Siamo andati in giro per Barcellona in luoghi meno battuti della città catalana. Come Poblenou, area ex-industriale che oggi ospita un ambiente dinamico, tra residenti ancora alla ricerca di un’atmosfera genuina e nuovi luoghi di aggregazione, diurna e notturna.
Niccolò e Luigi hanno 22 anni. Sono arrivati a Barcellona El Prat con il volo che atterra poco dopo le 18 e ripartiranno “tra undici ore”. Può sembrare l’esempio più brutale di overtourism mordi e fuggi, proprio quello che ha fatto infuriare gli abitanti catalani più di altri. In realtà è una “gita” nata prima come possibile fuga d’amore e poi, per sopraggiunte difficoltà di cuore, diventata una notte nel tempio della notte in città, il Razzmatazz, insieme ad un carissimo amico. “Perché, c’è qualche gruppo italiano che suona? – chiede un avventore anche lui italiano sulla metro che conduce in zona Avenida Diagonal mentre i ragazzi proseguono il racconto – Anni fa ci ho visto i Litfiba”. E a settembre si esibisce Liberato, aggiungiamo.
Direzione Poblenou
Con questo quadretto tricolore improbabile a bordo della L9 comincia un weekend invernale a Barcellona. La scelta per il soggiorno è ricaduta su un ostello, bellissimo e comodo, dentro l’ideale cerchio d’oro dei principali edifici firmati da Gaudì, anche per un ritorno a un turismo più “ospite” e meno invasivo della realtà che si sta andando a visitare. L’obiettivo di visita è però la zona di Poblenou che, percorrendo l’Avenida Diagonal in direzione nord, dista poche fermate di trasporto pubblico. Qui ha sede il Razzmatazz e molto altro.
Conosci Poblenou?
La maggior parte delle persone che visita Barcellona, tende a concentrare la propria attenzione nelle zone che si trovano attorno a La Rambla: da un lato Barri Gotic e Born e dall’altro Raval e, in direzione Montjuic (nella foto), Sant Antoni. Meno centrale dei precedenti quartieri, il Poblenou è sempre stato al centro della nightlife di Barcellona, per la presenza di alcuni locali storici. Negli ultimi anni è diventato motivo di interesse anche per altre realtà artistiche e culturali.
Il centro del Design di Barcellona
La più rilevante è forse il Disseny Hub, aperto nel 2014. Il Disseny Hub di Barcellona, un centro dedicato al design, alla creatività e all’innovazione, situato tra i quartieri Clot e Poblenou. Inaugurato nel 2014, l’edificio moderno è stato progettato dall’architetto David Chipperfield e ospita una serie di spazi culturali, mostre e attività legate al mondo del design, della moda, dell’architettura e delle arti visive. È anche sede del Museo del Design di Barcellona, con una vasta collezione di oggetti dalle arti applicate al design industriale, dalla grafica alla moda.
L’ex area industriale di Poblenou
Originariamente, Poblenou era un’area principalmente industriale. Negli ultimi decenni ha subito una trasformazione radicale, diventando uno dei centri più dinamici della città. Lungo le sue strade si alternano vecchie fabbriche riconvertite e moderni edifici di design, con un’atmosfera unica che mescola passato e futuro. Il quartiere è anche noto per le sue gallerie d’arte, studi di design e startup tecnologiche. E per i suoi locali: gli amanti dei cocktail bar non devono perdersi un passaggio da Balius e Madame George, distanti pochi metri uno dall’altro.
E visto che siamo pur sempre a Barcellona, non manca la spiaggia ovviamente. Dopo l’area del porto turistico, dopo quella di Barceloneta, la Playa de Bogatell è una zona balneare tranquilla distante dai flussi turistici di massa. Infine, da non perdere, la prima domenica del mese, il Palo Alto Market, in un ex spazio industriale.
Moco, street art e Robbie Williams
Il giro di Poblenou può essere completato da una piccola deviazione nel cuore del quartiere poco distante di El Born. Apparentemente, non c’è una ragione reale per preferire un nuovo museo tra concept store e street art in cattività al Museo Picasso. Distano poche decine di metri lungo Carrer de Montcada e il peso specifico assoluto è impossibile da paragonare.
Però, se la passione personale va verso l’arte di strada e contemporanea in generale, il MoCo raccoglie pezzi interessanti di Basquiat, Andy Warhol, Ben Eine, Keith Haring e Jean-Michel Basquiat. Sì, c’è anche qualcosa di Banksy, ma non sempre esposto e niente ufficialmente immesso sul mercato dall’artista (stampe escluse). Molto più interessante è invece la personale di Robbie Williams, la popstar. All’interno dello spazio sono esposti i suoi lavori di “Confessions of a Crowded Mind”, il racconto per maxi opere di un flusso di pensieri su popolarità, solitudine e disagio. Lo spazio del cortile interno è intasato dalla monumentale opera “Final Days” di Kaws.
Come arrivare nel quartiere Poblenou di Barcellona
La stazione della metropolitana di riferimento è Poblenou (linea L4, la linea gialla), che offre un comodo accesso al quartiere. Inoltre, la linea T4 del tram può essere presa da diverse fermate della zona e collega anche altre parti della città con la costa. Diverse linee di autobus, tra cui la linea H14 e la linea 7, servono il quartiere e lo collegano alle aree circostanti, come El Born e Diagonal Mar.
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