Le 10 batterie più costose vendute all’asta

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A differenza di quanto accade con le chitarre, il mercato dei cosiddetti drum kit è in piena espansione. Le batterie più costose vendute all’asta non raggiungono ancora i prezzi stellari di esemplari come la Martin D-18E di Kurt Cobain e la Fender Stratocaster Black di David Gilmour. Eppure sono cimeli leggendari che hanno segnato momenti chiave della musica del Novecento. Nel settore degli investimenti alternativi è un segmento che ha un potenziale significativo e che per gli interessati presenta numerose opportunità: ci sono moltissimi artisti famosi, di enorme talento e importanza, le cui batterie sono vendute a cifre ben al di sotto del loro vero valore di mercato.

 

Le 10 batterie più costose vendute in asta

I collezionisti e gli investitori guardano con interesse crescente al mercato delle percussioni perché i costi sono alla portata e non così alti da diventare proibitivi. Questi strumenti dal jazz al rock e di ogni epoca dagli anni Quaranta a oggi, che siano pezzi vintage o set dall’elevato valore simbolico perché legati a eventi storici, hanno avuto rialzi nel corso degli ultimi anni, ma possiedono un potenziale enorme e non ancora sfruttato che in futuro potrà far segnare un ulteriore incremento. Ecco allora la Top 10 delle vendite all’incanto, con i prezzi comprensivi dei diritti d’asta ed espressi in dollari e sterline al cambio dell’epoca senza rivalutazione.

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Il gong Paiste di John Bonham

È il 9 gennaio 1970 e i Led Zeppelin tengono un indimenticabile concerto alla Royal Albert Hall di Londra. Si tratta del secondo live nella prestigiosa sala nell’esclusivo quartiere di South Kensington per la band del dirigibile: il primo era avvenuto in occasione degli International Pop Proms. Jimmy Page e compagni aprono il set con We’re Gonna Groove e chiudono con Long Tall Sally. Nel mezzo ci sono autentici capolavori come I Can’t Quit You Baby, Heartbreaker, Dazed and Confused, Whole Lotta Love, Communication Breakdown e Moby Dick, esaltazione del drumming selvaggio e raffinato di Bonzo che cambia per sempre il modo di suonare la batteria nel rock. Nel suo kit c’è un symphonic gong Paiste da 34″, con logo cinese e stencil Zeppelin sul retro: finito all’asta dopo la sua morte nel 1982, rispunta da Bonhams a Londra nel maggio 2021 e viene battuto per 52.750 sterline.

 

La British Drum speciale di Nicko McBrain

Nel marzo 2024 il batterista degli Iron Maiden è chiamato a esibirsi alla Royal Albert Hall di Londra per il Mountbatten Festival of Music (MFM), l’evento che riunisce le bande musicali dei Royal Marines. McBrain esegue un medley di classici dei Maiden – The Trooper, Wasted Years e Run to the Hills – con l’orchestra della Royal Marines Band Service. Il kit personalizzato con Eddie (la mascotte degli Iron Maiden) vestito con le uniformi storiche della marina britannica su sfondo commemorativo di Spean Bridge, completo di piatti Paiste e custodie protettive Hardcase customizzate, viene messo all’asta per un fundraising benefico della RMA – The Royal Marines Charity. Dopo svariati rilanci online e il final bidding alla Guildhall Dinner, le palette si alzano fino a 75.000 sterline. I proventi vengono donati in beneficenza alle iniziative di RMA e della charity Grand Order of Water Rats.

Il drum kit speciale di Nicko McBrain per il concerto al Mountbatten Festival of Music (foto: British Drum Co.)

