Quattro Grafici per Decifrare la Realità
Non occorrono elaborati discorsi per comprendere la realtà degli eventi attuali. Spesso, un eccesso di parole maschera una mancanza sostanziale di contenuto. Perché complicare le cose con troppe spiegazioni quando i fatti possono parlare da soli? Ecco, quindi, che quattro grafici possono rivelarci molto di più di quanto immaginiamo.
Partiamo da un’analisi iniziale. I primi due grafici che osserviamo gettano luce su situazioni spesso dipinte come emergenze, che in realtà rappresentano solidi pilastri di un sistema che sembrava vacillare.
Nel contesto attuale, le cosiddette emergenze contribuiscono a stabilizzare la situazione. Ad esempio, l’ultimo incremento di dazi tra gli Stati Uniti e il resto del mondo, con particolare enfasi sulla Cina, coinvolgendo prodotti come acciaio e alluminio, dimostra come le azioni clamorose e le continue dichiarazioni da parte della Casa Bianca si siano rapidamente tradotte in significativi movimenti di mercato.
Un sorprendente 44% delle aziende elencate nell’S&P 500 ha menzionato la questione tariffaria nelle proprie comunicazioni finanziarie nell’ultimo trimestre del 2024. Questo livello di attenzione non era stato raggiunto nemmeno durante la prima guerra commerciale tra USA e Cina nel 2018. Tuttavia, come in quel caso, si tratta più di una messa in scena che di una vera emergenza. Le dichiarazioni hanno poco peso; ciò che conta sono le esenzioni, che hanno fatto la differenza anche durante il confronto simulato con Pechino sotto la prima amministrazione Trump.
Esaminando il secondo grafico, che sembra quasi un doppio del primo, notiamo che il 50% delle aziende dell’S&P 500 ha menzionato l’intelligenza artificiale nelle proprie comunicazioni finanziarie dell’ultimo trimestre del 2024. Questo dato è quintuplicato negli ultimi due anni, nonostante un recente incidente che ha minato la credibilità percepita di questa tecnologia. Ancora una volta, i numeri smorzano le polemiche, con giganti come Amazon e Alphabet che prevedono un investimento combinato di 179 miliardi di dollari in AI per l’anno in corso.
Questo investimento massiccio mette in discussione la credibilità dei bilanci e dei prezzi delle grandi aziende americane rispetto ai loro concorrenti cinesi. L’impressione è che il cosiddetto Black Monday sia stato orchestrato come un test di stress. L’uscita di scena di DeepSeek, degna di un servizio investigativo, sembra confermare questa teoria.
Debito Pubblico e Manipolazioni di Mercato
Il terzo grafico ci mostra che, del totale di 36,2 trilioni di dollari di debito pubblico statunitense, ben 9,2 trilioni dovranno essere rifinanziati o scadono quest’anno. Questo rappresenta il 25,4% del totale. Con la Federal Reserve in modalità di riduzione del bilancio post-pandemia, sarà impossibile gestire questa situazione senza influenzare significativamente il mercato dei titoli.
Due settori chiave del mercato azionario sono paradossalmente ancorati a questa realtà alternativa di rally perpetui e bilanci inverificabili. Questo è possibile grazie a una strategia di mercato che alterna focus su intelligenza artificiale e tariffe. Quando sarà necessario incentivare gli investimenti in obbligazioni, il mercato azionario sarà purgato; quando sarà il momento di stimolare acquisti frenetici, i media promuoveranno una visione ottimistica, innescando un nuovo rally, sostenuto anche da riacquisti di azioni e compressioni di posizioni corte.
Questo schema ben orchestrato è noto e continuamente efficace. Ma non pensate che i fondi di Usaid servano solo a sostenere narrazioni favorevoli alle politiche woke o filo-ucraine. Gli USA sono pronti a giocare un ruolo attivo nello scontro con la Cina, sfruttando la percezione di mercato influenzata dalle tariffe per rafforzare la propria posizione.
Recessione Occupazionale e il Ruolo dello Stato
L’ultimo grafico ci rivela che il settore privato americano sta vivendo una recessione senza precedenti, con un numero record di posti di lavoro garantiti da assunzioni federali, che includono insegnanti, infermieri e poliziotti. Questo apre la strada a un approccio più efficiente, simboleggiato dalla figura di Elon Musk, che agirà come un catalizzatore per le dinamiche esposte nei primi due grafici.
Per rivitalizzare le forze del libero mercato e del settore privato, lo stato dovrà intervenire decisamente, creando un paradosso, ma uno strategicamente pianificato.
In conclusione, ci troviamo in una sorta di Matrix, dove tutti i partecipanti sono consapevoli del gioco in atto e recitano il proprio ruolo, eccetto l’Unione Europea, che rischia di subire danni ben maggiori di quelli del 2018.
Tags: Donald Trump, Elon Musk, Inflazione
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Alessandro Conti ha conseguito una laurea in ingegneria finanziaria presso il Politecnico di Torino, con una specializzazione in tecnologie finanziarie. Ha lavorato come consulente per diverse start-up fintech e istituzioni bancarie. La sua specializzazione riguarda la regolamentazione dei servizi di pagamento e l’implementazione di soluzioni conformi alle nuove normative europee, in particolare PSD2. Su ComplianceJournal.it, Alessandro condivide le sue conoscenze sulla digitalizzazione dei servizi finanziari e sui rischi emergenti legati alle innovazioni tecnologiche nel settore bancario.
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