Ue: una nuova visione dell’agricoltura

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Cambia la visione politica dell’agricoltura. Le attese comunicazioni dell’Esecutivo comunitario “Una visione per l’agricoltura e il cibo”, sono state illustrate dal vicepresidente esecutivo della Commissione Ue, Raffaele Fitto, e dal commissario per l’agricoltura Christophe Hansen.

Lollobrigida: “Ora azioni concrete”

“Vogliamo esprimere soddisfazione per quanto presentato questa mattina dal vicepresidente esecutivo della Commissione Ue, Raffaele Fitto, e dal Commissario Ue all’Agricoltura e all’alimentazione, Christophe Hansen, riguardo alla nuova visione della politica agricola per l’Unione europea. Si tratta di un vero e proprio cambio di rotta, netto e radicale, rispetto alle strategie degli ultimi cinque anni, che rincorrevano visioni ideologiche che appiattivano il Green Deal su una presunta tutela dell’ambiente, tutta a carico del sistema produttivo, con gravi criticità, soprattutto nel mondo agricolo”.

E’ il commento del ministro Francesco Lollobrigida, che aggiunge: “Un lavoro che mette nero su bianco l’impegno che in questi due anni e mezzo l’Italia ha messo in campo, diventando protagonista nella conferenza dei Ministri Ue, l’Agrifish, e con il prezioso lavoro della Presidente Meloni nel richiamare l’Unione europea a un atteggiamento coerente con quanto certificato nei Trattati fondativi di Roma. Dal documento presentato apprendiamo che la visione promossa dall’Italia ha finalmente trovato condivisione in quella della Commissione, superando l’ideologia Green dell’allora Vicepresidente Timmermans, che ha portato a gravi problemi ed a mobilitazioni per il mondo agricolo”.

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“Le tematiche che abbiamo affrontato in questi anni – aggiunge – trovano finalmente spazio in questa nuova visione: dalla sovranità alimentare europea, considerata essenziale e non negoziabile, alla valorizzazione delle produzioni locali, fino al riconoscimento del ruolo centrale di agricoltori e pescatori. Quando in passato abbiamo sollevato questi temi, sia in Italia che in Europa, non sono mai mancate critiche e scetticismi. Oggi, la nostra visione non solo è diventata realtà, ma ha conquistato un ruolo centrale nel futuro dell’Europa. Un passo fondamentale per garantire un ricambio generazionale che consenta ai giovani di proseguire o avviare nuove imprese, ritrovando la speranza di un futuro nell’agricoltura”.

“Come Governo italiano, abbiamo dimostrato con i fatti, attraverso lo stanziamento di ingenti risorse – oltre 11 miliardi – con norme a tutela delle filiere e un’assidua azione diplomatica, di voler restituire centralità al mondo agricolo. Tante delle nostre battaglie hanno trovato casa in questo nuovo approccio: dalla semplificazione delle normative per ridurre il carico burocratico, alla riduzione degli oneri per gli agricoltori, al contrasto delle pratiche sleali, all’applicazione del principio di reciprocità e di standard più severi per i pesticidi e la sicurezza alimentare negli scambi con Paesi terzi. Tornare alle radici, ripristinando il legame tra cibo, territorio, stagionalità, culture e tradizioni locali, è solo il primo passo”.

Ora però è il tempo di agire concretamente per applicare questa nuova visione. Dalla riforma della Politica agricola comune, alle regole sulle importazioni, ai trattati internazionali e a tanto altro, è tempo di passare ai fatti. Come Italia, non solo saremo disponibili a lavorare insieme, ma saremo, come fatto in questi ultimi anni, un’Italia contributrice attiva di idee nella politica europea e non più solo in termini economici. Lo faremo in ogni consesso nazionale e internazionale, ma lo ribadiremo il 25 marzo, in occasione dell’anniversario dei trattati di Roma, con la visita del Commissario Hansen in Italia”. 

“Durante le manifestazioni, rimetteremo l’agricoltura, in tutte le sue diverse declinazioni — protezione dell’ambiente, solidarietà, produzione di cibo, creazione di lavoro, identità e molto altro — al centro. Lo faremo insieme al mondo associativo delle rappresentanze agricole e dei lavoratori del settore, delle grandi imprese, dimostrando che il Sistema Italia ha agito all’unisono, riuscendo a modificare e riportare nella giusta direzione il modello di sviluppo europeo – conclude – Sono certo che con Raffaele Fitto e Christophe Hansen, che ringrazio per il lavoro svolto in meno di 100 giorni, sarà una priorità assoluta fare in modo che questo epocale cambio di paradigma si traduca presto in azioni concrete ed immediate per dare nuova forza agli agricoltori italiani ed europei. Avevamo ragione noi, aveva ragione l’Italia”. 

