ENERGIA, RAMPELLI (VPC-FDI): PREFERIBILE PER L’ITALIA ESSERE AVANGUARDIA DELLA FUSIONE CHE RETROGUARDIA DELLA FISSIONE Fonte di energia ideale, ma poco gettonata perché ha bassi costi di produzione e non lascia spazio alla speculazione, è quella idroelettrica

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(AGENPARL) – Roma, 18 Febbraio 2025

(AGENPARL) – mar 18 febbraio 2025 COMUNICATO STAMPA
ENERGIA, RAMPELLI (VPC-FDI): PREFERIBILE PER L’ITALIA ESSERE AVANGUARDIA
DELLA FUSIONE CHE RETROGUARDIA DELLA FISSIONE
*Fonte di energia ideale, ma poco gettonata perché ha bassi costi di
produzione e non lascia spazio alla speculazione, è quella idroelettrica*
“Noi vogliamo un approccio anti ideologico al tema energetico, per questo
siamo per la neutralità e lasciamo alle tifoserie politicizzate e rumorose
gli atteggiamenti pregiudiziali sulla materia. Abbiamo bisogno di energia
a basso costo, il più possibile rinnovabile e sovrana, cioè che ci renda
sufficientemente indipendenti da altre nazioni, ma anche immediatamente
reperibile”. È quanto ha dichiarato il vicepresidente della Camera dei
deputati Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia, intervenendo al convegno “Il
nuovo nucleare sostenibile: un’opportunità per l’Italia? promosso dall’on.
Riccardo Zucconi, responsabile Energia di Fdi.
“Visto che la decarbonizzazione non può uccidere lo sviluppo, di cui si
nutrono esseri umani e popoli, come vorrebbe la devastante vulgata del new
deal – ha aggiunto Rampelli – sarà necessario ancora approvvigionarsi da
fonti fossili quindi occorre: approfondire la ragione per la quale quasi
la metà del petrolio italiano è concesso a multinazionali straniere, Total,
Shell e Mitsui, tenendo presente che Tempra Rossa in Basilicata fornisce
circa 4 milioni di tonnellate di greggio l’anno fino al 2068; riformare la
legge che di fatto blocca l’esplorazione e limita l’estrazione di gas dai
giacimenti italiani per mano delle aziende e a loro spese. Possiamo avere
più gas nostrano fino a esaurimento, forse giusto il tempo per giungere al
perfezionamento di altre tecnologie futuribili”.
“Sul lato delle rinnovabili – ha precisato il vicepresidente – occorre
sviluppare sì eolico e fotovoltaico, ma senza deturpare il paesaggio e
consumare suolo agricolo come sta avvenendo, posto che esistono alternative
e vanno rese obbligatorie nel rispetto dell’autosufficienza alimentare e
dell’art. 9 della Costituzione a difesa del paesaggio e tuttavia ricordare
che né l’una né l’altra sono fonti sovrane visto che materie prime e
tecnologie vengono dall’estero. Rimane inoltre il fatto che queste fonti di
energia non sono programmabili quindi sono produttive solo in alcune fasce
orarie della giornata”.
“Un mix elettrico nazionale diversificato ed equilibrato – ha aggiunto
Rampelli – prevede certo anche il nucleare, preferibile per l’Italia essere
avanguardia della fusione che retroguardia della fissione, ma se la ricerca
farà passi avanti e scioglierà i nodi dello smaltimento delle scorie e dei
mini reattori di quarta generazione ne prenderemo atto. Ma già sappiamo che
tanto la fusione quanto i mini reattori da fissione non saranno disponibili
fino al 2040, quindi parlarne rischia di depistare dall’obiettivo primario.
Sembrerebbe meno costosa perfino la problematica prospettiva dell’idrogeno”.
“C’è una fonte di energia ideale per l’Italia da cui già traiamo il 20% del
fabbisogno interno, che sembra cucita addosso su di noi, probabilmente poco
gettonata perché ha bassi costi di produzione e non lascia spazio alla
speculazione: l’idroelettrico. Pulito, ad alto potenziale (diversamente da
eolico e fotovoltaico), programmabile, sovrano e inesauribile. L’Italia
infatti dispone di catene montuose, sorgenti, fiumi, ghiacciai, riserve
nevose, dighe sotto utilizzate, poco manutenute o abbandonate, 8000 km di
coste… Siamo la nazione dell’acqua per definizione. Qui va concentrata la
ricerca per avere la riconduzione forzata al minor dispendio energetico e
riportare l’acqua in quota per farla ricadere infinite volte, per inventare
il micro idroelettrico a uso territoriale con bacini contenuti, per
vendicare la vergognosa cifra ereditata del 4% di acqua piovana recuperata
e le cifre astronomiche di acqua dispersa. Questa è una scelta pragmatica
che nel giro di due anni può incidere in modo significativo sulla
formazione del prezzo dell’energia contrastando il gas che ora la fa da
padrone. È possibile raddoppiare in poco tempo la produzione di energia da
idroelettrico in modo da renderlo stabilmente competitivo con il gas. Siamo
la terra dell’acqua e del sole, la rivoluzione sarà la fusione nucleare, ma
la battaglia quotidiana per noi si vince sulla capacità di sfruttamento
dell’acqua, in ogni dove. Poi ci sono gli aspetti economico finanziari che
incidono molto, come continua a ribadire il presidente Draghi in ogni suo
intervento pubblico, e da cui il prezzo dell’energia si determina a
prescindere da dove e come si realizza”.
“Resta tuttavia il fatto che abolire il servizio pubblico di maggior
tutela, come ha preteso l’Europa e ha deciso l’ex governatore della BCE
inserendolo nei vincoli del PNRR, forse rassicurato anche dalle
catastrofiche previsioni dell’autorità pubblica Arera, che avrebbe dovuto
contenere gli interessi delle multinazionali, è stato un errore, come di
recente dichiarato in Parlamento anche dal Ministro Giorgetti. I prezzi con
il mercato libero – ha concluso Rampeli – si sono moltiplicati e hanno
raddoppiato quelli della maggior tutela aggravando i bilanci delle famiglie
e delle imprese italiane. È rimasto ancora lo spazio per difendere la
fascia protetta dei cittadini vulnerabili.

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