Più 47 per cento di visitatori e tre milioni di utenti “social”: la rinata Galleria Nazionale dell’Umbria di Perugia, diretta da Costantino D’Orazio, lancia i numeri del successo del 2024 e si prepara a bissare con una programmazione in grande stile
“Le cinque mostre proposte dalla Galleria Nazionale nel corso del 2024 e i numerosi eventi organizzati in collaborazione con i nostri partner ci hanno permesso di raggiungere risultati eccezionali, che fanno bene non solo alla nostra istituzione, ma a tutta la città e alla regione. Siamo convinti che sia necessario continuare sulla strada della ricerca, dell’accessibilità e del coinvolgimento”: così ha dichiarato il direttore della GNU, la Galleria Nazionale dell’Umbria, Costantino D’Orazio, in occasione della presentazione alla stampa del programma 2025 dell’istituzione.
Un museo che, ricordano dalla direzione, non è mai stata frequentata così come nel 2024, se si esclude l’exploit del 2023 dovuto alla grande mostra dedicata a Perugino: 140.825 visitatori complessivi lo scorso anno (+47 per cento).
“La Galleria ha saputo attrarre un pubblico sempre più vasto, grazie a mostre di rilevanza internazionale e a un programma sempre più ricco di eventi. Inoltre, ha dimostrato la capacità di innovare rispondendo alle esigenze culturali contemporanee”, ha rimarcato la sindaca di Perugia, Vittoria Ferdinandi, mentre il VicePresidente e Assessore alla Cultura della Regione Umbria, Tommaso Bori, ha rimarcato grande fiducia al direttore: “Costantino D’Orazio è stato lungimirante, portando da subito una proposta sempre più integrata con il resto dei musei regionali anche grazie al supporto del digitale e aperta alle sinergie tra pubblico e privato”. Ma cosa vedremo nei prossimi mesi alla ritrovata GNU? Ecco nei dettagli le mostre di punta del 2025.
Fratello Sole, Sorella Luna: La Natura nell’Arte
Dal 15 marzo al 15 giugno 2025, la Galleria Nazionale dell’Umbria ospiterà una mostra unica che celebra il legame tra l’uomo e la Natura, ispirata al “Cantico delle Creature” di san Francesco. Con oltre 80 opere di maestri come Beato Angelico, Leonardo, Corot e molti altri, l’esposizione esplorerà come la natura sia stata vista e reinterpretata nell’arte dal XIII secolo a oggi. Un viaggio sensibile attraverso pittura, scultura, e incisioni, che offre una riflessione profonda sull’ambiente e sull’uomo.
L’arrivo del Nu couché di Amedeo Modigliani
Dal 1° luglio al 15 settembre 2025, uno dei più celebri nudi di Amedeo Modigliani, Nu couché (Nudo sdraiato), farà il suo ingresso in Galleria, grazie a un prestito dalla Pinacoteca Agnelli di Torino. Una mostra che non si limiterà a celebrare solo il dipinto, ma esplorerà anche le influenze che hanno plasmato Modigliani: dall’arte classica e le Venere dormienti, alla scoperta della scultura africana, fino all’intimità che l’artista ha saputo infondere nelle sue composizioni. Il confronto tra il Nu couché e altre opere dell’artista promette di svelare il lato più profondo e visionario di Modì, che ha saputo fondere culture e tradizioni in un’unica, inconfondibile estetica.
Corpo e mistero degli “oggetti” di Domenico Gnoli
Dal 15 marzo al 15 giugno 2025, la GNU si tuffa nell’universo di Domenico Gnoli, con una mostra che ripercorre il suo inconfondibile percorso artistico. La sala 39 diventerà il palcoscenico di un omaggio a un maestro che ha rivoluzionato la percezione del corpo umano e dei dettagli. Gnoli non dipinge solo forme, ma li trasforma in una sorta di linguaggio visivo potente, quasi ipnotico. Le sue opere, che esplorano il corpo come una macchina perfetta, sfidano lo spettatore a guardare più a fondo, a esplorare la dimensione nascosta dell’umano. L’esposizione sarà un viaggio dentro il suo universo visivo, capace di farci vedere il mondo con occhi nuovi.
Vedere Giorgio Morandi con lo sguardo di Gianni Berengo Gardin
Dal 23 maggio al 28 settembre 2025, la Galleria si trasformerà in una macchina del tempo, riportandoci alla casa di Giorgio Morandi, grazie alla fotografia di Gianni Berengo Gardin. Il celebre fotografo italiano ha documentato, con il suo stile inconfondibile, l’atmosfera intima dello studio di Morandi, riuscendo a catturare l’essenza di quegli oggetti che l’artista bolognese usava per i suoi dipinti. Berengo Gardin restituisce, in bianco e nero, la quieta bellezza che pervadeva ogni angolo della casa, creando un parallelo tra il lavoro di Morandi e il suo mondo quotidiano. Una mostra che non solo celebra la fotografia, ma racconta anche l’arte attraverso un altro linguaggio.
La retrospettiva dedicata a Mimmo Paladino
Mario Giacomelli: “Papaveri Rossi”
Il 2025 si concluderà anche con un’altra retrospettiva, quella dedicata a Mario Giacomelli, dal 29 settembre al 15 novembre, che si concentrerà sulla sua serie più iconica, “Papaveri Rossi”. Giacomelli, con il suo inconfondibile stile fotografico in bianco e nero, ci ha lasciato una testimonianza potente e a tratti poetica della vita rurale e della spiritualità. La mostra includerà anche scatti inediti, tra cui alcune rare fotografie a colori, e si soffermerà sull’incontro tra Giacomelli e Padre Turoldo, un personaggio che ha avuto una grande influenza nella sua ricerca artistica. Un viaggio visivo che svelerà il lato più emozionale e spirituale del fotografo, che ha saputo raccontare la realtà attraverso uno sguardo unico e profondo.
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