UniBa, in collaborazione con EY e Accenture presenta il report sui profili professionali più richiesti dal mercato
Buon livello di copertura da parte dell’offerta formativa di Ateneo sui vari profili professionali oggetto di analisi
UniBa, nell’ambito del progetto “Patti territoriali per l’alta formazione delle imprese” coordinato dal Prof. Danilo Caivano, ha presentato oggi i risultati di un’analisi approfondita sui profili professionali richiesti dal mercato del lavoro globale, con un focus particolare sulla Puglia. Lo studio, condotto con un approccio innovativo che unisce interviste alle imprese locali e analisi di grandi banche dati nazionali e internazionali attraverso strumenti di Intelligenza Artificiale, mira a valutare il gap esistente tra l’offerta formativa UniBa e i profili più ricercati al fine di avviare azioni di breve, medio e lungo periodo volte a rendere l’offerta formativa più vicina alle esigenze del mercato del lavoro.
Lo scopo primario del progetto è innovare l’azione dell’Ateneo per meglio rispondere alle esigenze del mercato del lavoro, creando impatto su tre pilastri fondamentali attraverso la sinergia con istituzioni pubbliche e private: Formazione, Internazionalizzazione e Orientamento, Terza missione.
Il report ha individuato i 65 profili professionali più richiesti. Tra questi, 25 sono emersi dalle interviste a un campione di 37 organizzazioni locali che hanno partecipato alla mappatura dei fabbisogni professionali. I restanti 40 sono stati identificati tramite l’analisi dei dati di mercato mediante tool di Intelligenza Artificiale. A livello complessivo rappresentano il 48,69% della domanda di profili professionali in Italia per i 19 settori di interesse selezionati.
Tra le professioni più richieste a livello nazionale e locale, emergono figure come lo sviluppatore software, il project manager, l’ingegnere meccanico, il consulente aziendale e il digital media specialist. Il 15% dei profili professionali più richiesti a livello nazionale coincide con quelli pugliesi: il tessuto economico della Puglia quindi riflette, in parte, i principali trend del mercato del lavoro italiano, delineando uno scenario lavorativo e strategico profondamente influenzato dalla trasformazione digitale e dalla sostenibilità. Le specifiche esigenze territoriali hanno fatto emergere figure come l’esperto in Intelligenza Artificiale e l’innovation manager.
Tra i 25 profili emersi a livello locale ben 17 si distinguono per un trend emergente o comunque stabile: agronomo, esperto in Intelligenza Artificiale, specialista dell’automazione, cybersecurity expert, data scientist, functional analyst, innovation manager, progettista di corsi di formazione, ingegnere meccanico, specialista di prodotto, project manager, esperto in ricerca e sviluppo, specialista in rischi, conformità e audit, specialista delle vendite, digital media specialist, esperto di sostenibilità, specialista in gare di appalto.
La ricerca mette quindi in luce un’alta domanda di competenze nel settore ICT, Finance e nell’ambito della sostenibilità e segnala una crescita costante dei profili legati alla digitalizzazione e alla cybersecurity. Non mancano tuttavia profili connessi all’area umanistica come l’esperto in relazioni pubbliche e in comunicazione d’impresa, l’insegnante, lo psicologo, l’organizzatore di eventi e l’hotel manager.
Nel corso della prima fase del progetto, inoltre, i 65 profili professionali individuati sono stati analizzati alla luce delle competenze richieste, distinte fra quelle tecnico-funzionali e quelle soft, per un totale di 568 skill. Emerge che circa l’80% delle organizzazioni attribuisce alle competenze soft la stessa importanza di quelle tecniche e funzionali. Questo perché la capacità di innovare, collaborare, comunicare efficacemente e risolvere problemi complessi resta indispensabile per affrontare le nuove sfide nel mondo del lavoro.
Ci si è poi soffermati sulla analisi del divario fra le competenze dei profili più ricercati e l’attuale offerta formativa UniBa. L’analisi evidenzia un buon livello di copertura da parte dell’Ateneo sui vari profili professionali oggetto di indagine con il 58% dei profili altamente coperti e il 42% mediamente coperti. I risultati migliori sono registrati nei settori della comunicazione, dell’istruzione e formazione e dell’industria chimica. Il gap maggiore è relativo alle competenze a metà strada tra il mondo accademico e quello lavorativo, come ad esempio l’utilizzo di software, le certificazioni, gli standard ISO e le competenze soft.
Nell’ambito del progetto le azioni future da intraprendere prevedono interventi di breve, medio e lungo periodo, quali l’aggiornamento dei corsi di studio e di quelli post laurea, la proposizione di corsi innovativi e l’attivazione di nuovi corsi di formazione. Anche in collaborazione con le organizzazioni intervistate si punta a co-progettare un’offerta didattica e formativa più in linea con i trend del mercato.
“Questa giornata – ha dichiarato Stefano Bronzini, Rettore dell’Università di Bari – rappresenta una traccia in più per iniziare a lavorare sull’innovazione dell’offerta formativa del nostro Ateneo. UniBa come Ateneo generalista offre percorsi che si intrecciano con gli ambiti di conoscenza più diversi e che soddisfano ampiamente le competenze richieste dal mercato del lavoro, come dimostra lo studio presentato oggi. Adesso bisogna migliorare anche la qualità dei processi di insegnamento e apprendimento, aumentare l’attrattività dell’Ateneo come polo di formazione e ricerca avanzata per favorire una maggiore internazionalizzazione. Il percorso formativo in università potrà essere maggiormente finalizzato al mercato del lavoro, modulando le offerte formative e sperimentando nuove opportunità del sapere e dell’innovazione che caratterizzano la modernità”.
Il progetto Patti territoriali è una iniziativa congiunta delle università pugliesi (Università degli Studi di Bari Aldo Moro, Università del Salento, Università degli Studi di Foggia, Politecnico di Bari e LUM Degennaro) destinata a promuovere corsi di studio interdisciplinari, formare profili altamente specializzati e integrare formazione, ricerca, sviluppo e terza missione universitaria.
Commenta Chiara Ferretti, Partner di EY: “Il mercato del lavoro sta affrontando sfide nel reclutamento di personale qualificato e questo disallineamento potrebbe peggiorare, rendendo urgente un adeguamento dell’offerta formativa. In questo contesto di profonda trasformazione, impattato dall’AI e dai processi di innovazione, le competenze tecniche e funzionali dovranno essere integrate con le soft skills, che per l’80% delle organizzazioni pugliesi intervistate emergono come un fattore rilevante per garantire competitività e resilienza. Per colmare il gap tra domanda e offerta è fondamentale un approccio integrato che favorisca una maggiore interazione tra università e imprese, con percorsi formativi più flessibili e modulari, e un focus maggiore sulle competenze trasversali”.
Il report, gli approfondimenti sull’analisi condotta, la documentazione relativa alle schede dei profili professionali analizzati e il catalogo delle competenze sono disponibili al seguente link: https://www.uniba.it/it/terza-missione/punto-impresa-uniba/repository-piu
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