Assessore Beduschi: “Ultima occasione per salvare il settore”

Regione Lombardia, attraverso il commento dell’assessore all’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste, Alessandro Beduschi, accoglie con favore il nuovo corso della politica agricola europea, delineato oggi dal Vicepresidente esecutivo della Commissione UE, Raffaele Fitto, e dal Commissario UE all’Agricoltura, Christophe Hansen. “Un cambio di passo annunciato e necessario per correggere gli errori di un ambientalismo di facciata che, negli ultimi anni, ha penalizzato il settore primario, senza reale beneficio per l’ambiente e la sostenibilità”.

“Diamo atto al Governo – prosegue Alessandro Beduschi – e in particolare al ministro Lollobrigida di aver portato avanti con determinazione una battaglia che oggi trova finalmente riscontro nelle politiche europee. Adesso è il momento di passare dalle parole ai fatti, perché il comparto agricolo non può più permettersi attese e incertezze dall’Europa”.

L’assessore ha poi sottolineato come sia prioritario intervenire su questioni chiave per il futuro del settore, a partire dalla revisione della Direttiva Nitrati, che in Lombardia ha imposto limiti e vincoli spesso scollegati dalla realtà produttiva. Lo stesso vale per l’equiparazone del digestato come fertilizzante, come abbiamo richiesto nelle scorse settimane a Bruxelles con il presidente Fontana. Servono regole più aderenti alle esigenze degli agricoltori, capaci di coniugare la sostenibilità ambientale con la sostenibilità economica delle aziende.

“Questa legislatura – conclude l’assessore Beduschi – rappresenta l’ultima chiamata per salvare l’agricoltura europea. Se non si interviene con misure concrete, il rischio è quello di assistere alla chiusura di stalle e aziende, con la conseguente perdita non solo di una storia secolare, ma anche della capacità di produrre cibo in Italia, a vantaggio di Paesi dove si coltiva e alleva senza controlli, oppure di qualche multinazionale del bioreattore. E questo non possiamo permettercelo”.

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L’assessore Mammi: “Molto bene approccio Commissione. Agricoltori alleati per la sicurezza alimentare”

“Si cambia radicalmente approccio verso il mondo agricolo che, finalmente, da imputato diventa un alleato per la sicurezza alimentare, per la competitività europea e per le sfide della transizione ambientale, sociale e digitale”.

Così dal Parlamento europeo a Bruxelles, l’assessore all’Agricoltura e ai Rapporti con l’Ue, Alessio Mammi, commenta la nuova strategia in ambito agricolo per tutti i territori dell’Unione, che mette al centro l’agricoltura come parte della soluzione per il contrasto al surriscaldamento globale e ai danni causati dal cambiamento climatico, la tutela delle aree rurali e il ricambio generazionale: “Una nuova visione dell’agricoltura che segna un’inversione di tendenza, mettendo al centro il reddito degli agricoltori, senza il quale non è possibile garantire produzione e lavoro, e la reciprocità sugli standard commerciali import/export”. 

“Si tratta – ha aggiunto Mammi – di obiettivi strategici soprattutto per la nostra Regione, a forte vocazione agricola e agroalimentare”.

La strategia sulle politiche agricole è stata illustrata proprio nelle giornate in cui si apre anche l’insediamento per il mandato 2025-30 del Comitato europeo delle Regioni. Le riunioni della plenaria si svolgono all’interno dell’emiciclo del Parlamento; oltre ad eleggere la nuova presidente Kata Tutto, consigliera comunale di Budapest, e il primo vicepresidente Manuel Moreno Bonilla, presidente dell’Andalusia, sono anche l’occasione per un confronto con rappresentanti delle istituzioni europee. Nella prima riunione di oggi, infatti, l’assessore Mammi ha preso parte a un dibattito con il presidente del Consiglio europeo, Antonio Costa.

