Traffico di droga, pm chiede 8 anni per ex consigliere sardo

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Satta è stato anche sindaco di Buddusò, ‘auto non droga’

Di Redazione |

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TEMPIO PAUSANIA, 19 FEB – Otto anni e sei mesi di
reclusione: è la richiesta di condanna pronunciata dalla pm
Rossana Allieri per Giovanni Satta, 58 anni, ex consigliere
regionale della Sardegna ed ex sindaco di Buddusò, accusato
dalla Direzione distrettuale antimafia di Cagliari di
associazione a delinquere finalizzata al traffico di
stupefacenti.
La richiesta è stata fatta questo pomeriggio al processo che
si sta tenendo a Tempio Pausania e che vede imputate anche altre
cinque persone: Simone Canu, per cui la pm ha chiesto 10 anni;
Gino Mureddu, 8 anni e 5 mesi; Giovanni Battista Pira, 8 anni e
2 mesi; Nicola Salvatore Pinna, 8 anni e 6 mesi; Alexandru
Dughila, 8 anni e 2 mesi.
L’ex consigliere regionale di Buddusò venne arrestato dai
carabinieri di Olbia nell’aprile del 2016 e rinviato a giudizio
nel 2017, perché ritenuto un elemento di spicco di una vasta
associazione a delinquere sardo-albanese specializzata nel
traffico di stupefacenti. Secondo l’accusa gli imputati facevano
arrivare in Sardegna eroina e cocaina proveniente dall’Olanda e
dall’Albania, soprattutto nella zona di Olbia e durante il
periodo estivo in Costa Smeralda.
Satta in passato aveva una concessionaria di automobili a
Olbia, poi chiusa nel 2012, e operava come intermediario per la
vendita di auto. E sarebbero proprio alcune auto al centro
dell’accusa mossagli dalla Dda di Cagliari, che ritiene l’ex
sindaco di Buddusò il fornitore di macchine all’associazione
sardo albanese per gli spostamenti. Satta è accusato anche di
aver tenuto i contatti con i malviventi locali per quanto
riguarda la cessione della droga. Giovanni Satta, che si è
sempre detto innocente, ha sempre affermato che i veicoli
venivano regolarmente venduti e non ceduti in cambio di droga,
come invece sostiene la tesi accusatoria della pm Allieri.
“Nelle intercettazioni si parlava di auto e non di droga”, la
difesa in aula nelle scorse udienze.

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