Le aziende della moda alla prova della nuova legislazione europea per un’economia circolare.

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ll Monitor for Circular Fashion (M4CF), parte del Sustainability Lab di SDA Bocconi School of Management, ha presentato ieri il suo Report 2024/2025 durante l’evento annuale dedicato alla circolarità nel settore moda. Un’occasione per approfondire le strategie, le sfide e le opportunità che attendono le aziende, alla luce dell’evoluzione normativa europea e del crescente interesse dei consumatori per la sostenibilità.

Monitor for Circular Fashion: un acceleratore per la transizione circolare

Il M4CF è un osservatorio di ricerca multi-stakeholder che coinvolge aziende della moda e attori della filiera per promuovere la transizione verso modelli di business circolari. Attraverso la condivisione di best practice, l’analisi di strategie di sostenibilità e lo sviluppo di indicatori chiave di performance, il M4CF fornisce alle aziende strumenti concreti per affrontare le nuove sfide normative e di mercato.

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Il Report 2024/2025, scaricabile a questo link, presenta numerosi spunti di riflessione per il settore con un’analisi approfondita del livello di avanzamento delle aziende del Monitor in termini di Ecodesign, Biodiversità, Impatto Sociale e Governance, alla luce delle più recenti evoluzioni normative europee.

L’evento annuale, tenutosi presso il Campus milanese di SDA Bocconi, ha visto la partecipazione di esperti del settore, aziende partner del Monitor, policymakers, rappresentanti della Commissione Europea, di EURATEX, UNECE e di numerosi attori chiave della filiera moda, da monte a valle. 

La giornata si è aperta con l’intervento di Francesco Perrini, Associate Dean for Sustainability di SDA Bocconi, seguito dalla presentazione del Monitor for Circular Fashion Report 2024/2025 a cura di Francesca Romana Rinaldi, Direttrice del Monitor for Circular Fashion, che commenta: “Oggi manca ancora una cultura della sostenibilità e della circolarità: le Direttive e i Regolamenti non possono crearla, ma stanno spingendo le aziende a muoversi in quella direzione. Spetta alle aziende mettere in atto strategie e strumenti per plasmare questa cultura. Il M4CF è uno spazio pre-competitivo dove ingredient-brands, vendors, brand, retailers e fornitori di servizi del settore moda possono cooperare nella condivisione di buone pratiche, avendo come obiettivo l’armonizzazione e l’accelerazione della twin transition”.

Ecodesign: una leva per la sostenibilità

L’implementazione dell’ecodesign è stata al centro di una sessione che ha esplorato costi e benefici di questo approccio.  I dati del Report offrono una panoramica sul livello di maturità di ecodesign delle aziende, sulle sfide e le opportunità del settore, evidenziando la necessità delle aziende di avere maggiori informazioni per poter fare un’analisi costi-benefici e proseguire il loro percorso di circolarità.

Dopo un keynote speech di Serenella Sala, Head of the Land Resources and Supply Chain Assessments Unit presso il Joint Research Centre della Commissione Europea, il panel ha visto la partecipazione di Mauro Scalia (Euratex), Caterina Tonda (Kering Material Innovation Lab) e Liuba Napoli (Eurojersey), che hanno affrontato il tema dell’ecodesign dei prodotti per favorire la circolarità e ridurre l’impatto ambientale lungo tutta la supply chain.

Tecnologie per la circolarità: innovazione e sfide

Un altro tema centrale dell’evento è stato il ruolo delle tecnologie nel facilitare la transizione verso un modello circolare. 

Nel Report 2024/2025 è stato chiesto ai partner del M4CF di indicare le tecnologie più rilevanti per la circolarità nei prossimi 3 anni: secondo la previsione dei 10 service provider del M4CF, che lavorano con più di 24.000 clienti moda, le tecnologie saranno quelle per il riciclo, la tracciabilità e i passaporti digitali (DPP). Sempre nei prossimi 3 anni emerge una crescita prevista del 31% nell’adozione dell’intelligenza artificiale a supporto della transizione circolare, seguita dalle piattaforme online per la circolarità (con una crescita del 19%) e le piattaforme online per la tracciabilità (+12%).

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Nel panel moderato durante l’evento da Giovanni Cara, Fashion&Retail Partner BIP Group, esperti del settore hanno analizzato le opportunità offerte dall’innovazione tecnologica. Lutz Walter, Secretary General di ETP Textile, e Jalaj Hora, Founder di Synthegrate ed ex VP di Product Innovation and Consumer Creation per Nike, hanno discusso di come l’adozione di nuove soluzioni possa migliorare la tracciabilità, l’efficienza produttiva e la gestione delle risorse nel settore moda.

