nessuna istituzione. Non si può rispondere così a una folla impaurita ormai da mesi e mesi. Ieri, durante l’incontro con la Protezione Civile, è emerso con chiarezza che i cittadini sono confusi e disorientati. Chi governa non può limitarsi a constatare i rischi, ma deve fornire risposte concrete e immediate. È compito della classe dirigente indirizzare la paura e trasformarla in azione, non alimentare il senso di abbandono”. Il consigliere del gruppo Pozzuoli ORA, poi si concentra anche sulla richiesta di una verifica e messa in sicurezza degli edifici della città, non escludendo la possibilità di una manifestazione pubblica nei confronti del Governo. “Da mesi ci viene detto che il bradisismo può raggiungere magnitudo 5 – continua Volpe – Questo significa che esiste la consapevolezza di un rischio reale e potenzialmente devastante. Dobbiamo dunque rassegnarci a contare i morti o pretendere che lo Stato intervenga per mettere in sicurezza il patrimonio edilizio pubblico e privato? Servono fondi straordinari per le verifiche, la prevenzione, per il consolidamento degli edifici, per garantire che nessuna scossa futura si trasformi in tragedia. La nostra città merita risposte e investimenti immediati e politica locale deve pretendere ogni centesimo necessario per garantire la sicurezza dei cittadini. Lasciare che questa emergenza si trascini senza soluzioni significa accettare l’idea che il rischio sia inevitabile. E questo è inaccettabile, per questo – conclude Volpe – non escludiamo in nessun modo l’organizzazione di una manifestazione pubblica che rivendichi dei concetti semplici: vogliamo vivere qui, ed in sicurezza”.
“Mancanza di assistenza e comunicazione”
“In seguito agli eventi bradisismici verificatisi il 17 e 18 febbraio 2025 che hanno coinvolto tutta l’area flegrea, desideriamo esprimere la nostra profonda preoccupazione per la gestione del fenomeno e per le evidenti carenze riscontrate”. Comincia così la lettera che il gruppo “Attiviamoci” X Municipalità ha scritto a prefetto di Napoli, sindaco e presidente della X Municipalità. “In primo luogo, rileviamo una significativa mancanza di supporto alla popolazione che ha ritenuto di abbandonare le proprie abitazioni a causa delle scosse più intense. Molti cittadini, recatisi nelle aree di raccolta identificate, si sono trovati senza adeguata assistenza, evidenziando una lacuna nelle misure di protezione civile e nell’organizzazione di strutture di accoglienza temporanea. Inoltre, la comunicazione istituzionale riguardo alle misure adottate e da adottare per garantire la sicurezza pubblica è risultata largamente insufficiente. L’assenza di informazioni chiare e tempestive ha generato confusione e incertezza tra la popolazione, compromettendo la fiducia nelle autorità locali”.
La lettera termina con delle richieste circostanziate. “Alla luce di quanto esposto, sollecitiamo un immediato intervento per:
- Predisposizione di un adeguato piano di protezione civile comunale da adottare durante gli eventi bradisismici volto a fornire supporto adeguato ed immediato alle persone che decidano di lasciare temporaneamente la propria abitazione durante gli eventi sismici, garantendo loro assistenza sia in termini di generi di prima necessità, attivando presidi di assistenza sanitaria per disabili e soggetti fragili nonché assistenza psicologica.
- Migliorare la comunicazione istituzionale, assicurando informazioni chiare, tempestive e trasparenti sulle misure adottate e da adottare per la tutela della pubblica incolumità. Comunicando alla cittadinanza quali sono i punti di assistenza predisposti e le tipologie di servizi garantiti. Ad oggi le amministrazioni locali sono completamente assenti da questo punto di vista.
- Attuare con urgenza le disposizioni normative per quanto di competenza, con particolare riferimento al monitoraggio delle strutture edilizie e alla divulgazione dei dati raccolti ai proprietari e alla cittadinanza, con lo scopo di pianificare interventi di monitoraggio e riqualificazione strutturale per gli edifici a maggior rischio.
- Identificare e comunicare alla popolazione residente le aree a più alto rischio, basandosi su dati aggiornati sugli epicentri e sulle valutazioni strutturali degli edifici, al fine di predisporre piani di evacuazione, autoevacuazione ed intervento efficaci.
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