Vendita Villa Mimosa, l’amministrazione comunale: ‘Operazione trasparente e non conclusa’

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Dopo le precisazioni a Gioconews.it del sindaco Roberto Canesi, è ora una nota dell’amministrazione comunale a fare ulteriore e collettiva chiarezza sulla “vendita del fabbricato denominato Villa Mimosa”, un tempo destinato a ospitare un casinò per la clintela cinese.

Innanzitutto, all’amministrazione comunale preme puntualizzare innanzitutto che l’immobile -contrariamente a quanto riportato da alcune testate giornalistiche – non è stato ancora venduto.
In secondo luogo, occorre rinfrescare la memoria sul fatto che l’immobile in questione è stato oggetto di ben quattro procedure pubbliche di vendita nei soli ultimi tre anni, risultate tutte infruttuose, in assenza di alcun acquirente interessato. 
Si ricorda inoltre (altro aspetto che sfugge) che secondo le disposizioni del Tuel art 255 e segg., ai fini del finanziamento della massa passiva, l’organo straordinario di liquidazione (Osl) procede alla rilevazione dei beni patrimoniali disponibili non indispensabili all’Ente, messigli a disposizione,    avviando nel contempo  tutte le procedure necessarie per le relative alienazioni;  compie gli atti necessari per la costituzione della massa attiva nel più breve tempo possibile; è autorizzato altresì a compiere tutti gli atti necessari per l’alienazione dei beni, stabilendo anche le  modalità e condizioni di vendita più opportune e ritenute utili per il soddisfacimento della massa passiva.

Successivamente alle varie procedure di vendita, rimaste del tutto infruttuose, all’organo straordinario di liquidazione (organo competente in materia di pagamento dei debiti arretrati dell’ Ente attraverso l’alienazione del patrimonio comunale, così come previsto dall’art. 255 del T.U. degli Enti Locali) e per conoscenza al Comune, è pervenuta un’offerta di acquisto dell’importo di  Chf 2.005.000, pari a circa 2.110.000 euro.
Sulla scorta dell’iniziativa posta in atto da terzi attraverso l’offerta d’acquisto sopracitata, l’OSL ha avviato una trattativa privata diretta ad evidenza pubblica avente come base della negoziazione l’importo di acquisto proposto di 2.005.000 franchiOperazio,  tramite avviso pubblicato  in data 9/10/2024  all’Albo Pretorio comunale, sul portale istituzionale dell’Ente e per estratto su due quotidiani a diffusione locale,  nonché su altro a diffusione regionale/nazionale,  oltre che diramato presso gli operatori di mercato del territorio. 

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Quindi è stato posto in essere un procedimento concorsuale di negoziazione nel rispetto della regola di pubblicità e par condicio per raggiungere le potenziali altre persone interessate all’acquisto (confronto competitivo).
Nonostante questa ampia informativa pubblica però, non sono pervenute né al Comune, né all’Osl ulteriori offerte di acquisto.
Preme rilevare che l’immobile è vetusto, mancano i servizi essenziali, richiede una necessaria e ingente attività di ristrutturazione del fabbricato i cui costi, se non venisse venduto, ricadrebbero sull’Ente anche al solo fine di conservarne l’integrità strutturale.
Il bene inoltre, è stato qualificato dal segretariato del Ministero dei beni e delle Attività culturali e del turismo per la Regione Lombardia “bene di interesse storico artistico”, imponendo di fatto un vincolo che esclude eventuali ampliamenti e sfruttamenti diversi. 
L’operazione è stata fatta in piena trasparenza, gli uffici hanno fatto tutte le verifiche necessarie, acquisendo, come per legge, i dati del beneficiario finale, si puntualizza ancora. 

Peraltro ogni consigliere poteva accedere agli atti comunali e chiedere qualunque notizia o informativa relativa alle alienazioni e alle relative procedure in corso, che i consiglieri Verda e Marchesini, diligentemente avrebbero potuto fare, accertandone l’effettivo beneficiario, prima di gettare discredito sul paese e verificare che le loro doglianze trovassero concreta giustificazione nei fatti.
In merito alla piena trasparenza dei fondi, si osserva che il primo versamento effettuato a favore dell’Osl del comune di Campione, è pervenuto da un primario istituto bancario italiano con piena garanzia della regolare provenienza dei flussi finanziari dell’ordinante.
Si ricorda altresì, che tutte le ulteriori verifiche finali saranno svolte, come per legge, dal notaio rogante, in occasione del trasferimento del bene.
Dagli accertamenti   effettuati dagli uffici comunali, risulta che La società che sta investendo è una società di diritto italiano, con sede in Campione d’Italia e non a Milano, come erroneamente riportato e che, dalla documentazione degli atti esaminati, risulta avere un’attività e degli attivi propri che giustificano l’operazione immobiliare proposta. 

Stupisce infine, come è stato sostenuto dai consiglieri Verda e Marchesini, che una società di diritto americano quale socia di una srl italiana, possa essere inclusa nella lista delle giurisdizioni poco trasparenti, se solo si pensa che gli Stati Uniti sono uno dei paesi più rigorosi in materia di riciclaggio finanziario.  
In conclusione è l’ennesimo tentativo di screditare una comunità che si sta gradualmente risollevando, conclude la nota.







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