Copagri, Battista: “Intenti più che condivisibili che recepiscono buona parte delle nostre istanze”

“Nella piena consapevolezza che si tratti di un mero atto di indirizzo politico, al quale dovranno far seguito proposte normative concrete e operative, prendiamo atto con soddisfazione degli orientamenti della Commissione Europea per delineare il futuro del primario comunitario e gettare le basi della Pac post 2027, attraverso obiettivi che per buona parte condividiamo pienamente”. Lo sottolinea il presidente della Copagri Tommaso Battista a proposito dei contenuti delle attese comunicazioni dell’Esecutivo comunitario “Una visione per l’agricoltura e il cibo”.

“La grande attenzione riservata alla redditività dell’agricoltura, valorizzando tutte le possibili fonti di diversificazione del reddito, a partire dalla bioeconomia, nonché i fondamentali richiami al ricambio generazionale, all’educazione alimentare e alla necessità di puntare con sempre maggiore determinazione sulla ricerca e sull’innovazione applicata al settore rappresentano temi sui quali è da tempo alta l’attenzione della Copagri e che, quindi, non possono che trovare il nostro pieno favore”, prosegue Battista.

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“Sotto altro profilo, esprimiamo particolare apprezzamento per la volontà dell’Esecutivo UE di rafforzare gli interventi sugli strumenti di gestione delle crisi e dei rischi, anche attraverso nuovi schemi assicurativi che prevedano il fondamentale coinvolgimento della Banca europea per gli investimenti-BEI, lavorando al contempo per intervenire sulla Pac e andando in particolare a razionalizzare e semplificare gli ecoschemi”, aggiunge il presidente, ricordando che “anche questi temi, così come il focus sulle piccole aziende agricole, per cui si ipotizzano regimi forfettari per ridurne gli oneri burocratici, recepiscono molte delle nostre istanze”.

“In attesa, quindi, di conoscere i dettagli dei pacchetti di misure per la semplificazione e la sburocratizzazione del settore, annunciati dal commissario Hansen e attesi per la prossima primavera e per la fine dell’anno in corso, non possiamo mancare di sottolineare come da questi orientamenti, in linea di massima, sembri emergere un netto cambio di passo rispetto alle visioni che hanno caratterizzato il recente passato delle politiche agricole europee, quando la giusta e condivisibile tutela ambientale andava spesso a prevaricare l’attenzione che un comparto come quello agricolo merita”, osserva Battista.

“A destare più di qualche preoccupazione, invece, sono le incognite sulle modalità di finanziamento e sull’entità dei fondi che caratterizzeranno il prossimo bilancio comunitario e, a cascata, il bilancio agricolo dell’Unione Europea, dai quali dipenderà, ovviamente, buona parte della messa a terra dei lodevoli intenti annunciati nella visione per l’agricoltura e il cibo”, conclude il presidente della Copagri.

Confcooperative: “Pesa l’assenza di misure per l’aggregazione”

“Dal documento presentato oggi emerge un orientamento chiaro da parte della Commissione europea sui temi del Green deal, in parziale discontinuità con gli orientamenti della precedente legislatura: gli agricoltori non sono più considerati nemici dell’ambiente e c’è un approccio meno punitivo verso il settore agricolo, di cui anzi si evidenzia il ruolo di preservazione di aree rurali e di montagna”. Così il presidente di Fedagripesca Confcooperative Raffaele Drei commenta la proposta sulla visione per l’Agricoltura e l’alimentazione presentata oggi dal Collegio dei commissari.

Il presidente Drei accoglie positivamente la volontà, espressa per la prima volta dalla Commissione, di valutare con maggiore attenzione ogni ulteriore introduzione di divieto di uso di molecole al momento autorizzate. Nel documento infatti, dopo aver ribadito l’ambizione di ridurre l’uso delle sostanze particolarmente dannose, la Commissione precisa che, in assenza di alternative disponibili, solo l’evidenza di gravissimi rischi per la salute umana potrà giustificare ulteriori divieti. La Commissione si è inoltre impegnata a impedire l’importazione in Europa di pesticidi e altre sostanze pericolose vietate in ambito comunitario”. 

“Abbiamo accolto invece con qualche disappunto – sottolinea Drei – la presenza di un timido riferimento all’introduzione di misure che incentivino l’aggregazione e la concentrazione dell’offerta. Una Pac più incisiva deve invece necessariamente evolvere a nostro avviso puntando con maggiore determinazione a misure di mercato che mettano in condizione le imprese agricole di competere con maggiore efficacia sui mercati nazionali ed esteri. L’aggregazione non solo garantisce una più equa ripartizione del valore lungo la filiera a tutela delle piccole e medie aziende, ma consente anche alle aziende di realizzare investimenti in innovazione e nuove tecnologie, imprescindibili per rafforzare la loro competitività e riuscire ad affrontare le insidie dei mercati in uno scenario internazionale dagli equilibri incerti”.