Politiche e regolamentazione: il ruolo delle istituzioni

Uno dei temi centrali è stato il contesto normativo e le strategie istituzionali per la transizione dell’ecosistema tessile. Cecilia Nilsson Bottka, Legal and Policy Officer della Commissione Europea (DG GROW Textiles), ha tenuto un keynote speech sui prossimi passi della Textiles Ecosystem Transition Pathway e sullo sviluppo di una piattaforma per la transizione sostenibile del settore moda (Transition Pathways Stakeholders’ Support Platform: Implementation for the Textiles Ecosystem), presentata in anteprima durante l’evento, mentre Maria Teresa Pisani (UNECE) ha introdotto il Circular Fashion Manifesto, in un dialogo con Francesca Romana Rinaldi

A seguire, la sessione di presentazione del Pledge del Monitor for Circular Fashion ha visto la partecipazione di figure di spicco della sostenibilità aziendale, tra cui Silvia Mazzanti (Save The Duck), Maria Teresa Betti (RadiciGroup), Lucia Bianchi Maiocchi (Vitale Barberis Canonico), Michela Gioacchini (TOD’s Group), Sabrina Frontini (ICEC) e Fernanda Maria Hernadez Franco (Temera), che hanno presentato l’impegno del M4CF verso modelli produttivi più circolari, rappresentando le 28 aziende partner dell’osservatorio di ricerca.

Impatto sociale: responsabilità lungo la filiera

Un altro momento chiave dell’evento ha riguardato le implicazioni sociali della moda circolare e la necessità di sviluppare una due diligence efficace nelle catene del valore. Il panel, moderato da Elena Scoccianti, ricercatrice del Monitor for Circular Fashion, ha visto la partecipazione di Dorothy Lovell (OECD Centre for Responsible Business Conduct) e Paul Roeland (Transparency Lead, Clean Clothes Campaign), che hanno sottolineato l’importanza della trasparenza, del rispetto dei diritti umani e delle condizioni di lavoro nelle filiere tessili globali.

Biodiversità e moda: un equilibrio da ripensare

Il legame tra industria della moda e biodiversità è stato esplorato attraverso una video intervista esclusiva a Stefano Mancuso, botanico e autore, seguita da un approfondimento con Giuseppe Scarascia-Mugnozza (European Forest Institute, Università della Tuscia e Sapienza di Roma) e Rossella Ravagli (Armani Group). Moderata da Francesca Pilla (BIP Group), la discussione ha approfondito il ruolo delle aziende nel ridurre l’impatto sugli ecosistemi, dalla scelta delle materie prime all’adozione di pratiche più responsabili.

Progetti di circolarità e innovazione

L’evento ha dato spazio alla presentazione dei M4CF 2024 Circularity Projects, iniziative aziendali che stanno sperimentando soluzioni concrete per una moda più sostenibile. Tra i progetti presentati:

  • Think Leather Veronica Bovo (Holding Moda)
  • One Next StepGuido Zilli (Gruppo Mastrotto)
  • Traceable Fiamma BagAnna Zambaldo (Ferragamo)
  • KintsugiEnrico Degara (YKK)
  • Digital Product PassportRossella Munafò (Certilogo)

Infine, la seconda edizione del Monitor for Circular Fashion C-Factor ha dato visibilità a startup all’avanguardia nel settore, con gli elevator pitch di Luna Aslan (NOOSA), Andreas Andrén (Colorfix) e Neloufar Taheri (Ponda), introdotti da Francesca Boni, Founder de Il Vestito Verde e ricercatrice del Monitor for Circular Fashion.

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La roadmap per la circolarità suggerita dal M4CF per il 2025 e le prossima attività del Monitor 

Il report del M4CF 2024/2025 presenta una proposta di azioni per accelerare la performance di circolarità del settore, una sfida complessa che richiede un approccio integrato tra istituzioni, aziende e innovatori.   

Un mix di azioni manageriali (misurare la circolarità; ingaggiare gli utenti finali nelle iniziative di circolarità), azioni di collaborazione con le aziende del settore (investimenti in ricerca e sviluppo, focus su strategie per il coinvolgimento dei fornitori…) e con i policy makers (supportare lo sviluppo dell’infrastruttura per i rifiuti tessili, inserire degli incentivi per la circolarità e la sostenibilità…). Il M4CF presenta uno strumento utile per tutte le aziende: ogni player, a partire dalle caratteristiche del proprio modello di business e delle priorità strategiche, potrà adattare la roadmap per la circolarità.

Nei prossimi passi del M4CF, che vedrà l’avvio della sua quinta edizione il 13 marzo con l’ingresso di nuovi partner, ci sarà un importante confronto con i policy makers a Brussels a giugno 2025 per presentare i primi risultati dei gruppi di lavoro su ecodesign, tecnologie e impatto sociale.

Con questa iniziativa, il Monitor for Circular Fashion continua a porsi come punto di riferimento per il settore moda, supportando aziende e istituzioni nell’affrontare la sfida della sostenibilità con un approccio basato su dati, innovazione e collaborazione.

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