Genitori e adolescenti, l’importanza di costruire una nuova comunicazione negli incontri aperti del progetto Artemide

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Solo il 7% della comunicazione oggi è verbale, il 40% è paraverbale e ben il 60% non è verbale. I numeri li snocciola l’assessore comunale alla Pubblica istruzione Valeria Toppetti per spiegare quanto, in una società complessa come la nostra con i social diventati quasi “sostituti” degli adulti tra messaggi per lo più fuorvianti nel dialogo con i giovani, sia diventato indispensabile ricostruirla la comunicazione con i ragazzi. Ragazzi che quando stimolati a esprimersi e raccontarsi lo mostrano quel vuoto esistenziale che compito proprio dei grandi, a partire dai genitori va riempito.

Un dato importante per capire il senso del progetto Artemide che nella fase finale prevede quattro appuntamenti (il primo è stato il 17 febbraio con gli altri che si snoderanno fino ad aprile con l’evento conclusivo fissato per il 29) per il  nella sala Europa dell’Aurum dalle 15 alle 18), con al centro proprio genitori e adolescenti perché i primi imparino a entrare nel mondo dei secondi e questi a tornare ad avere quei riferimenti umani e valoriali la cui mancanza si traduce spesso in storie di cronaca fatte di dolore o violenza. Appuntamenti che vedono anche l’apertura di uno sportello di consulenza cui rivolgersi dalle 14.30 alle 15 e dalle 18 alle 19.30

Ci sono il bullismo e il cyberbullismo, ci sono i silenzi e c’è il bisogno di comunicare. Quel bisogno che dunque, con il progetto, grazie al lavoro svolto da tutti coloro che il progetto lo portano avanti a cominciare dalla responsabile dello stesso Serenella Di Michele e la consulente della comunicazione Gabriella Monaco che ne fa parte per conto del Comune, si cerca di intercettare e ricostruire. Incontri aperti a tutti dunque tanto che la Garante per i diritti dell’infanzia e l’adolescenza del Comune Teresa Ascione auspica che se già l’incontro del 17 febbraio è stato partecipatissimo, gli altri siano solo da posti in piedi. 

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“Il progetto Artemide è finanziato dall’Agenzia della coesione territoriale ed è nato due anni fa – spiega Di Michele -. Questo è l’ultimo step e in questi incontri portiamo tutto il lavoro che abbiamo fatto con i giovani grazie alle iniziative promosse nelle scuole e alle attività pomeridiane organizzate. Una fase in cui – sottolinea – ci stiamo concentrando all’incontro tra i giovani e la comunità educante perché l’aspetto fondamentale del progetto Artemide Artefice è il loro futuro”.

“Abbiamo lavorato sulle intelligenze multiple dei ragazzi con la volontà di tirare fuori i loro peculiari talenti e fare di questi appunto strumenti per poter affrontare la vita”. Un percorso fatto incontrando “famiglie, genitori e insegnanti” che il 20 febbraio tornerà protagonista con la diretta web della web tv di Artemide “in cui i giovani – spiega ancora – tireranno un po’ le fila con il mondo adulto e insieme dialogheranno per comprendere in che modo da questo dialogo ci può essere una progettazione congiunta del futuro”. 

“Questo ciclo di incontri – sottolinea Toppetti – ha proprio come focus e come obiettivo quello di imparare a comunicare. Nel primo promosso ci siamo soffermati sulla costruzione della relazione educativa tra comunità educante e giovani, ma oltre al contenuto, quindi ai valori che sempre dobbiamo portare avanti e difendere, è anche importante saper comunicare e comunicare, lo sappiamo, è una scienza e si commettono tantissimi errori e ci si può fare anche molto male. In altre parole – aggiunge -, soltanto essendo presenti all’interno di una di un dialogo, soltanto con la nostra fisicità, già noi comunichiamo tantissimo di noi e possiamo anche essere, diciamo, di inciampo, di danno, per l’altro. Questo per noi genitori, noi insegnanti, noi istituzioni, noi adulti in generale è molto importante da conoscere e quindi imparare a comunicare anche per difendersi dalle comunicazioni manipolative, di cui lo sappiamo, soprattutto il mondo dei social, è pervaso. Quindi imparare a comunicare per anche curare la ferita dell’autostima”.

Lecito quindi chiedersi perché oggi è così complicato parlare con i giovani e a rispondere è Monaco. “Oggi è molto difficile perché c’è un gap generazionale ancora più difficile da colmare rispetto al passato: ci sono nuovi linguaggi, nuovi media che gli adulti conoscono poco e padroneggiano ancor meno. Quindi – spiega –  è proprio importante mettersi al passo con i propri ragazzi per parlare lo stesso linguaggio e per fare in modo che non siano loro sempre i professori in questo mondo, no? Spesso si assiste a genitori che dicono ai figli ‘ah tu non ne sai nulla’, ma in realtà non è così. Dobbiamo dimostrare che non è così e dobbiamo dimostrare che invece i genitori possono ancora essere come tutta la comunità educante un punto di riferimento perché sono esperti di quel mezzo, ne conoscono potenzialità e quindi li sfruttano in positivo, le sfruttano in positivo, ma ne conoscono anche soprattutto i rischi”. 

Quali quindi i maggiori disagi o comunque le maggiori difficoltà che i ragazzi nel percorso promosso da Artemide, hanno espresso? “Il tema principale che esce fuori è questo vuoto esistenziale, l’assenza di prospettive che si registra un po’ in quello che la nostra civiltà sta portando in questo momento. Un’assenza di orizzonti e prospettive, di valori profondi.che diano senso e significato alla vita. Oggi, purtroppo – prosegue Di Michele – , i valori fondanti sono stati soppiantati da elementi che non possono avere la forza del valore. Parlo ad esempio del denaro, dell’apparenza, dell’essere sempre prevalente sugli altri. Questo crea solitudine e vuoto esistenziale che attraverso le attività fatte con il progetto Artemide sulle intelligenze emotive siamo andati a toccare stimolando i giovani su più livello: da quello cognitivo, a quello emotivo e anche attraverso l’intelligenza empatica e relazionale”. 

La realtà è che, conclude Toppetti, “molti giovani hanno grandi contenuti, grandi qualità, grandi doti, ma purtroppo non riescono a volte a superare quella timidezza, quella capacità anche di parlare in pubblico, di rispondere, quindi comunicare proprio come strumento per far emergere, far trasparire il grande valore che ogni giovane ha dentro di sé. E naturalmente tutto deve partire da noi perché noi adulti Abbiamo il dovere di fare il primo passo”.

Un passo che dunque si cerca di compiere, o comunque si cerca di dare un contributo perché lo si faccia, grazie agli incontri aperti organizzati nella sala Europa dell’Aurum.

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Il calendario eventi – Sala Europa Aurum: 

  • La comunicazione visiva e verbale – l’efficacia nella trasmissione del messaggio: lunedì 17 febbraio, lunedì 24 febbraio, lunedì 3 marzo dalle 15 alle 18
  • La comunicazione nell’era digitale – web e social media: gestione e uso, potenzialità, rischi: martedì 11 marzo, martedì 18 marzo, martedì 25 marzo dalle 15 alle 18
  • La comunicazione sociale – prevenzione e contrasto a violenza di genere, stalking, bullismo: mercoledì 2 aprile, mercoledì 16 aprile, mercoledì 23 aprile dalle 15 alle 18
  • Evento conclusivo: 29 aprile

Attività di sportello consulenza nei giorni degli incontri: apertura dalle 14.30 alle 15 e dalle 18 alle 19.30

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