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Nell’ attesa delle future proposte legislative, il presidente di Fedagripesca Confcooperative giudica infine “positivi, anche se non sufficientemente sviluppati, i passaggi sulla volontà di rafforzare gli strumenti di prevenzione e gestione del rischio che avrebbero meritato maggiore spazio” ed esprime da ultimo “perplessità rispetto all’ipotesi di una ulteriore discrezionalità lasciata agli Stati membri”.

Cia: visione Hansen su agricoltura apre nuova strada. Assicurare budget

Nel paper sul futuro dell’agricoltura Ue del commissario Christophe Hansen c’è la risposta alle richieste, avanzate da tempo all’Europa, rispetto a Pac e semplificazione, reddito equo e sostenibilità, lotta alle fitopatie e gestione del rischio, reciprocità e trasparenza, fino al rilancio delle aree interne, al ricambio generazionale e alla previsione di una strategia di resilienza idrica. 

Positivo, dunque, il giudizio di Cia-Agricoltori Italiani che trova innegabile il cambio di passo narrativo, una svolta importante se confermata dai fatti.

“C’è tutto e anche più di quello che ci si poteva aspettare -commenta il presidente nazionale di Cia, Cristiano Fini – Il documento di visione per il sistema agroalimentare Ue da qui al 2040, presentato oggi, interpreta finalmente i nostri input per ridare vero protagonismo all’agricoltura, da incentivare, sostenere, difendere e non da mistificare e penalizzare come accaduto fino a ora. L’impresa sarà ardua sia sotto il profilo politico che sul fronte della riorganizzazione delle risorse -aggiunge-, monitoreremo roadmap e azioni, da Bruxelles a Roma, perché questa sia la volta buona”.

Si rafforza, quindi, l’attenzione di Cia su una serie di punti scritti: dal più generale riposizionamento della dimensione economica e sociale, prioritaria rispetto a quella ambientale, e dove la sostenibilità trova nell’agricoltura un’alleata strategica, all’impegno per la redditività e la competitività delle imprese agricole alle quali va riconosciuto il giusto prezzo, garantito il rispetto del principio di reciprocità nelle relazioni commerciali e assicurata la trasparenza sull’origine in etichetta.

A queste promesse, si aggiunge quella lungamente sollecitata da Cia per una Pac più semplice e mirata, soprattutto a sostegno maggiore degli agricoltori davvero attivi; e quella auspicata rispetto al binomio fitofarmaci-Tea. Bene che si prospetti ancora l’uso dei primi se manca l’offerta di valide alternative, come le tecniche genomiche su cui accelerare, nella difesa delle colture dalle malattie.

Piace a Cia anche il paragrafo sulla zootecnia, affinché metta fine a fake news e attacchi ingiustificati nei confronti di un settore strategico per l’economia del Paese, ma ancora di più essenziale per l’agricoltura e la coesione delle aree interne. Quest’ultime che il testo definisce “funzionali”, facendo sintesi, di fatto, rispetto all’approccio atteso da Cia, in prima linea per la valorizzazione delle zone rurali anima dell’agricoltura italiana, poli di comunità, radici fondamentali di quella sovranità alimentare tra gli obiettivi dichiarati dalla stessa comunicazione Hansen.

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Cia prende nota anche del richiamo concreto, e nel metodo, al ricambio generazionale in agricoltura e alla fiscalità agevolata per favorire la connessione pensionati-giovani, alla multifunzionalità e alla creazione di una piattaforma che valorizzi l’apporto delle donne nel comparto, ad asset chiave come l’innovazione e la digitalizzazione, la formazione e la consulenza, cruciali per lo sviluppo del settore.

“L’agricoltura può tornare davvero a essere attraente e autorevole – conclude Fini – Il cibo buono e sicuro deve tutto ad aziende agricole solide, territori forti, generazioni di imprenditori messi nelle condizioni di innovare e al legame da ristabilire tra questi tre attori. Grazie al commissario Hansen per il tenore dell’impegno scritto, adesso serve la certezza dei regolamenti, ma soprattutto del budget. Ci appelliamo, per questo, anche al ruolo di supervisore dell’agricoltura affidato al vicepresidente esecutivo, Raffaele Fitto. C’è un lavoro importante da fare per la revisione del Quadro finanziario pluriennale e occorre una valutazione seria della proposta di un Piano unico per l’utilizzo dei fondi di coesione e Pac”.  