 

Il drum kit Pearl di Eric Singer dei Kiss

Nella loro lunga carriera, Paul Stanley, Gene Simmons, Tommy Thayer ed Eric Singer hanno venduto più di 100 milioni di dischi. Dal 2014 i Kiss fanno parte della Rock and Roll Hall of Fame e nel 2023 hanno chiuso la loro carriera (forse) con un pirotecnico concerto finale da un milione di dollari al Madison Square Garden. Inevitabile che la batteria Pearl custom made utilizzata dal 1991 da Singer per gli spettacoli dal vivo sia particolarmente ambita dai collezionisti. Un esemplare con i famosi LED nelle casse usato per la residenza Kiss Vegas (quello che si ascolta e si vede nel live album Kiss Rocks Vegas) e per numerosi show, incluse le date del tour del 2014 con i Def Leppard per festeggiare i 40 anni di carriera discografica, è all’asta da Julien’s a Beverly Hills nel giugno 2021 all’interno della vendita Music Icons: prezzo finale 75.000 dollari.

 

La Ludwig Silver Sparkle di Mitch Mitchell

Discepolo di Elvin Jones, tecnica jazz e potenza rock, Mitchell è ricordato soprattutto come batterista della Jimi Hendrix Experience. E pensare che la sua scelta per il power trio si deve al caso: Chas Chandler racconta che fu lanciata una moneta per decidere tra lui e Aynsley Dunbar, che all’epoca suonava con John Mayall e i Bluesbreakers. Comprata secondo leggenda in un negozio di strumenti di seconda mano, questa Ludwig vintage è la batteria dei sogni che Mitchell suona nelle registrazioni in studio di Are You Experienced, Axis: Bold as Love ed Electric Ladyland e per i tour negli Stati Uniti e in Europa. Nel novembre 2017 finisce all’asta da Julien’s a Los Angeles e diventa uno dei pezzi pregiati della vendita Icons & Idols – Rock ‘n’ Roll: la cifra conclusiva è di 75.000 dollari.

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La Ludwig White Pearloid di Buddy Rich

Tutti i batteristi della generazione rock degli anni Sessanta e Settanta indicano Rich come il migliore batterista di tutti i tempi per tecnica, potenza e creatività. “È il più grande batterista che abbia mai respirato”, diceva di lui Gene Krupa, il padrino dell’arte della batteria. Un maestro e un leader di big band dotato di capacità spettacolari ed eclettiche. Da Heritage a Dallas nell’aprile 2021 debutta un kit storico: la Ludwig del 1978 suonata all’esibizione televisiva al Tonight Show di Johnny Carson e poi comprata e custodita nella sua casa dallo stesso conduttore televisivo. Carson è infatti un abile batterista e invita spesso Rich a suonare nella sua trasmissione in compagnia di Ed Shaughnessy. La batteria è messa all’asta da Don Sweeney, per vent’anni assistente di produzione di Carson e poi di Jay Leno: il martello si ferma a 113.750 dollari.

 

Il drum kit Tama di Stewart Copeland

Il suono dei Police deve molto (se non tutto) al drumming (specie il rullante e il charleston) di Stewart Copeland, figlio di un diplomatico che gli permette di viaggiare con la famiglia in diverse parti del Medio Oriente e di acquisire tecniche, suggestioni e accenti ritmici di sonorità tipicamente non occidentali. Copeland è associato al marchio Tama e all’iconico set ImperialStar blu, con cui registra molti successi dei Police e suona in numerosi concerti. Il Blue Kit gli viene dato proprio dall’azienda nel 1976 (quando il batterista suona ancora nei Curved Air) e lo accompagna fino al 1990. Nel maggio 2017 finisce in vendita da Julien’s a New York nella vendita Music Icons con una valutazione iniziale tra i 20.000 e i 40.000 dollari: i rilanci continui stoppano il prezzo a 121.600 dollari.