Coldiretti: “Bene cambio di passo, salvare autonomia della Pac”

Dalla Commissione Ue arriva un importante cambio di passo, con una visione dell’agricoltura europea non più condizionata dall’ideologia, ma occorre garantire l’autonomia del bilancio della Pac se vogliamo davvero salvaguardare il futuro della produzione alimentare nell’Unione”. E’ la posizione di Coldiretti e Filiera Italia in merito alla presentazione del documento da parte dell’esecutivo con le linee guida per lo sviluppo del settore. 

“Finalmente la Commissione smette di fare pura ideologia e riconosce come fondamentali alcuni obiettivi portati avanti dalla Coldiretti con le mobilitazioni a Bruxelles quali sostegno al reddito dei veri agricoltori a partire dai più giovani, obbligono dell’origine in etichetta con indicazione del Paese, reciprocità negli accordi commerciali, controlli più efficaci alle frontiere europee, potenziamento del contrasto alle pratiche sleali, rilancio dell’importanza delle produzioni zootecniche e di modelli di economia circolare anche attraverso il digestato, e per la prima volta seppur ancora in maniera generica, il tema allarmante del consumo crescente di cibi ultraformulati e non naturali. Inoltre, come più volte richiesto da Coldiretti e Filiera Italia, assicurare un utilizzo sostenibile di agrofarmaci senza restrizioni in assenza di alternative. Allo stesso tempo, significativo anche il passaggio sulle Tea”.

“Non possiamo che valutare positivamente il cambio di approccio che il Commissario Hansen ed il vice presidente Fitto introducono in questa nuova visione strategica recependo di fatto molte delle istanze da sempre proprie della nostra organizzazione ma rese più urgenti dall’attuale contesto socio-economico – evidenzia il presidente della Coldiretti Ettore Prandini – Ovviamente alle parole ed alle intenzioni dovranno ora seguire fatti e proposte concrete a cominciare dall’annunciata semplificazione che faccia una volta per tutte della Pac un vero sostegno al reddito di chi produce. Come Coldiretti vigileremo affinché ciò accada e che le ormai non rinviabili risposte ad un mondo agricolo in difficoltà arrivino”.

“Bene la correzione di rotta ed i nuovi obiettivi ma tutto ciò rischia non essere attuabilesenza un budget adeguato e dedicato con cui realizzarli – rileva il segretario generale della Coldiretti Vincenzo Gesmundo – A questo proposito come Coldiretti siamo fortemente contrari all’ipotesi che circola ormai da tempo, pur senza essere mai stata ufficializzata, che prevede l’unificazione dei fondi Pac con quelli della coesione da gestire in maniera estremamente flessibile da parte del singolo stato membro. Tale ‘despecializzazione’ delle risorse finanziare destinate al settore agricolo potrebbe rappresentare infatti l’anticamera, nel breve medio periodo, per un trasferimento di queste risorse ad altri settori e quindi la fine della Politica agricola comune. Inoltre, appare incerta, in questa ipotesi, la collocazione finanziaria dei Pagamenti Diretti che ricordiamo oggi ammontano a circa il 70% del bilancio Pac. Contro tale ipotesi Coldiretti metterà in campo ogni possibile azione anche per rafforzare il ruolo degli agricoltori come custodi dell’ambiente”.

“La maggiore trasparenza per l’informazione al consumatore, regole più eque nella competizione internazionale attraverso il principio di reciprocità ed un rilancio della promozione quale strumento per la conquista di mercati esteri sono obiettivi che avranno ricadute positive sull’intera filiera agroalimentare e sui consumatori europei – precisa Luigi Scordamaglia, amministratore delegato di Filiera Italia – In un momento in cui l’unione europea deve tornare protagonista in un contesto geopolitico complesso, la sicurezza alimentare diventa una assoluta priorità. Per tale obiettivo è fondamentale che la produzione agricola europea possa contare su risorse adeguate indispensabili anche ad assicurare al consumatore prodotti alimentari di qualità ad un prezzo accessibile”.

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Fonte: Masaf – Regione Lombardia – Regione Emilia-Romagna – Copagri – Confcooperative – Cia – Coldiretti



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