 

Il set usato da Michael Shrieve a Woodstock

A Woodstock il 16 agosto 1969 i Santana sono l’unica band a esibirsi che non ha ancora pubblicato un album: in pratica non li conosce quasi nessuno. Il loro live infuocato è ricordato in particolare per i 12 minuti dello straordinario assolo di batteria di Soul Sacrifice, uno dei momenti topici della storia del rock del Novecento. Dietro le pelli c’è Michael Shrieve, il più giovane musicista d esibirsi sul palco dello storico festival ad appena 20 anni. Quella semplice Ludwig, un kit assemblato in fretta e furia con pochi risparmi e acquistando due rullanti giapponesi per posta, si trasforma in un cimelio immediato. Sempre nella vendita Music Icons del maggio 2017 da Julien’s, la batteria di Shrieve parte da una stima tra gli 80.000 e i 100.000 dollari e raggiunge i 187.500 dollari.

Michael Shrieve suona la sua Ludwig con i Santana a Woodstock
Michael Shrieve con la sua Ludwig a Woodstock (foto: Warner Bros.)

 

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Il kit di Alex Van Halen per il World Invasion Tour

Classe 1953, Alex Van Halen è uno dei batteristi fondamentali dell’hard rock e dell’heavy metal. Fondatore dei Van Halen con il fratello Eddie, drummer dal tocco immediatamente riconoscibile, abile pianista e compositore grazie a diversi anni di formazione classica, AVH si esalta soprattutto dal vivo quando può mettere in mostra la personalità, la tecnica e la potenza. Il drum kit bianco usato per il World Invasion Tour, il tour promozionale per Women and Children First del 1980, il terzo album in studio prodotto da Ted Templeman e registrato ai Sunset Sound Recorders di Hollywood, è il top lot dell’asta Music Icons del giugno 2021 da Julien’s a Beverly Hills insieme alla chitarra Blue Cloud suonata da Prince in Purple Rain: la Ludwig customizzata in una spettacolare forma turbo-amplificata e suonata in oltre cento show raggiunge il prezzo di vendita di 230.400 dollari.

 

La Slingerland di Neil Peart dei Rush

Il 7 gennaio 2020 muore a Santa Monica Neil Peart, il batterista e autore dei testi dei Rush: aveva 67 anni e da tre anni e mezzo lottava con un tumore al cervello. Oltre a essere uno dei più grandi batteristi della storia del rock, Peart è la forza motrice della band canadese, formata dal cantante e bassista Geddy Lee e dal chitarrista Alex Lifeson. Nata nel 1912 e resa famosa da Gene Krupa e Buddy Rich, la Slingerland è usata da Peart per il primo concerto tenuto dal gruppo in apertura a Uriah Heep e Manfred Mann’s Earth Band alla Civic Arena di Pittsburgh nell’agosto 1974 e per le registrazioni di tre album fondamentali: Fly by Night, Caress of Steel e 2112. Nel dicembre 2020, a poco meno di un anno dalla scomparsa di Peart, la batteria è all’asta da Bonhams a Los Angeles: stimata tra gli 80.000 e i 120.000 dollari, viene venduta per 500.312 dollari.

 

La Ludwig Black Oyster di Ringo Starr

Il marchio Ludwig è legato indissolubilmente a due nomi: Ringo Starr e John Bonham dei Led Zeppelin. Il batterista dei Beatles compra il kit Black Oyster nel 1962 (merito del manager Brian Epstein, che vuole un set esteticamente più accattivante) e lo usa per circa 200 performance tra il 1963 e il 1964. Nel 1965, l’anno successivo all’esibizione televisiva dei Fab Four all’Ed Sullivan Show, Ludwig triplica la produzione: tutti vogliono la batteria di Ringo. Quella Ludwig finisce all’asta da Julien’s a Los Angeles nel dicembre 2015: l’acquirente dei tre pezzi è l’imprenditore Jim Irsay, proprietario degli Indianapolis Colts e collezionista di memorabilia della cultura pop, che sborsa la bellezza di 2,2 milioni di dollari. Nell’asta Starr e la moglie Barbara Bach mettono in vendita più di 800 articoli per un valore totale di oltre 5 milioni: i proventi vanno alla Lotus Foundation, non-profit creata dall’artista per i suoi progetti di beneficenza.

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